La ‘marcia di Tunisi’ per le vittime del Bardo con alcuni leader europei. Renzi: “Non la daremo vinta ai terroristi”

Il presidente del Consiglio: ”Ferita terribile che squarcia la storia anche di alcune famiglie italiane”. Anche Boldrini a Tunisi. Gentiloni: ”Dobbiamo fare la nostra parte”. La manifestazione si concluderà davanti al Museo del Bardo per esprimere la solidarietà del mondo alle 22 vittime dell’attacco terroristico del 18 marzo (Foto – Video), rivendicato dall’autoproclamato Stato Islamico. Nove terroristi islamici uccisi dalle unità speciali. Rientrata a Torino la dipendente comunale ferita

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Tunisi – Grande marcia a Tunisi per dire no al terrorismo dopo l’attacco al Museo del Bardo che provocato 22 morti, tra cui quattro italiani. Hanno sfilato con il presidente tunisino Beji Caid Essebsi, il premier italiano Matteo Renzi, la presidente della Camera Laura Boldrini e il presidente francese Francois Hollande. Assente Angela Merkel e altri leader europei: un grande errore.

RENZI – “La Tunisia non è sola in questa battaglia” contro il terrorismo, quanto accaduto al museo Bardo “è terribile per la Tunisia, per l’Europa tutta”, dice il presidente del Consiglio, ricordando che anche l’Italia ha avuto le sue vittime. ”È una ferita terribile che squarcia la storia anche di alcune famiglie italiane”, aggiunge. “La Tunisia non è sola siamo insieme nella battaglia difficile per la democrazia. Non la daremo vinta ai terroristi, non lasceremo il futuro in mano agli estremisti”.

La manifestazione si concluderà davanti alla struttura museale per esprimere la solidarietà del mondo alle vittime dell’attacco terroristico del 18 marzo, rivendicato dall’autoproclamato Stato Islamico.

“La Tunisia è un paese di speranza e noi dobbiamo fare la nostra parte per aiutarla”, ha dichiarato intervenendo su Radio Rai 1 il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Aiutare il paese “è molto importante nel senso che la Tunisia – ha ricordato – già da alcuni ha messo fuori legge le organizzazioni terroristiche”.

Questo naturalmente “ha portato parte di questi militanti a trasferirsi in altri paesi, quindi ora in Tunisia hanno un numero di cosiddetti foreign fighters, potenziali terroristi che tornano nel paese, abbastanza elevato”.

GENTILONI: ‘DOBBIAMO FARE LA NOSTRA PARTE’ – Gentiloni ha quindi ancora sottolineato l’obbligo di cooperazione con un paese “che è in un certo senso un paese di speranza, anche se per noi è un paese di cordoglio, di lutto perché abbiamo avuto quattro vittime nell’attentato al museo del Bardo. Ma aldilà di questo drammatico episodio dobbiamo molto alla Tunisia, che ha avuto un percorso costituzionale democratico e dobbiamo fare la nostra parte per aiutarla”. “La marcia di oggi è un simbolo di importanza enorme per la Tunisia”, ha poi sottolineato Gentiloni.

Rispondendo ad una domanda sulla minaccia terroristica con cui si confronta la Tunisia, il capo della diplomazia italiana ha detto che “naturalmente siamo oggi giustamente concentrati nello sradicamento della minaccia del Daesh che – occupando una parte di territorio – è certamente una minaccia nuova e particolare”. Le informazioni delle autorità tunisine tuttavia, ha aggiunto il ministro, “sono che l’attentato che ha avuto luogo al museo del Bardo sia stato rivendicato dal Daesh ma in realtà sia frutto di gruppi di altra origine”.

UCCISO LEADER JIHADISTA – E a poche ore dallo svolgimento della marcia, nove terroristi islamisti sono stati uccisi da unità speciali tunisine a Kafsa, nella parte meridionale della capitale. Lo riferisce il ministero dell’Interno tunisino, precisando che tra i morti figura un leader di spicco del movimento jihadista che opera nel Paese.

(Adnkronos)

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