Palermo, “Operazione Glauco II” della Polizia: sgominata banda di trafficanti di immigrati, 24 fermi (3 VIDEO)

In carcere eritrei, etiopi, ivoriani e ghanesi accusati di avere favorito l’immigrazione illegale di migliaia di connazionali. Procuratore Lo Voi: “Trafficanti? Fenomeno in crescita”. Cortese: “Accoglienza e fermezza, è la polizia di Stato a due mani”

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Palermo – Una vera e propria organizzazione criminale transnazionale di trafficanti di essere umani è stata scoperta dalla Polizia di Stato di Palermo, che ha eseguito dall’alba di oggi 24 fermi per associazione a delinquere volta al favoreggiamento dell’immigrazione e della permanenza clandestina, aggravati dal carattere transnazionale del sodalizio criminale.

I provvedimenti dell’operazioneGlauco 2‘ sono stati emessi dalla Dda di Palermo hanno portato in carcere eritrei, etiopi, ivoriani e ghanesi accusati di avere favorito l’immigrazione illegale di migliaia di connazionali. L’operazione non è però conclusa con i fermi di oggi e potrà avere ulteriori sviluppi nei prossimi giorni.

Secondo gli investigatori la banda criminale organizzava il traffico di uomini tra l’Africa e l’Europa. Le indagini, partite dopo la strage di Lampedusa dell’ottobre 2013 (in cui persero la vita 366 immigrati tra cui molti bambini e numerose donne), hanno permesso di ricostruire le attività dell’organizzazione criminale che avrebbe favorito, con notevoli profitti economici, l’immigrazione illegale di centinaia di migranti.

Procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi: ‘Trafficanti? Fenomeno in crescita 

Renato Cortese: ”Accoglienza e fermezza, è la polizia di Stato a due mani”

Secondo gli inquirenti tra i principali responsabili del traffico di essere umani ci sarebbero due uomini, Ghermay Ermias, etiope, e Redae Medhane Yehdego, eritreo. Ermias è latitante dal luglio 2014, quando nei suoi confronti fu emesso un provvedimento cautelare, esteso anche in campo internazionale, dopo il naufragio avvenuto il 3 ottobre 2013 davanti alle coste di Lampedusa. L’etiope è ritenuto dagli investigatori l’organizzatore e responsabile del traffico.

Quando seppe della strage di profughi di Lampedusa, in cui morirono 366 persone, tra cui molti bambini e tante donne, il trafficante che organizzò il viaggio esclamò al telefono: ‘Inshallah!’, così sia per Allah’. Una frase registrata, a sua insaputa, dagli investigatori che all’alba di oggi hanno arrestato una ventina di uomini per traffico di essere umani.

Ma ci sarebbe anche una vera e propria ‘cellula’ italiana che opera sul territorio nazionale, composta da eritrei che vivono nelle province di Palermo, Agrigento, Catania e Milano e che favoriscono la permanenza illegale di migranti clandestini in Italia, agevolandone poi l’espatrio illegale verso altri Paesi Ue tra cui Norvegia, Germania, e Svezia.

L’indagine ha svelato, inoltre, transazioni di denaro, prevalentemente movimentato tramite canali illegali, per centinaia di migliaia di Euro.

A coordinare l’inchiesta è il Procuratore Francesco Lo Voi, insieme con l’aggiunto Maurizio Scalia e i pm Geri Ferrara e Claudio Camilleri.

Gli investigatori hanno teso una rete di monitoraggio delle comunicazioni attraverso intercettazioni telefoniche, che hanno costituito l’ossatura per l’analisi generale del fenomeno, ma anche per verificare le supposte responsabilità.

Una di queste intercettazioni ha spiegato la logica dell’organizzazione dedita al traffico di essere umani e con base in Libia. L’aumento dei migranti a bordo delle barche fatiscenti da lanciare verso l’Italia serve a incrementare il profitto, anche se significa rendere più probabile la tragedia.

Nel corso di una conversazione, un trafficante spiega all’interlocutore che “non ha nessun problema“, l’unico è che “ha troppi migranti“, quindi spera “solo che possano arrivare a destinazione sani e salvi. I due a un certo punto scherzano sul fatto che il trafficante mette 500 migranti in un barcone (capienza giusta), mentre l’altro ne imbarca più di quanto il barcone possa accogliere, aggiungendone altri.

Il dialogo, avvenuto via web, alla Polizia di Stato ha dato la conferma “che questi uomini senza scrupoli non esitano a raddoppiare il numero dei passeggeri da far salire sui barconi della morte rispetto alla effettiva loro capienza, pur di incrementare gli introiti, raddoppiando il numero dei disperanti a bordo e rendendo sempre più rischiose le traversate“.

(Adnkronos)

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