Renzi ha presentato il Def in una veloce conferenza stampa. “Niente nuove tasse. Su bonus da 1,6 mld decideremo”

Il Consiglio dei ministri ha approvato il Documento di Economia e Finanza. Ieri mattina il Consiglio dei Ministri aveva ratificato la scelta di Claudio De Vincenti quale sostituto di Graziano Delrio come Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. De Vincenzi ha lasciato lo Sviluppo Economico, ha giurato ed è entrato in carica già dalla riunione successiva di ieri sera

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Roma – Il Consiglio dei Ministri ha approvato il DEF, Documento di Economia e Finanza, che entro la Mezzanotte è stato inviato a Bruxelles. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, durante una breve conferenza stampa insieme al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan.

“Non ci sono tasse nuove, anzi: è finito il tempo delle tasse da aumentare”, ha detto Renzi. “Non c’è da chiedere soldi, non c’è da mettere tasse: decideremo nelle prossime settimane se e come utilizzare” il bonus da 1,6 miliardi “sulla base delle nostre priorità”, ha spiegato.

“Tra le ipotesi di utilizzo del ‘tesoretto’ ci sono anche quelle di utilizzarlo per un piano contro la povertà o per l’estensione del bonus di 80 euro agli incapienti, come richiesto dal capogruppo del Pd alla Camera Roberto Speranza?”, è stato chiesto da uno dei giornalisti presenti.

“Sono ipotesi“, ha risposto Renzi. “Con Speranza – ha aggiunto – ne abbiamo parlato. Con Pier Carlo abbiamo iniziato la discussione, oggi ne abbiam parlato anche con De Vincenti che ha fatto il primo Consiglio dei ministri da sottosegretario“. “Non è il Def il luogo dove si decide come usare gli 1,6 miliardi“, ha continuato il PdCM, “lo verificheremo nelle prossime settimane“. “Abbiamo incontrato le regioni quindici giorni fa. Sergio Chiamparino è un amico e un ottimo presidente delle Regioni. Sta lavorando bene con Padoan e Lorenzin per trovare un punto di accordo sulle questioni della sanità, soprattutto“, ha aggiunto.

Sul tema sanità, il presidente del Consiglio si è posto e ha posto una domanda provocatoria, del tutto condivisibile. “È normale che ci siano Regioni con sette province e 22 Asl? Per me non è normale, è una esagerazione“, si è risposto. “Se, d’accordo con le Regioni, siamo in condizione di ridurre il numero delle poltrone dei supermanager, trovare costi standard, mi pare – ha aggiunto – che sia un fatto positivo“.

Nei prossimi giorni“, ha detto ancora, “continueranno ad esserci i tavoli. Ma vale quello che vale per i comuni: il Def non aumenta i sacrifici delle regioni e dei comuni. Aver fatto passare questo messaggio è stato un errore di chi si è preoccupato. Se fossi un presidente di Regione mi preoccuperei del fatto di avere sette province e 22 Asl“, ha ribadito.

Per quanto riguarda i trasferimenti agli enti locali, Renzi ha precisato che “ai Comuni di soldi ne stiamo dando tanti. Per le metropolitane, solo nelle grandi città, ci sono 11 miliardi di euro. Per risolvere il problema dell’attraversamento della città la mattina“. “Lo dico a chi da stamattina sta gufando: abbiamo riletto il testo del Def per fare un provvedimento il piu’ trasparente possibile“, ha detto ancora. Poi ha aggiunto: “questo è l’ultimo Def con tante riforme“, il prossimo anno, “nel Def non ci sarà la riforma della scuola, della pubblica amministrazione, della giustizia civile, del fisco“.

Il 21 aprile prossimo, inoltre, arriverà in Consiglio dei ministri una parte dei decreti attuativi della delega fiscale. “L’ultima botta – ha spiegato Renzi – sarà fatta poi a meta’ giugno“.

Infine, rispondendo a un giornalista della trasmissione ‘La Gabbia’, de La7, circa la disciplina del finanziamento alle fondazioni politiche, Renzi ha risposto: “se si vuole disciplinare i finanziamenti alle Fondazioni serve un atto normativo. Io non sono contrario, anzi“, ha detto Renzi, ma poi ha precisato che “c’è una questione che riguarda anche la privacy: se un finanziatore non vuole dirlo, c’è un diritto soggettivo a non veder comparire il proprio nome“, diritto riconosciuto dal D.Lgs 196/2003.

Ieri mattina si era svolto un veloce Consiglio dei Ministri, per la designazione del sostituto di Graziano Delrio nel ruolo di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ufficio che ricopre la funzione di segretario del consiglio medesimo.

A ricoprire temporaneamente il ruolo era stata la ministra Maria Elena Boschi, giusto il tempo della ‘votazione’ (il Consiglio dei Ministri è un organo collegiale, di cui Renzi è solo il presidente, primus inter pares) sul nome scelto, Claudio De Vincenti, già vice-ministro allo Sviluppo Economico, incarico che ha lasciato.

La nota del CdM è stata laconica. “Si è svolta a Palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei Ministri n.57. Il Consiglio dei Ministri ha condiviso la scelta del Presidente Renzi di nominare Claudio De Vincenti Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con le funzioni di Segretario del Consiglio medesimo. De Vincenti  – concludeva la nota – ha prestato giuramento ed assunto le proprie funzioni“.

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Claudio De Vincenti è un economista, docente universitario ordinario di Economia politica presso il Dipartimento di Economia e Diritto dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma. È stato consigliere economico presso la Presidenza del Consiglio, il ministero dell’Economia e finanze, il ministero della Salute, ha partecipato a organismi e comitati di consultazione nazionali e internazionali. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali e italiane e di diversi volumi.

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