Ucraina, Obama: “Se fallisce diplomazia invio armi letali “. Merkel: “No a soluzioni militari”

Vertice Usa-Germania alla Casa Bianca. Il Consiglio Affari Esteri dell’Ue approva l’allungamento della lista delle misure restrittive contro i responsabili della crisi, ma l’applicazione è stata rinviata a lunedì, dopo il vertice di mercoledì a Minsk. Gentiloni, Italia contraria a fornire armi. Kiev: 1500 soldati russi hanno passato il confine nel fine settimana

20150210-obama-merkel-wh-2-655x436


Washington – Gli Stati Uniti “continuano a incoraggiare una soluzione diplomatica” della crisi in Ucraina e “non hanno ancora preso una decisione” sull’invio di armi all’esercito ucraino per contrastare i separatisti filo russi sostenuti da Mosca. Lo ha detto il presidente Usa Barack Obama nella conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco Angela Merkel dopo il loro incontro alla Casa Bianca. Una delle opzioni che l’amministrazione Usa sta valutando in caso di fallimento della soluzione diplomatica è la possibilità di fornire a Kiev “armi difensive letali”, aggiungendo di non avere ancora preso una decisione. Sulla questione, ha proseguito Obama, “ci consulteremo con i nostri alleati”. “Non vedo una soluzione militare a questo conflitto“, ha sottolineato la cancelliera tedesca Merkel.

Intanto il Consiglio Ue Affari Esteri ha approvato l’allungamento della lista delle misure restrittive della Ue contro i responsabili della crisi in Ucraina, ma l’applicazione delle sanzioni è stata rinviata a lunedì prossimo per verificare l’esito degli incontri di mercoledì a Minsk. Lo ha detto il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, a margine del Consiglio Ue Affari esteri, che ha spiegato che “il principio delle sanzioni Ue per gli scontri di Mariupol è mantenuto, ma decideremo della loro applicazione alla luce della situazione sul terreno. Faremo un punto lunedì prossimo, vedremo l’esito e i risultati dell’incontro di Minsk e ne tireremo le conseguenze”.

L’Italia, ha ribadito il ministro Paolo Gentiloni, al termine del Consiglio Ue Affari esteri, è contraria a fornire armi all’Ucrainaper affrontare l’avanzata dei separatisti delle regioni dell’Est. “Chi ha sostenuto la scommessa di associare una risposta di ferma condanna, che si è espressa attraverso le sanzioni, a una ostinata ricerca del negoziato punta sul fatto che il negoziato produca dei risultati” ha osservato Gentiloni.

“Se il negoziato non producesse risultati, si imporrà una riflessione, ma dentro questa riflessione non c’è dal nostro punto di vista la variabile dell’invio di armi”, ha spiegato il ministro. In caso di fallimento dei negoziati con la Russia, ha concluso, “la risposta che scommette su una soluzione militare, noi, assieme e ad altri Paesi non la condividiamo né oggi né domani”.

Per il presidente russo, ”la crisi ucraina non è stata causata dalla Federazione russa“. Vladimir Putin è convinto che per risolvere la crisi in Ucraina Kiev dovrebbe porre fine urgentemente alla sua operazione militare nel sudest del Paese e trovare una forma di accordo costituzionale che soddisfi tutti gli ucraini. In un’intervista al quotidiano egiziano al-Ahram, ripresa dalle agenzie russe, il leader del Cremlino ha affermato che il suo Paese chiede con forza una soluzione globale ed esclusivamente pacifica della crisi ucraina in base agli accordi di Minsk.

“Lo scorso febbraio – ha aggiunto – gli Usa ed un certo numero di stati dell’Ue hanno sostenuto il colpo di stato a Kiev. Gli ultranazionalisti che hanno preso il potere utilizzando la forza militare hanno messo il Paese ai margini del caos e iniziato la guerra fratricida. Sfortunatamente oggi possiamo vedere come il ‘partito della guerra’, a Kiev attivamente sostenuto dall’esterno, continua i suoi tentativi di spingere il popolo ucraino sul bordo di una catastrofe. La situazione nel Donbass si è aggravata drammaticamente”.

L’Ucraina, ha proseguito Putin, si “sta militarizzando rapidamente. Possiamo giudicare dalle statistiche: nel 2014, il bilancio militare ucraino è aumentato di quasi il 41%. Quest’anno, secondo i dati preliminari, sarà più del triplo e raggiungerà più di 3 miliardi di dollari – circa il 5% del Pil del Paese”. “Certamente ci sentiamo preoccupati. Ci auguriamo che prevalga il buon senso”, ha concluso il presidente russo, ricordando che “la condizione più importante per la stabilizzazione della situazione è l’immediato cessate il fuoco e la fine di una cosiddetta ‘anti-terrorismo’, ma in realtà punitiva, operazione nel sud-est dell’Ucraina”.

La tensione resta altissima tra Ucraina e Russia. Sette soldati di Kiev sono morti e altri 23 sono rimasti feriti nelle ultime 24 ore nei combattimenti nell’est del Paese. Lo hanno reso noto le forze armate ucraine. “Nella notte c’è stata un’intensificazione degli attacchi”, ha riferito il portavoce Anatoly Stelmakh. 

Secondo Andri Lysenko, portavoce militare del governo ucraino, solo nello scorso fine settimana sono arrivati nell’est dell’Ucraina dalla Russia 1.500 soldati russi e 300 sistemi d’arma, fra cui lanciamissili Grad.

Un’altra fonte militare ha riferito di 87 attacchi contro le truppe ucraine da lunedì, con combattimenti intensi attorno a Debaltseve, lo strategico nodo ferroviario una cinquantina di chilometri a nord-est di Donetsk ormai quasi assediato dai ribelli filo-russi.

Nel frattempo, secondo l’agenzia di stampa russa Ria Novosti, oltre 600 militari russi hanno iniziato esercitazioni in Crimea. Una notizia non rasserenante alla vigilia del vertice di Minsk di domani, 11 febbraio, un appuntamento cui molti attribuiscono il valore di ultima spiaggia per una soluzione politica del conflitto in Ucraina dell’Est.

Sempre stante a quanto riferisce Ria Novosti, le unità di difesa costiera della Flotta del Mar Nero hanno avviato esercitazione in Crimea, annessa dalla Russia nel marzo 2014, dopo un referendum controverso sul piano internazionale (ma con precedenti storici che volgono a favore della Russia).

Domani nella capitale bielorussa, Minsk, i leader di Germania, Francia, Russia e Ucraina dovrebbero incontrarsi per cercare un accordo che fermi lo scenario bellico, mentre gli Usa continuano a non escludere l’invio di armi letali all’esercito di Kievm per contrastare le milizie separatiste, appoggiate da Mosca. Un atto di guerra nei confronti della Russia. Obama non può non saperlo. 

(Agenzie) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Se hai gradito questo articolo, clicca per favore “Mi piace” sulla pagina Facebook di The Horsemoon Post (raggiungibile qui), dove potrai commentare e suggerirci ulteriori approfondimenti. Puoi seguirci anche su Twitter (qui) Grazie in anticipo!