Mattarella a Firenze: “Italia chiede legalità”. Poi si muove in treno e in tram (video)

Il Capo dello Stato intende promuovere la cultura delle buone pratiche, utilizzando mezzi pubblici in luogo di auto blu e di rappresentanza. Inaugurato l’anno accademico della Scuola Superiore della magistratura a Scandicci

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Firenze – Occorre recuperare efficienza nella amministrazione della giustizia, si tratta di un “recupero necessario per rispondere efficacemente al bisogno di legalità fortemente avvertito nel Paese“. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, inaugurando l’anno accademico della Scuola Superiore della magistratura di Scandicci.

L’ordinamento della Repubblica esige che il magistrato sappia collegare equità e imparzialità, fornendo una risposta di giustizia tempestiva per essere efficace, assicurando effettività e qualità della giurisdizione“, ha detto il capo dello Stato, secondo il quale il compito affidato al magistrato dalla Costituzione è “un compito né di protagonista assoluto nel processo, né di burocrate amministratore di giustizia“.

Si tratta di due atteggiamenti che snaturano la fisionomia della funzione esercitata” dai magistrati, ha aggiunto.

Il presidente Mattarella è giunto a Firenze in treno e poi si è recato a Scandicci a bordo del tram, accolto alla stazione del sindaco di Firenze, Dario Nardella. “Il Capo dello Stato” ha partecipato alla “cerimonia di inaugurazione delle attività di formazione della Scuola Superiore della Magistratura per l’anno 2015 “, recita una nota del Quirinale, “aperta dalla prolusione del Presidente della Scuola Superiore della Magistratura, Valerio Onida, cui hanno fatto seguito gli interventi del Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Giovanni Legnini, e del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando”.

Con il gesto di utilizzare i mezzi pubblici per muoversi da Firenze a Scandicci, il presidente Mattarella ha inviato un messaggio preciso ai politici e ai politicanti di ogni ordine e grado: usare i mezzi dello Stato con moderazione e intelligenza.

Tuttavia, il Capo dello Stato dovrebbe riflettere che l’uso dei mezzi pubblici comporta un innalzamento dei rischi per tutto il sistema di sicurezza che ruota sulla presidenza della Repubblica, ma anche sui cittadini che si trovassero coinvolti in un ipotetico attacco terroristico che avesse come obiettivo Mattarella.

La scelta – di elevatissimo valore simbolico – rischia di diventare più rischiosa degli abusi che intende denunciare. Ci rifletta, presidente Mattarella.

(Credit. AGI) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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