Sesso e dipendenze dalla tecnologia: quasi una donna italiana su tre consulta lo smartphone mentre fa l’amore

La tecnologia incide negativamente sull’intimità: con computer e cellulari sempre accesi, “la frequenza dei rapporti sessuali è calata in Italia fino al 70% in meno”, afferma Laura Rivolta, psicologa e psicoterapeuta specializzata in sessuologia clinica e in Terapia Sistematica Relazionale

20150312-_sesso-cellulare-655x436


Milano, 12 Mar. – Lo smartphone è entrato anche nelle nostre camere da letto. Nemmeno sotto le lenzuola e durante l’atto sessuale siamo capaci di rinunciare alla tecnologia.

I dati sulla dipendenza del cellulare tra le donne italiane, in particolare, sono molto indicativi: “Quasi il 29% usa lo smartphone durante il rapporto intimo: nel 12% delle volte per rispondere a una chiamata, nel 10% dei casi per leggere un sms (sul telefono, Facebook o WhatsApp ) e nel 5% per visitare la propria pagina di Facebook”.

“Le ricerche ed i sondaggi condotti in Italia indicano un utilizzo sempre maggiore della tecnologia digitale nella vita di coppia”, conferma la dottoressa Laura Rivolta, psicologa e psicoterapeuta specializzata in sessuologia clinica e in Terapia Sistematica Relazionale. Inevitabili le conseguenze: “ciò che colpisce è soprattutto l’incidenza negativa nell’intimità: con pc e cellulari accesi ad oltranza, la frequenza dei rapporti sessuali è calata in Italia fino al 70% in meno”, continua Rivolta.

“Lo strumento tecnologico – afferma l’esperta – rappresenta dunque il terzo incomodo, un amante invisibile, vero e proprio killer della passione e dell’interesse erotico: il 30% degli uomini italiani posticipano il momento di coricarsi in quanto impegnati su mouse e tastiere del proprio PC, tablet o smartphone”. Gli effetti non devono sorprendere: non è dunque un caso che il 35% delle femmine e il 29% dei maschi italiani giudichi insoddisfacente la propria vita intima.

“Oggi la coppia deve misurarsi con l’oggetto tecnologico. È vero che facilita e mantiene la relazione di coppia – continua la dottoressa Rivolta – il partner è sempre vicino, raggiungibile. È anche vero però che la tecnologia è un intruso che ostacola, penalizza la disponibilità e la frequenza erotica; divide perché favorisce la connessione con altri, amici colleghi possibili conoscenti. Non è raro inoltre – conclude l’esperta – assistere a fenomeni di “addiction“, di dipendenza da contatti interpersonali che riducono il desiderio e la disponibilità verso il partner“.

(AGI)

Se hai gradito questo articolo, clicca per favore “Mi piace” sulla pagina Facebook di The Horsemoon Post (raggiungibile qui), dove potrai commentare e suggerirci ulteriori approfondimenti. Puoi seguirci anche su Twitter (qui) Grazie in anticipo!