Sergio Mattarella ha ricordato Vittorio Bachelet nel 35° anniversario dell’assassinio per mano terrorista

Il capo dello Stato alla ‘Sapienza’ ha presenziato a una cerimonia di commemorazione dell’attentato che colpì l’allora vice-presidente del Csm a poco più di un mese dall’assassinio del fratello Piersanti, ucciso dal terrorismo mafioso. Siparietto con Giuliano Amato: “Lei rappresenta l’unità nazionale, mica uno scherzo”

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con a destra la vedova dell'allora vicepresidente del CSM, Vittorio Bachelet, signora Miesi de Januario Bachelet, e a sinistra Rosy Bindi, presidente della Commissione Antimafia (Foto Quirinale)
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con a destra la vedova dell’allora vicepresidente del CSM, Vittorio Bachelet, signora Miesi de Januario Bachelet, e a sinistra Rosy Bindi, presidente della Commissione Antimafia (Foto Quirinale)

Roma – Il 12 febbraio di 35 anni fa, nei locali della Facoltà di Scienze politiche, Vittorio Bachelet veniva ucciso dalle Brigate Rosse. Ieri il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha reso omaggio all’allora vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, ma anche docente di Scienze Politiche, nel corso di una commemorazione svoltasi in una delle aule più grandi dell’ateneo romano.

Il Capo dello Stato è stato accolto dal Rettore de ‘La Sapienza’, Eugenio Gaudio, che ha ricordato la figura di Bachelet, così come ha fatto, nell’ambito della storia della facoltà, Fulco Lanchester, direttore del Dipartimento di Scienze Politiche.

Seduto in prima fila, Mattarella ha seguito i vari interventi della commemorazione organizzata dal Dipartimento di Scienze politiche e dal Master in Istituzioni Parlamentari “Mario Galizia”, con a fianco a sinistra Rosy Bindi – presidente della Commissione Antimafia, che di Bachelet fu assistente e che fu fra le prime persone presenti in facoltà a chiamare i soccorsi dopo l’attentato – e a destra la vedova, Miesi de Januario Bachelet.

Dopo i saluti del Rettore, Gaudio, e il ricordo del professor Lanchester, è intervenuto Giuliano Amato, giudice della Corte Costituzionale che è stato docente di Diritto Costituzionale italiano e comparato a Scienze Politiche e che ha parlato del Bachelet giurista. Infine è intervenuto il vicepresidente del Consiglio Superiore di Magistratura, Giovanni Legnini, sul tema “Bachelet e il Csm”.

Ad assistere, in platea, fra gli altri, il presidente dei senatori Pd Luigi Zanda, Pierluigi Castagnetti, Claudio Petruccioli.

La presenza di importanti personalità del mondo politico e accademico ha consentito un inedito ‘siparietto’, quando Amato, parlando a braccio di Bachelet giurista, a un certo punto si è rivolto direttamente al presidente Mattarella, del quale è stato potenzialmente competitor nella ‘corsa’ al Quirinale. “Lei è stato eletto, presidente, e quindi rappresenta l’unità nazionale, mica uno scherzo…”, ha detto Amato, innescando un immediato applauso per entrambi e molti sorrisi.

Il presidente Mattarella incontra privatamente la signora Miesi de Januario Bachelet (Foto Quirinale)
Il presidente Mattarella incontra privatamente la signora Miesi de Januario Bachelet (Foto Quirinale)

Infine l’intervento di Giovanni Legnini, vicepresidente del Csm. Ricordando Bachelet che ricoprì il medesimo ufficio, Legnini ha affermanto che “non serve all’ordine giudiziario ed al Paese una magistratura che agisca da corpo separato, autoreferenziale si direbbe oggi, ma vi è il bisogno di una giurisdizione che, nel rispetto rigoroso della sua funzione e senza invadere campi non propri e che costituisca “collegamento con la società e con le altre istituzioni dello Stato“.

Il Capo dello Stato aveva incontrato prima della commemorazione la vedova Bachelet, signora Miesi de Januario.

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