L’allarme di Frontex: “Un milione di immigrati in arrivo dalla Libia”. Hein, CIR: “Frontex non alimenti l’allarme”

Il direttore del Consiglio italiano per i rifugiati, Christopher Hein, invita a “non sparare cifre”, ma a “pensare piuttosto a creare corridoi umanitari per la sicurezza di chi affronta il Mediterraneo“. Sbarco nel ragusano, fermati due scafisti (VIDEO)

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Bruxelles – I migranti stazionanti in Libia in attesa di partire per le coste italiane sarebbero tra i 500mila e il milione. È la stima formulata dal direttore Frontex, Fabrice Leggeri, in un’intervista all’agenziaAnsa in cui avverte anche sui rischi legati al traffico dei migranti da parte delle milizie jihadiste aderenti al sedicente Stato Islamico.

Nel 2015 – ha detto Leggeri – dobbiamo essere preparati ad affrontare una situazione più difficile dello scorso anno“. “A seconda delle fonti – tra cui i Servizi di Informazione e Sicurezza italiani, che con l’AISE hanno ‘antenne’ efficienti in Libia – ci viene segnalato che ci sono tra i 500mila ed un milione di migranti pronti a partire dalla Libia“.

Una stima che l’Agenzia Informazioni per la Sicurezza Estera (AISE) ha già diramato mesi fa.

L’Isis dietro traffico migranti in Libia? – Sul ruolo delle milizie jihadiste alleate con il sedicente Stato Islamico, Leggeri ha ammonito: “dobbiamo essere coscienti dei rischi“, anche se poi ha aggiunto di non avere ancora “prove per dire che hanno la situazione dell’immigrazione illegale sotto controllo”. Tuttavia, in base a un più generale principio di precauzione ha rilevato dobbiamo stare attenti“, ha riflettuto, sottolineando però che Frontex ha le proveche i migranti sono stati forzati a salire sulle imbarcazioni con le armi“. “Non ho niente per dire se fossero terroristi. C’è preoccupazione tra gli Stati. Perchè se questo non accade ora potrebbe accadere in futuro“, ha spiegato all’Ansa Fabrice Leggeri, smentendo di fatto Federica Mogherini e tutti i trattativisti dell’Unione Europea, propensi a scendere a patti con chi ci minaccia.

Risorse di Frontex scarse – “Se si vuole che Frontex faccia più operazioni abbiamo bisogno di risorse e staff e dell’impegno degli Stati membri a rendere disponibili i loro mezzi“, ha anche detto il direttore di Fronte, che poi ha sottolineato: “Frontex è una parte. Da solo non è sufficiente ad affrontare questo enorme problema. Ad esempio, la cooperazione con i Paesi terzi è molto importante“. Tradotto significa: la politica non fa il proprio lavoro.

Lo sbarco nel ragusano

Frontex farebbe bene a non alimentare allarmismi – Alle parole del direttore di Frontex Fabrice Leggeri ha risposto, Christopher Hein, direttore del Cir (Consiglio Italiano per i Rifugiati), che ha commentato all’Adnkronos in modo polemico. “È inutile sparare cifre e fare previsioni, molto più opportuno pensare concretamente ai disperati che arrivano sulle coste europee. Prima di diffondere numeri sulla base di qualche studio, sarebbe il caso di pensare a come creare corridoi umanitari per consentire un approdo in 20150306-Christopher_Hein-320x242sicurezza a quanti lasciano il Nord Africa“. 

Non è detto – ha aggiunto Hein – che tutti coloro che provengono dall’Africa subsahariana siano effettivamente in procinto di imbarcarsi dalle coste del Nord Africa“. Ci sono infatti – si potrebbe facilmente rilevare – tante altre mete turistiche nel Mediterraneo. Il problema è che non si parla di turismo, ma di uso sapiente e strategico del traffico di migranti per destabilizzare l’Europa meridionale.

Anziché diffondere cifre allarmistiche sarebbe preferibile valutare effettivamente le necessità delle persone più vulnerabili che proprio in Libia sono sottoposte ad ogni tipo di violenza e di abuso“, ha aggiunto Hein nella sua illuminata – quanto irrealistica – analisi e per questo, ha rilevato, “bisogna pensare a dei canali umanitari per assicurare a chi si trova ad affrontare il Mediterraneo un arrivo in condizioni di sicurezza, per quanto possibile“.

Il che, tradotto, significherebbe aprire le porte a tutti in modo indiscriminato e senza filtri. Che grande riflessione… Soprattutto alla luce dei numeri: in media, solo il 15% dei richiedenti asilo ottiene ogni anno il riconoscimento dello status di rifugiato politico.

Nel frattempo la Polizia di Stato ha fermato due cittadini del Gambia, rispettivamente di 25 e di 22 anni, perché identificati come scafisti di un gommone con a bordo 89 migranti soccorso martedì scorso dalla petroliera ‘Conti Agulhas al largo delle coste libiche. Per entrambi l’accusa è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

(Credit: Ansa, Adnkronos) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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