La battaglia di una donna inglese: diventare madre con gli ovuli della figlia morta

Finirà davanti alla Corte Amministrativa, sezione dell’Alta Corte, la storia divulgata dall’edizione domenicale del tabloid britannico Daily Mail – Mail on Sunday – di una donna che vorrebbe diventare allo mamma e nonna, grazie a una procedura di fecondazione assistita finora mai eseguita nel mondo. L’ultimo desiderio espresso dalla figlia ventenne morta per una neoplasia quattro anni fa, che però aveva congelato gli ovociti nella speranza di guarire

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Londra – Un caso difficile di bioetica potrebbe investire nel prossimo futuro l’Alta Corte britannica, per un caso di difficile soluzione. Una donna ha avviato una battaglia legale perché le venga impiantato – con una procedura di fecondazione assistita – un embrione maturato con gli ovuli della figlia ventenne, deceduta quattro anni fa a causa di una neoplasia intestinale.

La giovane donna infatti aveva congelato gli ovociti nella speranza di guarire dalla malattia e di poterli impiantare successivamente per diventare madre.

La mamma di questa giovane e sfortunata donna ora vuole diventare mamma e nonna contemporaneamente. L’aspirante mamma-nonna utilizzerebbe il seme di un donatore esterno, perché non potrebbe utilizzare quello del marito/padre della ragazza deceduta. Questo sarebbe – a suo dire – l’ultimo desiderio espresso dalla figlia prima di morire. Se riuscisse nell’intento, sarebbe protagonista di un caso unico al mondo.

La storia è stata portata alla luce dall’edizione domenicale del tabloid Daily Mail – ‘Mail On Sunday‘ – e ripresa però da varie testate britanniche, che però non hanno reso noto i nomi delle persone coinvolte (con insolita cautela per la tradizione della casa…) proprio per la estrema delicatezza del tema. 

Nessuna clinica britannica ha accettato la richiesta della donna, che è supportata in questo proprio intento dal marito cinquantottenne, con il quale pare abbia programmato l’emigrazione (forse momentanea) negli Stati Uniti, dove una clinica di New York potrebbe effettuare l’intervento, con un costo stimato di circa 60 mila sterline, 81.610 Euro al cambio del 23 febbraio 2015.

Tuttavia c’è da superare un ostacolo: l’esportazione degli ovociti della figlia negli Usa, cui la Human Fertility and Embryology Authority (Hfea) ha per il momento opposto un secco rifiuto, visto che la figlia non ha lasciato espresse disposizioni testamentarie in proposito prima di morire. Così la madre si starebbe preparando ad avviare una complessa battaglia legale per veder riconosciuto il proprio supposto diritto. 

La Hfea peraltro non entra nel merito del caso e ha manifestato solidarietà alla donna per il dramma che ha colpito l’intera famiglia, ma del resto ha dovuto confermare l’azione di fronte alla Corte Amministrativa, divisione dell’Alta Corte, in una data ancora da stabilire.

La procedura medica cui vorrebbe sottoporsi la donna è viene considerata difficile e con probabilità “molto basse” di successo, nonché con il rischio innescare complicazioni che potrebbero comportare pericoli per la vita della donna che vuol diventare di nuovo mamma e allo stesso tempo nonna.

(Credit: Adnkronos) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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