Sicilia, sanità nella bufera. Indagati medici per morte dei 2 bimbi a Trapani e Catania

Nove medici indagati a Catania per la morte di Nicole, mentre a Trapani i professionisti sotto inchiesta sono quattro. Ordinata l’autopsia del bimbo trapanese: la famiglia non aveva presentato la denuncia nel tentativo di risparmiare al corpo del bambino lo strazio dell’esame autoptico

Foto di repertorio
Foto di repertorio

Catania  – La sanità siciliana è sempre più nella bufera dopo la morte di due bambini a Catania e Trapani.

A Catania sono nove le persone iscritte nel registro degli indagati della Procura per la morte di Nicole, la neonata colta da crisi respiratoria dopo il parto e deceduta nell’ambulanza che la trasportava a Ragusa, perché in città non erano posti disponibili di rianimazione neonatale.

Gli indagati sono tutti medici. Nei loro confronti si ipotizza il reato di omicidio colposo. Sono i quattro medici che erano presenti alla nascita della bimba nella casa di cura Gibiino e i cinque medici di guardia nelle Utin consultate invano, prima di decidere il trasferimento a Ragusa: l’Utin del Policlinico di Catania; quelle degli ospedali catanesi “Cannizzaro”, “Nuovo Garibaldi” e “Santo Bambino”; quella dell’ospedale “Umberto I” di Siracusa, chiamato prima di trovare disponibilità a Ragusa, ma che aveva comunicato di non avere posto per Nicole.

Sono quattro, invece, le persone indagate dalla Procura di Trapani per la morte del piccolo Daniel, avvenuta nella serata di venerdì scorso a causa di una meningite fulminante curata come influenza. Nelle prossime ore verrà disposta l’autopsia per conoscere le cause specifiche della morte. In mattinata intanto è stata sequestrata la cartella clinica.

La famiglia del bambino aveva protestato nel nosocomio trapanese, ma omettendo di presentare la denuncia nel tentativo di risparmiare al corpo del piccolo il pietoso rito dell’esame autoptico.

(Fonte: AGI) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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