La bella famiglia di Jihadi John. Padre collaborazionista di Saddam in Kuwait, madre lo riconobbe subito dalla voce

Il ‘Daily Mail’ rivela il passato del padre di Mohammed Emwazi, fuggito dal Kuwait dopo aver appoggiato le truppe di invasione di Saddam Hussein nel 1990/91, mentre l’emittente americana ABC rivela che la madre di questo farabutto lo riconobbe dalla voce nel primo video in cui decapitò James Foley

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Londra – Ogni giorno che passa la stampa britannica divulga nuovi elementi sul passato di Mohammed Emwazi, il ventisettenne boia del cosiddetto e autoproclamato Stato Islamico, più noto come ‘Jihadi John’, l’appellativo con cui gli occidentali lo abbiamo identificato visto l’accento tipicamente londinese con cui si esprime e che abbiamo imparato a conoscere attraverso i video delle barbare esecuzioni di cui è stato il boia senza onore (visto che le vittime avevano le mani legate e, probabilmente, erano state stordite con droghe perché non si dimenassero troppo).

L’ultimo particolare rivelato oggi dal ‘Daily Mail’ è che il padre di questo satanico strumento di morte, Jasem Emwazi, 51 anni, fuggì dal Kuwait perché era stato nel 190/91 agente collaborazionista delle truppe irachene, nei sette mesi di occupazione delle Paese ordinata da Saddam Hussein il 2 agosto del 1990. L’Onu, come si ricorderà, diede l’avallo all’intervento militare di una Coalizione Internazionale per la violazione dell’integrità di un Paese sovrano e il 41° presidente degli Stati Uniti, George H.W. Bush, diede il via alle operazioni militari nella notte del 17 gennaio del 1991, quando scoppiò la I Guerra del Golfo (la prima, in realtà, era stata combattuta dal Iraq e dall’Iran dal 22 settembre 1980 al 20 agosto 1988).

Stante a quanto trovato dal tabloid britannico, Jasem Emwazi nel 1993 lasciò il Kuwait quando, da poliziotto, la sua collaborazione con le forze di occupazione irachene stava per venire alla luce. Fu allora che si trasferì a Londra, avviando l’attività di tassista nella capitale.

Per paradosso, ora Jasem Emwazi si nasconderebbe ora proprio in Kuwait, un Paese che partecipa alla coalizione anti-(sedicente) Stato Islamico, ma dove evidentemente deve trovare il supporto degli islamisti locali. 

Contemporaneamente, la rete televisiva statunitense ABC News ha rivelato di aver ricevuto un’informazione significativa da fonti governative kuwaitiane, secondo cui la mamma di questo reietto dell’Umanità lo avrebbe riconosciuto dalla voce fin dal primo video di decapitazione diffuso dal cosiddetto Stato Islamico: quello in cui il boia codardo tagliò la testa a James Foley, giornalista americano.

Secondo le fonti kuwaitiane dell’ABC News, i genitori di Mohammed Emwazi hanno dichiarato alle autorità del Kuwait – che li hanno sottoposti a interrogatorio di recente – che avevano sentito il figlio l’ultima volta a metà del 2013 per telefono. In quella occasione Mohammed li aveva informati di essere in Turchia e di star per trasferirsi in Siria, per andare a lavorare in un’organizzazione umanitaria.

Il padre Jasem ha detto alle autorità che si aspetta da allora in ogni momento la notizia della morte di suo figlio.

Quale tipo di attività umanitaria sia andato a intraprendere lo abbiamo imparato dai video diffusi da questo movimento nazislamico che si vuole affermare come potenza statale e con uno scenario imperialista di conquista.

Nel frattempo anche fonti dell’FBI hanno fatto filtrare di aver appreso della reale identità di ‘Jihadi John’ fin dallo scorso mese di settembre, ma di aver tenuto segreta l’identità per non compromettere le indagini e la potenziale cattura, grazie alle diverse forme di intelligence attivate sulla Siria e sull’Iraq.

Che bella famiglia quella di Mohammed Emwazi, non c’è che dire

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