Anonymous, il contro cyber-jihad continua: hackerati decine di account dello Stato Islamico su Twitter e Facebook

#OpISIS è la seconda fase dell’offensiva della rete di hacker contro i profili utilizzati dai jihadisti dello Stato Islamico sui social media per la propria propaganda e il reclutamento di guerriglieri: “Voi non siete musulmani, vi daremo la caccia”. I curdi liberano tre villaggi vicini a Kobane. Il capo dell’Aviazione giordana: abbiamo distrutto 20% capacità militari jihadiste – 2 VIDEO

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Roma – Il contro-jihad cibernetico di Anonymous continua con la seconda fase, dopo l’inizio della #OpCharlieHebdo avviata pochi giorni dopo la ‘Strage di Parigi’ che colpì la redazione del settimanale satirico transalpino giusto un mese fa.

La rete di hacker libertari ha annunciato la violazione di decine di account su Twitter e di profili su Facebook vicini all’Isis, autoproclamatosi Stato Islamico.

In un video diffuso su Youtube, Anonymous ha rivendicato anche di aver catalogato decine di indirizzi della propaganda jihadista, che saranno colpiti e ‘buttati giù’ (#TangoDown, dalle iniziali in inglese ‘Touched Down’, atterrati, buttati giù appunto).

È iniziata così la seconda fase dell’operazione contro la galassia degli integralisti islamici. Nel video, della durata di poco meno di 3 minuti, Anonynous conferma che non darà tregua al sedicente califfato e rivendica l’azione compiuta da persone di ogni credo, religione e razza, studenti e lavoratori, poveri e ricchi.

In particolare nel mirino dei pirati informatici libertari sono finiti i reclutatori, coloro che cercano di attirare simpatizzanti della jihad attraverso il web, nonché di reclutare combattenti per il jihad globale volto alla conquista dei Paesi liberi per instaurare un ‘califfato mondiale’ retto dalla legge islamica, la sharia. 

Peshmerga curdi liberano altri tre villaggi area Kobane – Intanto sul fronte militare le unità combattenti peshmerga curde hanno annunciato di aver riconquistato altri tre villaggi nell’area della città di Kobane, al confine con la Turchia. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, in due settimane le milizie curde Ygp hanno liberato ben 128 villaggi dalla presenza dei terroristi.

Fonti locali sostengono che gli estremisti avrebbero abbandonato le aree a sud di Kobane senza opporre eccessiva resistenza, mentre vi sarebbero stati violenti combattimenti nella zona occidentale.

Citando fonti curde, il direttore dell’Osservatorio, Rami Abdel Rahman, ha precisato che l’obiettivo dei terroristi è difendere le vie d’accesso alle loro roccaforti nella provincia di Aleppo e di al Raqqa.

Lo scorso 26 gennaio i guerriglieri curdi hanno liberato la Kobane, a poche centinaia di metri dal confine tra Siria e Turchia, dopo oltre quattro mesi di assedio. 

Amman, raid hanno distrutto 20% capacità Stato Islamico – La Giordania ha oggi annunciato di avere condotto 56 raid aerei in tre giorni contro postazioni logistiche e i rifugi delle milizie jihadiste dello Stato Islamico.

Abbiamo ottenuto quello a cui puntavamo“, ha detto il capo della Royal Jordanian Air Force, generale Mansour al-Jbour, secondo quanto riporta la Bbc. Al-Jbour ha riferito che i raid hanno compromesso circa il 20% delle capacità militari dei jihadisti.

Gli attacchi sono stati condotti dagli F-16 giordani sull’area di Raqqa, in Siria, elevata a capitale del cosiddetto e autoproclamato Stato Islamico, ma il capo dell’Aviazione Militare giordana non ha fornito ulteriori dettagli. 

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