Italia, 007 impegnati in 50 sfumature di jihad. Ricercati due sospetti terroristi islamici libici a Roma

Innalzato al massimo grado il livello di vigilanza dopo le minacce dello Stato Islamico all’Italia. Due libici nei giorni scorsi hanno chiesto informazioni su giubbotti antiproiettile e visori notturni. La versione online del settimanale “L’Espresso”, in un articolo di Emiliano Fittipaldi, ha svelato che la sicurezza italiana è in fibrillazione per la ricerca di queste due persone, ricercate per contrabbando di armi e sospette attività terroristiche. In azione intelligence e forze di polizia. Carabinieri diramano indicazioni per la ricerca: “pericolosi, avvicinare con cautela”. Si cercano armi. Anche ‘Chi l’ha visto?’ Si è occupata di loro. Attenzione: molto pericolosi

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Roma – L’acuirsi della crisi libica ha fatto innalzare al massimo livello di vigilanza l’allarme sicurezza, facendo emergere, poco alla volta, una parte di verità con cui ogni giorno le forze di polizia e i servizi antiterrorismo e l’intelligence devono confrontarsi. Da questo scenario in continua evoluzione emerge che i presunti jihadisti monitorati in varie città italiane dagli apparati antiterrorismo sarebbero una cinquantina

Facce note, personaggi emergenti, nomi associati a vario titolo alla galassia estremista, possibili membri di cellule ‘in sonno’ pronte a entrare in azione oppure terroristi auto-formatisi sul web attraverso un percorso autonomo di radicalizzazione. 

Stante a quanto riporta l’Adnkronos, che cita fonti dell’antiterrorismo, non ci sarebbe al momento un piano specifico di attacco sul territorio nazionale da parte degli affiliati al sedicente Stato Islamico, ma nessun segnale si può sottovalutare in una situazione in progress e nel cui quadro i jihadisti guadagnano consensi e spazi sia sulla sponda sud del Mediterraneo che su quella nord. 

Di fronte a questa minaccia, oltre ai reparti tattici – praticamente operativi 24 ore al giorno – l’attività possibile è quella di osservazione e sorveglianza, sia con risorse humint che elint, sia il monitoraggio di ogni forma potenziale di pericolo.

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Si innesterebbe in un quadro di valutazione preventiva la ricerca in tutto il territorio della capitale di due cittadini libici (così si sono presentati) sospettati di far parte della rete internazionale jihadista islamica. Secondo la versione online del settimanale ‘l’Espresso’ – che ha rivelato la notizia in un articolo di Emiliano Fittipaldi – i due si nasconderebbero nel centro della città. Il settimanale pubblica anche l’identikit con cui le forze dell’ordine li stanno ricercando.

I due presunti estremisti (uno sotto i 30 anni, con i capelli corti, l’altro più giovane, alto e con le treccine) sono considerati – scrive l’Espresso – “molto pericolosi, e poco tempo fa hanno tentato di comprare armi da fuoco sul mercato nero della Capitale. Così facendo si sono traditi: qualcuno ha capito le loro intenzioni, ha sentito puzza di bruciato e ha subito informato i servizi antiterrorismo, che ora stanno setacciando la Capitale per arrestarli“.

La tensione sarebbe elevatissima tra gli investigatori della capitale. Nella nota diramata dall’Arma dei Carabinieri alle sezioni della Territoriale si spiega che “si tratta di soggetti islamici pericolosi, sospettatati di terrorismo” e che nel “caso rintraccio” occorre “fermarli con le dovute precauzioni, perquisirli sul posto e accompagnarli in caserma, informandone subito il comandante“.

Dal tenore del warning si desume non solo la pericolosità dei due soggetti, ma anche che i due siano tra i ricercati più pericolosi, oggetto di speciale ricerca anche delle ‘barbe finte’ dell’intellignce, vista la concomitante minaccia rivolta all’Italia da parte dei jihadisti islamici libici di Ansar al-Sharia e di Alba Libica, confluiti nelle fila del sedicente Stato Islamico. 

Le ricerche sono condotte in tutta la città, con l’utilizzo di squadre speciali anche in borghese. I ‘cacciatori’ concentrerebbero la loro attenzione soprattutto nelle zone multietniche, come il quartiere Esquilino – dove nei giorni scorsi i due si sarebbero recati in un’armeria per chiedere il prezzo di un giubbotto antiproiettile e di un visore notturno – e il Pigneto, dove esistono due moschee molto frequentate e particolarmente sotto la lente di ingrandimento degli analisti della sicurezza nazionale. 

Chiunque vedesse persone somiglianti ai due soggetti in foto, deve comunicarne la presenza in modo sicuro (ossia senza essere scorti dai sospetti terroristi) ai Carabinieri (112), alla Polizia di Stato (113) o alla Guardia di Finanza (117) indicando subito all’operatore ‘emergenza libici terroristi islamici a Roma‘, fornendo le proprie generalità e numero di telefono (visto che le Forze dell’Ordine risalgono comunque all’identità del chiamante) e la posizione in cui si troverebbero i due sospetti, aiutando in caso le forze di polizia secondo le indicazioni ricevute al telefono. 

Ricordate comunque che sono molto pericolosi e potenzialmente armati

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