Per guidare sulla neve occorre perizia, fluidità di guida, attenzione. Gomme termiche o catene, cosa scegliere?

Le gomme termiche sono preferibili alle catene, perché consentono una guida sicura in inverno e con le temperature rigide, con margini di sicurezza maggiori in termini di frenata più corta, direzionalità migliore sull’asciutto e sul bagnato, facilità d’uso. Le gomme invernali si montano a metà novembre e si smontano all’inizio della primavera, ma lo scorso anno in molte regioni italiane fu anticipato il decreto che ne autorizzava lo smontaggio grazie alle temperature miti

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Verona – Occorre ricordare che la guida sulla neve o su manto ghiacciato richiede particolare perizia e attenzione. Obbligatorie le catene, che però possono essere sostituite validamente dalle gomme invernali o termiche, riconoscibili per la sigla M+S (Mud & Snow, fango e neve) sulla spalla laterale.

Le gomme termiche sono costruite con una mescola più adatta alle basse temperature e con un disegno del battistrada che ‘aggancia’ la neve e sul manto stradale. Le gomme termiche risultano ottime anche su strada bagnata e perfino su strade asciutte d’inverno, quando le temperature rigide induriscono la mescola delle gomme estive producendo un’attenuazione della tenuta di strada e un allungamento degli spazi di frenata già a temperature sotto il 7/8° Centigradi.

Nel caso di strade ghiacciate per lungo tempo, occorre montare le gomme chiodate, ossia gomme termiche invernali su cui sono montati chiodi che ‘arpionano’ il ghiaccio e rendono possibile la guida.

Serve ricordare che in condizioni di neve occorre andare a passo d’uomo e calcolare le distanze di sicurezza quintuplicando le distanze: di sicurezza dagli altri veicoli e di frenata, anzitutto.

L’uso delle catene impone attenzione per la direzionalità delle  ruote anteriori e per la presa di quelle motrici (se posteriori), mentre anche se si guida una 4×4 (autoveico o fuoristrada) l’attenzione non deve essere inferiore, perché la percorrenza delle curve e gli spazi di frenata impongono il massimo della concentrazione.

In queste condizioni, è fondamentale agire sul volante con la delicatezza di una carezza, viaggiare con le marce più alte possibili (terza, quarta e quinta) e con un filo di acceleratore. 

20150210-vetri-ghiacciati-auto-320x220Prima di mettersi su strada, è importante asportate la neve dai fari anteriori, posteriori e dalle luci di direzione laterali, così come da parabrezza, finestrini e lunotto usando sia un raschietto di gomma che i meccanismi di riscaldamento termico dei vetri (se disponibili). Ricordate sempre che il lunotto è sempre dotato di resistenza elettrica per lo sbrinamento (lunotto termico), utilissimo strumento anche per sciogliere i residui di neve proprio sul vetro posteriore.

In partenza, evitante di avviare subito il climatizzatore: lasciate prima riscaldare l’acqua del circuito di raffreddamento, che alimenta il ‘riscaldamento’ dell’abitacolo. È un concetto che alcuni fanno fatica a comprendere, soprattutto le mogli di certi giornalisti

Quando la lancetta della temperatura dell’acqua del radiatore avrà superato il minimo, accendete il climatizzatore, direzionando l’aria verso il parabrezza: sempre più spesso le auto hanno la funzione ‘sbrinamento rapido’, riconoscibile dalla presenza di un logo come quello in basso.20150210-sbrinamento-rapido-320x220

Attenzione: non azionare i tergicristallo, né spruzzare l’acqua del tergivettro, perché si rischia il congelamento del getto (e il blocco degli ugelli).

Se sulla strada incontrate dei solchi creati sul fondo nevoso dalle auto che vi hanno preceduto, è consigliabile seguirle, tendendo sempre desta l’attenzione sulle variazioni di direzione e sui tratti in discesa, che vanno affrontati in quarta marcia, evitando strappi e lasciando lavorare il freno motore (ricordate che i motori turbo ne producono di meno degli aspirati).

In rettilineo, se non siete seguiti da alcun’altra automobile, provate a testare la frenata, per avere idea dell’aderenza disponibile. Tuttavia tenete conto che le condizioni di aderenza possono variare senza preavviso, magari per la presenza – nascosta da neve fresca – di una lastra di ghiaccio. 

In caso di emergenza, nel caso l’auto non riuscisse a rallentare – e vi fossero tutte le condizioni per non far male agli altri e a se stessi – si può sfruttare un effetto freno del tutto particolare: il muro di neve sul lato destro della strada (o su quello sinistro, se non ci sono macchine insenso contrario).

Buon viaggio.

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.