Ecatombe di cristiani a Garissa, Kenya. Secondo la CNN molti studenti sono stati giustiziati con un colpo alla nuca

Emergono particolari orripilanti che accomunano le gesta dei jihadisti islamici di al-Shabaab a quelle delle SS naziste durante la Seconda Guerra Mondiale. Mogherini tace perché non ha niente da dire

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Nairobi – Gran parte degli studenti morti nella strage al campus universitario di Garissa, in Kenya, sono stati giustiziati dai miliziani islamisti di al-Shebaab con un colpo alla nuca. Lo hanno riferito fonti mediche impegnate nel recupero dei cadaveri. Ci sono ancora corpi di studenti “per terra, uccisi con un colpo alla nuca“, ha raccontato l’infermiere di un’ambulanza, citato dalla CNN.

Dopo la strage di Garissa, la Farnesina ha rinnovato l’invito alla “massima prudenza” per chi si reca in Kenya e ha segnalato possibili “seri rischi alla sicurezza” per il terrorismo a Garissa ma anche a Mombasa, Malindi, Ijara, Garsen, Garissa e Wajir.

Da evitare anche i quartieri nord-orientali della capitale Nairobi. “Si raccomanda di elevare la soglia di attenzione e di mantenere comportamenti ispirati alla massima prudenza”, si legge in un nuovo avviso postato sul sito Viaggiare Sicuri (raggiungibile da qui).

La Farnesina ha richiamato l’invito “a essere vigili e a limitare gli spostamenti, evitando la frequentazione di luoghi di culto, edifici pubblici, eventi sportivi e, nei limiti del possibile, l’utilizzo dei trasporti pubblici”. “Per quanto riguarda Nairobi”, si legge nell’avviso, “è sconsigliato recarsi nei quartieri a nord est della città (Eastleigh, Pangani, etc.) e, in generale, nei quartieri marginali; relativamente a Mombasa si suggerisce di limitare la presenza al transito aeroportuale ed evitare i viaggi non essenziali in città. Inoltre, si continuano a raccomandare itinerari alternativi al Likoni Ferry“.

Federica Mogherini, alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune dell’Unione Europea, ha dichiarato a SkyTg24 che l’UE è pronta a sostenere il Kenya con ogni mezzo per la lotta ai jihadisti. Dichiarazioni che possono stare in bocca solo a una cantante come Mina – parole, parole, parole – ma non alla vice-presidente della Commissione Europea che sa perfettamente come l’Ue non disponga di capacità difensive proprie, né possa disporre invio di mezzi e truppe. Sconsolante!

(Credit: AGI) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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