Alta tensione in Turchia: magistrato in ostaggio di rivoluzionari. Blackout energia nel Paese: non escluso terrorismo

Il magistrato indaga sulla morte del giovane Berkin Elvan, ucciso dalla polizia durante le proteste antigovernative, è trattenuto in un tribunale di Istanbul da militanti armati di Dhkp-C, che danno un ultimatum alle autorità. Mega blackout nel paese, “non si esclude l’ipotesi dell’attacco terroristico”. Colpite almeno 44 province del Paese, comprese Istanbul e Ankara. All’origine un guasto tecnico nel sistema della compagnia Teias, che gestisce la rete elettrica

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Istanbul – Presunti membri dell’organizzazione fuorilegge Partito-Fronte rivoluzionario di liberazione del popolo (Dhkp-C) hanno preso in ostaggio il procuratore turco Mehmet Selim Kiraz all’interno del tribunale di Istanbul, in relazione alla sua indagine sulla morte di Berkin Elvan, adolescente ucciso dalla polizia durante le proteste di Parco Gezi, nel 2013. Lo riferisce il sito del quotidiano Hurriyet, che parla anche di spari all’interno del tribunale.

Una foto fatta circolare su Twitter mostra Kiraz con un uomo alle spalle che con una mano gli tiene tappata la bocca e con l’altra gli punta una pistola alla tempia. Sul muro dietro di loro si vede la bandiera del Dhkp-C. Secondo Halkinsesi.tv, sito vicino all’organizzazione, gli autori del gesto hanno dato tempo alle autorità fino alle 3:36 di oggi per accogliere le loro richieste, che includerebbero la confessione in diretta del poliziotto sospettato di aver ucciso Elvan, la creazione di un tribunale popolare che giudichi tutti i poliziotti responsabili dell’uccisione, il proscioglimento di tutti i cittadini arrestati per aver partecipato alle manifestazioni in ricordo di Elvan.

Il ragazzo, di appena 15 anni, morì l’11 marzo 2014 dopo 269 giorni di coma, provocato da un candelotto di gas lacrimogeno che lo colpì alla testa.

Il vice procuratore capo di Istanbul, Vedat Yigit, ha detto a Hurriyet che sono in corso negoziati tra il Dhkp-C e la polizia, tramite un mediatore. Le forze dell’ordine, intanto, hanno isolato la zona in cui si trova il palazzo di sei piani che ospita il tribunale e uomini delle forze speciali sono stati schierati nelle vicinanze.

Kiraz era stato incaricato di occuparsi del caso di Elvan sei mesi fa. Il padre del ragazzo, Sami Elvan, ha chiesto la liberazione del procuratore, come ha riferito su Twitter un parlamentare turco di opposizione, Huseyin Aygun. “Mio figlio è morto – ha detto Elvan – Ma non per questo deve morire un’altra persona”.

Il palazzo dove Kiraz è tenuto ostaggio era stato inaugurato nel 2011 come il tribunale più grande d’Europa. Ma i media turchi si chiedono come abbiano fatto uomini armati a introdursi nell’edificio senza problemi.

Reparti speciali della polizia turca sono stati dispiegati nei pressi del tribunale, non escluso un blitz imminente.

Nel frattempo un blackout ha colpito almeno 44 province turche, comprese Istanbul e Ankara, per il quale le autorità turche non escludono l’ipotesi dell’attacco terroristico. Lo ha detto il primo ministro Ahmet Davutoglu, spiegando che sono in corso indagini e si valutano tutte le ipotesi.

Fonti citate dal quotidiano ‘Hurriyet’ hanno spiegato che il mega blackout è stato originato da un guasto tecnico nel sistema della compagnia Teias, che gestisce la rete elettrica. Il ministro dell’Energia, Taner Yildiz, ha escluso che ci sia un problema di approvvigionamento energetico. “Ma – ha aggiunto – non posso dire se si sia trattato o meno di un attacco informatico“.

Il blackout, il più grave degli ultimi 15 anni in Turchia, sta provocando numerosi disagi, come l’interruzione dei servizi di metropolitana e tram a Istanbul. Nella provincia occidentale di Kocaeli, uno dei poli industriali della Turchia, numerose fabbriche sono rimaste chiuse. Notizie circolate in mattinata su una “forte esplosione” nella provincia non sono state confermate.

(Credit: Adnkronos)

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