Guerra al jihad: la Polizia Postale chiude 70 siti di propaganda jihadista

Dagli attentati al settimanale ‘Charlie Hebdo’, l’attività di monitoraggio sul web da parte degli uomini della Polizia postale si è intensificata, ma resta il nodo ridimensionamento per una spending review che nuoce alla sicurezza nazionale

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Roma – Al termine di una operazione condotta nell’ultimo mese e mezzo, la Polizia Postale ha chiuso poco meno di 70 siti che propagandavano temi del jihad islamico, mentre un altro centinaio di siti, forum e blog sono invece in corso accertamenti per risalire agli autori e comprendere se vi siano collegamenti con ambienti dell’estremismo religioso di matrice islamica neo-califfale. Lo si apprende da fonti qualificate citate dall’agenzia Ansa.

In particolare, è emerso che l’attività monitoraggio è stato intensificato all’indomani della Strage di Parigi del 7 gennaio scorso, quando la redazione del settimanale satirico francese ‘Charlie Hebdo’ fu colpita da due fratelli legati al sedicente Stato Islamico (non li citiamo perché costoro devono cadere nel dimenticatoio dell’inferno e della Storia, ndr). La sorveglianza è arrivata al livello di 400 siti al giorno, impegnando a tutta birra le forze della Polizia Postale, che è a rischio ridimensionamento a causa dei tagli previsti dal Governo Renzi in materia di spending review, una decisione del tutto scoordinata con la minaccia alla sicurezza nazionale lanciata dai jihadisti neo-califfali e di cui la sezione informatica della Polizia è uno strumento fondamentale.

In totale, confermano le fonti dell’Ansa, sono stati oscurati 67 siti, pagine web contenenti riferimenti al jihad, istruzioni per confezionare ordigni artigianali, discorsi di leader religiosi estremisti, appelli a combattere contro gli ‘infedeli’, ma anche forum e blog dove si fa propaganda e proselitismo.

Nel nuovo decreto antiterrorismo, approvato di recente dal Governo e ora in attesa di essere convertito in legge dal Parlamento, alla Polizia Postale è stato richiesta la predisposizione di un data base dei siti ritenuti vicini alle posizioni jihadiste islamiche, una vera e propria black-list redatta dagli 007 del web per prevenire le azioni degli estremisti islamisti. 

Stante a quanto sostengono le fonti dell’Ansa, in questa black-list verranno inseriti i siti oscurati, quelli sotto osservazione e altri che verranno man mano individuati. Secondo alcune fonti da noi contattati, questo strumento sarà condiviso con analoghi corpi degli altri Stati dell’Unione Europea, per uno scambio informativo continuo e sempre aggiornato, per rendere più efficace l’individuazione dei rischi e laprevenzione delle minacce provenienti dal web. 20150224-polizia-postale-655x351

Tuttavia, la vera decisione decisiva sarebbe una marcia indietro del Governo sui tagli alla Polizia Postale, che potrebbero anche far posto a una razionalizzazione della specializzazione tra i vari corpi armati dello Stato, in modo da ottenere più risultati con un risparmio relativo. 

È infatti davvero sconsolante leggere certi commenti – amarissimi – di poliziotti che sui social network hanno dovuto quasi ‘ringraziare’ (con virgolette che sono apposte da noi per evidenziare, ndr) l’attacco a Charlie Hebdo per convincere il Governo dell’errore commesso. Ammesso e non concesso ci siano riusciti.

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