Droni su Parigi: arrestati tre giornalisti di Al-Jazeera, ma l’allarme in Francia non si placa

Sorpresi al Bois de Boulogne, i tre addetti al servizio internazionale della televisione qatariota sono stati trovati mentre maneggiavano un drone. Non è ancora provato un legame con gli allarmi lanciati nelle ultime due notti, tuttavia restano in custodia cautelare per aver violato il divieto di sorvolo vigente su Parigi e l’hinterland

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Parigi – Forse la Gendarmerié della sezione di polizia aerea della capitale francese, incaricata di indagare sui misteriosi droni che hanno sorvolato Parigi nelle ultime due notti, è arrivata al bandolo quanto meno di una matassa.

Nel pomeriggio di ieri, tre giornalisti dell’emittente al-Jazeera – la rete satellitare all news con base in Qatar – sono stati arrestati dai militari della Gendarmerié (che in Francia equivale ai nostri Carabinieri) in flagranza di reato, mentre facevano volare un drone al Bois de Boulogne, il polmone verde di Parigi. Sullo spazio aereo della capitale e dell’hinterland vige infatti divieto di sorvolo per tutti i velivoli che non siano espressamente autorizzati.

I tre uomini di 34, 52 e 68 anni, e la cui nazionalità non è stata specificata stavano evidentemente provando il velivolo. “Il primo pilotava il drone, il secondo stava filmando e il terzo guardava il filmato”, ha confidato all’Agence France Presse una fonte giudiziaria a condizione di anonimato, che però ha anche spiegato come al momento non sia possibile “legare gli arresti ai sorvoli notturni” denunciati negli ultimi due giorni.

Ricordiamo che nelle scorse due notti – tra lunedì e martedì, poi tra martedì e mercoledì – la Police Nationale, la Gendarmerié e alcuni cittadini avevano segnalato il sorvolo del centro città di almeno cinque droni, che avevano volato nei pressi della Tour Eiffel, di Champs de Mars, agli Invalides, alle Tuileries, sull’Assemblea Nazionale e sull’ambasciata statunitense.

Stante a quanto segnala ‘Le Figaro’, dal 5 ottobre 2014 almeno 56 droni non autorizzati sono stati segnalati in tutta la Francia, diversi contemporaneamente e, soprattutto, su siti sensibili come centrali nucleari o rappresentanze diplomatiche, ma anche sull’Eliseo, sede della presidenza della Repubblica Francese, o sulla base dei sottomarini nucleari francesi a Brest, sulla Manica.  

A preoccupare è però la possibilità che vengano utilizzati droni programmati senza guida umana, che potrebbero essere usati più facilmente come micro-bombardieri volanti, in uno scenario da incubo per l’uso di armamenti non convenzionali e senza che si possa risalire ai manovratori o ai programmatori.

Una sfida che la Francia non può e non deve affrontare da sola, perché riguarda la sicurezza degli Stati dell’Unione Europea nella loro individualità e nel loro complesso. Una prospettiva per cui è indispensabile eliminare il bilancio per la Difesa dai parametri di Maastricht e dal vincolo di bilancio del 3% sul Pil.

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