Corruzione, da M5S e Sel mozione di sfiducia a Lupi, che resiste imperterrito

Anche la Lega Nord potrebbe votare la mozione di sfiducia al ministro delle Infrastrutture, ma intanto Salvini rilancia: “si dimetta il ministro dell’Interno Alfano”

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Roma – “Oggi stesso, tra poche ore, depositeremo la mozione di sfiducia al ministro Lupi. La depositeremo alla Camera perché al Senatoabbiamo già chiesto un passo indietro del ministro delle Infrastrutture diversi mesi fa”. Lo dice all’Adnkronos Michele Dell’Orco, il deputato M5S che nel luglio scorso interrogò lo stesso Lupi sul ‘caso Incalza’.

Anche Sel pensa alla mozione di sfiducia e in una conferenza stampa a Montecitorio il capogruppo Arturo Scotto la propone ”a tutte le opposizione, ad aree del Pd e anche ad altre aree” del Parlamento.

“‘Al Lupi! Al Lupi!’ Lupi o è un fallimento come ministro oppure porta sfiga. O entrambe. Le persone che si è messo vicino per la gestione di soldi e appalti sono state arrestate dopo anni che agivano indisturbate all’interno delle Istituzioni. Perché Lupi le ha scelte e perché Lupi le ha coperte? Chi gli ha suggerito/ordinato di farlo?”, attacca Beppe Grillo tornando a chiedere un passo indietro. “La risposta all’interrogazione M5S a Lupi di luglio su Incalza è emblematica – scrive il leader 5 Stelle sul blog, dove posta un fotomontaggio del responsabile delle Infrastrutture in versione figlia di Fantozzi – è stata scritta dal suo avvocato! Non un ministro, ma un difensore d’ufficio. Lupi deve dare spiegazioni, dimettersi e restituirci fino all’ultimo centesimo tutti i quattrini che si è beccato come ministro delle Infrastrutture. Li metteremo nel fondo per il microcredito alle aziende dove vengono versati gli stipendi tagliati dei portavoce M5S in Parlamento”.

Alfano si dimetta e Lupi venga in Aula a spiegare. Per noi è una priorità: siamo pronti a salire sulle barricate e a bloccare i lavori parlamentari. Il ministro per l’invasione, se avesse anche solo un briciolo di dignità, avrebbe già tolto il disturbo da un pezzo: le inchieste sul Cara di Mineo che vedono il coinvolgimento di un suo compagno di partito, il sottosegretario Giuseppe Castiglione, la fallimentare gestione dell’immigrazione, e per ultimo l’arresto di Incalza che punta il dito su un altro suo ministro, gridano giustizia”. Lo chiedono i due capigruppo al Senato e alla Camera della Lega Nord Gian Marco Centinaio e Massimiliano Fedriga all’indomani dello scoppio dello scandalo Grandi Opere.

“Incalza -sottolineano- dice di aver contributo alla stesura del programma del Ncd. Sarebbe gravissimo se fosse vero. E poi, Alfano vergogna: da oltre 100 giorni non ha risposto all’interrogazione della Lega sulla gestione del cara di Mineo, il più grande centro di accoglienza d’Europa che nasconde il business sull’immigrazione. Basta malaffare, governo a casa subito”.

Dal canto suo il segretario della Lega Matteo Salvini ospite di ‘Agorà’ aveva detto: ”Io non condanno nessuno, però mi aspetto che il ministro dell’Interno o il presidente del Consiglio vengano in Parlamento a spiegare agli italiani se è tutto falso o se c’è qualcosa di vero. E se c’è qualcosa di vero non possiamo avere un ministro dell’Interno e un ministro delle Infrastrutture che lavorano con delle ombre del genere”.

Intanto, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti a chi gli chiedeva se il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi dovesse dimettersi a fronte dell’inchiesta ha risposto: “E’ una valutazione degli interessati”. “Bisogna guardare quello che sta succedendo”, ha detto Poletti aggiungendo: “Il governo ha un segno chiaro su quello che vuole fare: andranno in aula le norme sul falso in bilancio e corruzione. Una normativa più chiara e definita possibile”. 

(Adnkronos)

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