F1, Maurizio Arrivabene rivela: “Dopo il GP di Malesia ho pianto, ma non per la vittoria di Vettel. Per un sms…”

Il team principal della Ferrari ha dichiarato al quotidiano tedesco ‘Bild’ di aver ricevuto un messaggio sul cellulare che l’ha emozionato fino al pianto. A inviarlo una signora, storica collaboratrice di un pilota pluri-iridato, oggi impegnato in una lotta leonina per tornare a una vita più possibile attiva…


Maranello – Maurizio Arrivabene ha rivelato al quotidiano tedesco ‘Bild’ che dopo il Gran Premio di Malesia e il trionfo di Sebastian Vettel, ha avuto un momento di commozione, ma non per l’esito imprevisto della gara, che ha riportato una Ferrari alla vittoria dopo oltre 30 gare. Ho cercato di rimanere freddo per tutto il tempo, poi un messaggio mi ha fatto piangere“, ha detto Arrivabene.

Il messaggio ricevuto sul cellulare però era del tutto speciale, particolare: proveniva da una villa sul lago Lemano, nei pressi di Ginevra, dove due signore avevano guardato la gara in televisione e, dopo il trionfo di Vettel, hanno pensato bene di scrivere al team principal della Ferrari.

Queste due signore sono Sabine Kehm e Corinna Schumacher.

Arrivabene non ha rivelato naturalmente il contenuto del messaggio, ma prima dell’inizio del mondiale di F1 in Australia da casa Schumacher avevano fatto sapere di aver inviato a Maranello un messaggio ben preciso: “noi qui facciamo il tifo per la Ferrari”. Che già scrivere questa frase – ve lo assicuriamo – è difficile, perché una fastidiosa allergia ci causa dei lacrimoni agli occhi, mannaggia…

Sebatian Vettel e Michael Schumacher sono stati sempre considerati in qualche modo allievo e maestro, non solo perché da ragazzino il pilota di Heppenheim soleva allenarsi nella pista di karting di proprietà della famiglia Schumacher: per la precocità del talento espresso, per i risultati subito raggiunti, per la grinta unita a un modo di lavorare con la squadra del tutto particolare. Lo aveva quando correva in Red Bull, continua ad averlo in Ferrari. Vettel si comporta come un ragazzo onorato di correre per la Ferrari e, malgrado quattro titoli mondiali in carniere, non è un tipo da atteggiarsi a divo. Gente con risultati di gran lunga inferiori si atteggia come dominus del motorsport.

Non stupisce dunque il messaggino di Sabine Kehm e Corinna Schumacher a Maurizio Arrivabene e non stupisce la commozione di quest’ultimo: sono fatti che ridanno alla Ferrari un’umanità che per tanto tempo non ha albergato a Maranello. Ma la notizia dà anche la dimensione di un rapporto – quello tra Ferrari e Schumacher – che non si è mai del tutto interrotto e mai forse si interromperà. Del resto, lo stesso Arrivabene ha rivelato come Sabine Kehm abbia giocato un ruolo importante nel passaggio di Vettel alla Ferrari. 

In attesa dei trionfi futuri di Sebastian Vettel. E di Mick Jr?

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.