Sisma Nepal, oltre 3.600 morti, anche 2 italiani: 5 ancora dispersi. In arrivo soccorsi da tutto il mondo

I feriti sono oltre 6.500, ma il bilancio potrebbe aggravarsi ancora. Ai quattro speleologi marchigiani si è aggiunto un ragazzo genovese e una donna di Bergamo. Nessuna notizia di un 24enne veronese. La bergamasca Fiorella Fracassetti sta bene: ha chiamato casa, tornerà in Italia domani. Riaperto l’aeroporto di Kathmandu. Il presidente nepalese Ram Baran Yadav ha trascorso la scorsa notte in tenda, mentre il premier Sushil Koirala ha rivolto un appello all’unità nazionale


Kathmandu – Si aggrava il bilancio del forte terremoto che ha colpito il Nepal, con ripercussioni anche in Cina e India, sabato e domenica. Le vittime sono al momento arrivate a 3.617, mentre i feriti sono almeno 6.538. Lo hanno riferito le autorità di polizia. Il bilancio è stato fornito da Rameshwor Dangal, che dirige la divisione emergenza del ministero dell’Interno di Kathmandu. Il bilancio precedente era di 2.430 morti, ma nel corso della serata di ieri (ora di Roma) era già arrivato a oltre 2.500 sebbene non avallato da ufficialità. Un centinaio di persone ha perso la vita nei paesi vicini, tra i quali India e Cina.

Due italiani, Renzo B. e Marco P. sarebbero morti sabato in Nepal, travolti da una frana staccatasi dalla montagna in cui stavano facendo trekking nella Rolwaling Valley. Lo hanno riferito all’ANSA due loro compagni di spedizione che si trovano oggi a Kathmandu. I corpi sono stati recuperati.

In un ospedale della capitale vi sono altri due membri della spedizione: Iolanda M., ferita, e Attilio D., illeso.

Ieri mattina una nuova scossa di magnitudo 6.7 Richter ha provocato  nuove valanghe sull’Everest, dove i morti accertati sono

Difficolta’ per ripristinare la rete elettrica e i collegamenti telefonici. Per ricordare un fatto cosi’ drammatico bisogna andre al 1934 quando un terremoto di magnitudo 8,1 uccise 10.700 persone tra Nepal e India.

Cinque gli italiani che mancano all’appello: Secondo quanto ha riferito Paola Riccio, presidente del Soccorso alpino delle Marche, i quattro speleologi italiani dispersi erano stati segnalati a Langtand, a nord di Kathmandu, all’interno del Parco Nazionale. Dei quattro non si hanno notizie da circa un’ora prima della seconda scossa, quando uno dei quattro, Giuseppe Antonini, ha parlato con la compagna per rassicurarla del suo stato di salute dopo il primo evento tellurico. Da quel momento, il telefono risulta non raggiungibile. Si tratta di Giuseppe Antonini, 53 anni, speleologo di Ancona, e Gigliola Mancinelli, anche lei anconetana, medico dell’ospedale cardiologico Lancini, ma anche tecnico speleologo. I due fanno parte di una spedizione di torrentismo composta anche da Oscar Piazza, del Soccorso Alpino del Trentino Alto Adige, e un altro ragazzo di Genova di cui è in corso l’identificazione. I quattro si trovavano nell’area del villaggio di Langtang, completamente raso al suolo dal terremoto.

A loro si aggiunge un giovane di 24 anni di Verona.

Sono passate ore di ansia a Bergamo anche per Fiorella Fracassetti, 39 anni, della quale non si hanno notizie da sabato, come riporta il quotidiano ‘Eco di Bergamo’, che aveva raccolto le preoccupazioni della madre Raffaella: “Siamo molto preoccupati, non riusciamo a metterci in contatto con lei in alcun modo, speriamo che la Farnesina ci faccia avere presto sue notizie”. Parenti e amici in questi giorni hanno tentato di contattarla, prima senza  ma senza esito.

Tuttavia Fiorella Fracassetti è stata rintracciata: Fiorella ha appena chiamato a casa, sta bene, è a Kathmandu non è riuscita a chiamarci prima perché lì è tutto distrutto, ma ha già prenotato il volo per rientrare in Italia, dovrebbe arrivare domani“, ha detto all’ANSA il padre, non nascondendo il sollievo per aver risentito la voce della figlia.

L’aeroporto internazionale di Kathmandu è stato chiuso per un’ora e gli aerei in arrivo sono stati fatti atterrare in scali limitrofi. Un aereo indiano della compagnia lowcost SpiceJet è stato costretto a tornare a New Delhi, come anche due voli della compagnia Air India, con a bordo rispettivamente 135 e 45. Un volo della Dragonair partito da Hong Kong è rimasto in volo per 90 minuti prima di ricevere l’autorizzazione all’atterraggio. “L’aeroporto è stato riaperto ed è ora operativo“, ha assicurato un portavoce dello scalo.

Il presidente nepalese Ram Baran Yadav ha trascorso la scorsa notte in tenda, mentre il premier Sushil Koirala ha chiesto ai suoi cittadini di restare uniti davanti al “grande disastro” causato dal terremoto. L’ufficio e la residenza di Yadav, costruiti 150 anni fa, sono stati seriamente danneggiati dal sisma, per questo, riferisce l’agenzia ufficiale Ians, il presidente e le sue guardie del corpo hanno dormito in tenda. Alcuni parti dell’edificio, compresa la cucina, sono crollate.

Anche la residenza del premier è stata seriamente danneggiata. Stiamo uniti“, ha affermato Koirala, rientrato da una visita ufficiale in Indonesia. Il primo ministro ha ringraziato Usa, Cina, Ue, Russia, India, Pakistan e tanti altri Paesi che in queste ore stanno inviando aiuti.

Intanto il ministero degli Esteri italiano ha già rintracciato 300 italiani in Nepal. Sono tutti incolumi, tranne due che hanno riportato piccole ferite. Non c’è comunque alcun italiano ospedalizzato. Fonti della Farnesina sottolineano che continuano le segnalazioni di nostri connazionali presenti nell’area terremotata. Il lavoro dell’Unità di crisi e delle autorità italiane in India, in corso da ieri, prosegue senza soste. Non agevola il fatto che i connazionali registratisi sul sito ‘Dove siamo nel mondo‘ siano pochi. Molto difficili, a causa delle linee danneggiate, anche i collegamenti telefonici.

(AGI)

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