Guerra al jihadismo. Il sedicente ‘califfo’ Abu Bakr al-Baghdadi sarebbe rimasto ferito durante un raid alleato

Secondo il quotidiano britannico “The Guardian”, il capo del sedicente Stato Islamico nel marzo scorso sarebbe stato colpito nel corso di un bombardamento della Coalizione Internazionale, rimanendo ferito gravemente, tanto da essere stato per settimane in pericolo di vita. Negli ultimi giorni si sarebbe ripreso, ma non avrebbe più il controllo assoluto dell’ISIS

Fase di decollo di un F18-A 'Hornet' dalla portaerei nucleare  USS George H. W. Bush (CVN-77), Classe Nimitz, schierata nel Golfo Persico in carico alla Quinta Flotta americana impegnata nelle operazioni della Coalizione Internazionale contro l'ISIS (Credit photo: Wikipedia)
Fase di decollo di un F18-A ‘Hornet’ dalla portaerei nucleare USS George H. W. Bush (CVN-77), Classe Nimitz, schierata nel Golfo Persico in carico alla Quinta Flotta americana impegnata nelle operazioni della Coalizione Internazionale contro l’ISIS (Credit photo: Wikipedia)

Londra – Il sedicente califfo‘ dell’altrettanto cosiddetto Stato Islamico, Abu Bakr al-Baghdadi, nello scorso marzo sarebbe rimasto gravemente ferito durante un bombardamento degli aerei della Coalizione Internazionale condotto sull’Iraq occidentale. Lo riferisce il quotidiano britannico ‘The Guardian’, che cita fonti diplomatiche occidentali e governative irachene convergenti.

Secondo una fonte anonima in contatto con l’ISIS, le ferite riportate da al-Baghdadi erano talmente gravi da metterlo in pericolo di vita. Tanto che si erano susseguite riunioni tra vari leader locali del movimento jihadista finalizzate a individuare un possibile successore.

20141109-abu-bakr-al-baghdadi-655x434In seguito al-Baghdadi ha avuto una lenta ripresa, ma non avrebbe il controllo assoluto sull’ISIS.

I fatti sarebbero stati confermati da due fonti diverse, ma concordanti, del ‘Guardian’ (un diplomatico occidentale e un consigliere del governo iracheno), secondo cui il bombardamento è avvenuto lo scorso 18 marzo ad al-Baaj, un distretto della provincia di Ninive, vicino al confine con la Siria.

Il diplomatico occidentale (la cui identità non è stata rivelata) avrebbe sottolineato che obiettivo dell’attacco fosse un convoglio di tre auto che si stava spostando tra i villaggi di Umm al-Rous e al-Qaraan. Altri dettagli sono stati aggiunti da Hisham al-Hashimi, un consulente del governo iracheno sull’ISIS, Al-Hasimi ha confermato che il sedicente ‘califfo’ “è stato ferito il 18 marzo ad al-Baaj, vicino al villaggio di Umm al-Rous”.

La zona di al-Baaj – popolata da islamisti sunniti estremisti – sarebbe stata una zona scelta dai dirigenti dell’ISIS perché gli americani avrebbero avuto una copertura limitata sulla zona in termini di HUMINT (Human Intelligence) e la zona sarebbe stata anche ai tempi di Saddam Hussein una sorta di zona franca per i jihadisti, che vi si sarebbero rifugiati fin dal 2004. Un dato confermato dal fatto che gli americani erano alla ricerca di leader locali dell’ISIS, ma non sapevano che a bordo di una delle auto del convoglio vi fosse al-Baghdadi, che sarebbe stato ferito per un mero colpo di fortuna.

Ieri il settimanale tedesco ‘Der Spiegel’ ha rivelato di essere in possesso di documenti posseduti da Samir Abd Muhammad al-Khlifawi, noto con il nome di battaglia di Haji Bakr, un ex 007 di Saddam Hussein, che sarebbe il vero ideatore del sedicente Stato Islamico e della individuazione di al-Baghdadi come ‘califfo’, che si è autoproclamato tale – con il sostegno di altri leader islamisti sunniti – nel giugno 2014, proclamando un sedicente ‘califfato’.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Se hai gradito questo articolo, clicca per favore “Mi piace” sulla pagina Facebook di The Horsemoon Post (raggiungibile qui), dove potrai commentare e suggerirci ulteriori approfondimenti. Puoi seguirci anche su Twitter (qui) Grazie in anticipo!