Fernando Alonso dimesso dall’ospedale, va a casa dei genitori a Oviedo: niente test a Montmelò

Un alone di opacità scende sulla vicenda dell’incidente occorso al pilota spagnolo la scorsa settimana. Ausprint rivela: la McLaren rinuncia a provare sulla pista spagnola con l’MGU-K della Honda, rispolverando un vecchio Kers del 2009. Solo una coincidenza?

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Barcelona – Fernando Alonso ha lasciato il Catalunya General Hospital, dove era stato ricoverato domenica scorsa a seguito delle conseguenze dell’incidente occorsogli sul circuito di Montmelò, durante l’ultima giornata della seconda sessione di test pre-stagionali del Circus della F1. Lo aveva anticipato ‘El Mundo Deportivo’ sul suo sito online, ma lo ha appena confermato la McLaren con una nota ufficiale.

“Siamo lieti di confermare che Fernando Alonso ha lasciato ora l’ospedale e che è ritornato a casa della famiglia in Spagna (Oviedo, ndr) per ulteriore riposo e recupero”, recita la dichiarazione del team britannico. 

Il pilota della McLaren aveva passato un notte tranquilla e i medici hanno escluso danni ulteriori – a seguito degli esami effettuati finora – anche se il pilota asturiano continua ad avvertire forti mal di testa e dolori al collo, conseguenze dirette del colpo di frusta prodotto dall’impatto con il muretto che delimita la pista nel punto dell’incidente (tra la curva 3 e 4 della pista di Barcelona).

Alonso dunque salterà l’ultima sessione di prove pre-campionato, in programma da domani sullo stesso circuito spagnolo, con l’auspicio che il recupero avvenga in tempo per prendere parte al primo gran premio dell’anno, il GP d’Australia, in programma il week-end del 15 marzo a Melbourne.

Al suo posto da domani ci sarà il terzo pilota del team di Woking, Kevin Magnussen, accanto all’altro alfiere del team britannico, Jenson Button. 

Una rivelazione del settimanale Autosprint è destinata però a rinfocolare le polemiche sull’incidente, su cui peraltro aleggia un alone di opacità che è digeribile a fatica, insieme alle parole dette ieri da Ivan Capelli, presidente dell’ACI di Milano, nel corso della premiazione dei piloti in seno all’AC Milano.

Capelli aveva asserito che “qualcosa di strano è accaduto, ma in Formula 1 spesso c’è omertà“. Parole gravi, riportate dalla ‘Gazzetta dello Sport’, che fanno percepire la punta dell’iceberg delle indiscrezioni, delle voci e delle preoccupazioni, visto che l’ex pilota di F1 e attuale commentatore dei GP sulla Rai ha poi aggiunto che “bisogna dare una risposta a quello che è accaduto, anche per far stare più tranquilli gli altri piloti prima dell’inizio della prossima stagione di F1“.

Oggi Roberto Chinchero su Autosprint ha rivelato che la McLaren non utilizzerà negli ultimi test a Montmelò la MGU-K della Honda e utilizzerà “un’unità KERS di vecchia fabbricazione“, ossia lascerà sulle bisarche il “componente che ha condizionato fortemente le prove disputate a Montmelò la scorsa settimana“, quando Alonso e Button erano stati costretti ai box per molto tempo. 

Sembra che gli ingegneri della McLaren abbiano deciso di installare “sulla MP4-30 una vecchia unità KERS prodotta nel 2009, nella speranza che i tecnici Honda riescano ad essere pronti nell’ultima giornata di prove spagnole” e consentendo ai tecnici del motorista nipponico di lavorare senza l’affanno dei test per risolvere il problema verificatosi. 

Problema però che potrebbe essere alla base dell’incidente accaduto ad Alonso, come molti fonti hanno sospettato fin dall’inizio, anche sulla base di una fotografia che mostrerebbe annerita la parte di carrozzeria sinistra sotto il rollbar, all’altezza della batteria. In realtà è la telecamera che fa ombra sulla carrozzeria argentata.

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Sospetti che portano Chinchero a parlare di un curioso “sincronismo” e che faranno aumentare le polemiche sul funzionamento di queste power unit forse soggette a troppi limiti tecnici per essere anche sicure. V’è da dire che problemi analoghi – almeno a quanto emerso finora – non sono mai emersi sulle unità motrici di Ferrari, Mercedes e Renault.

Non ci resta che attendere la prossima puntata di questa farsa ed è positivo che non sia già diventata una tragedia.

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.