Nepal in ginocchio, il governo di Kathmandu teme 10.000 morti. Rintracciati 18 italiani, sempre 40 ancora irrepreribili

Cominciano ad arrivare nella capitale nepalese i primi aiuti internazionali, tra cui anche quelli delle Nazioni Unite. USGS prevede alta probabilità di scosse di assestamento fino al 6° Richter nelle prossime settimane e perfino del 7°

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Kathmandu  – Il governo del Nepal ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale per il devastante sisma del weekend è salito a quasi 4.500 vittime e quasi 8mila feriti, mentre il premier Sushil Koirala ha affermato che si teme un bilancio delle vittime ancora più grave dell’attuale: 10.000 morti. “Non siamo preparati ad un disastro di questa entità – ha dichiarato il ministro dell’Interno, Bam Dev Gautamnon abbiamo sufficienti risorse e abbiamo bisogno di più tempo per portare aiuto a tutti“. Koirala in una riunione di emergenza dell’esecutivo ha affermato che “richieste di salvataggio stanno provenendo da ogni dove ma non siamo in grado di iniziare le procedure di salvataggio in molte zone contemporaneamente per la mancanza di equipaggiamenti e esperti“.

Per quanto riguarda gli italiani, 18 di loro sono stati rintracciati nelle ultime ore, ha annunciato oggi a ‘Radio Anch’io’ su ‘Radio 1 Rai’ il capo dell’Unità di crisi della Farnesina, Claudio Tafuri, ricordando che all’inizio dell’emergenza terremoto risultassero iscritti al sito ‘Dove siamo nel Mondo’ solo solo otto italiani, ma poi con il passare dei giorni abbiamo raggiunto e individuato sani e salvi oltre duecento connazionali“. Ora, ha precisato, “stiamo concentrando le ricerche su una quarantina di nominativi che ci sono stati segnalati e che non rispondono alle nostre chiamate o non sono rintracciabili“.

Un primo gruppo di connazionali, ha poi reso noto, potrà partire dal Nepal tra stanotte e domani, con un aereo dell’Aeronautica Militare  Un secondo aereo rimpatrierà successivamente gli altri italiani. “Stiamo predisponendo dei voli per recuperare i connazionali in maggior difficoltà, uno di questi partirà già oggi, poi per il momento dell’atterraggio dipenderà dalle condizioni dell’aeroporto, della fruibilità dell’aeroporto, che è congestionato – ha detto Tafuri – Speriamo possa avvenire già in serata odierna o al massimo nelle prime ore di domani, comunque tra stanotte e domani saremo già in grado di portare via un primo nucleo di connazionali“. “Un secondo aereo – ha poi aggiunto – è già in programmazione porterà questa volta anche degli aiuti, sarà più capiente e porterà poi il resto dei connazionali, che non sono tutti a Kathmandu e devono avere il tempo di raggiungere la capitale“. 

Infine la conferma ufficiale dei quattro connazionali deceduti: “Quattro sono le persone che ci sono state segnalate come decedute o per dichiarazioni di compagni di viaggio o per visione diretta della tragedia”, ha affermato Tafuri. I quattro italiani deceduti in Nepal sono:  Renzo Benedetti, della Sezione Sat di Cavalese, Marco Pojer, della Sezione Sat Alta Val di Fassa, due tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico. Oskar Piazza, trentino, e Gigliola Mancinelli, medico marchigiano.

A Kathmandu molte persone hanno trascorso ancora la notte all’aperto: l’elettricità è stata ripristinata solo in alcune zone ed è intermittente. Anche le scorte di cibo e di gas si stanno esaurendo nella capitale. “Noi siamo qui per strada, senza cibo e acqua e non abbiamo visto un rappresentante del governo da tre giorni“, ha dichiarato un uomo accampato per strada con la famiglia.

Se questa è la situazione nella capitale, ancora più è drammatica nei villaggi più remoti e più duramente colpiti del sisma nei distretti di Sindhupalchowk, Rasuwa, e Gorkha che sono ancora inaccessibili agli aiuti.

Everest – Continuano le operazioni di ricerca e soccorso sul monte Everest dove il terremoto ha provocato una serie di valanghe. “Abbiamo recuperato 14 corpi e tre saranno trasportati in aereo oggi“, ha detto Bhanubhakta Nepal, un membro delle forze di polizia nepalesi. “Ancora non sappiamo quante persone siano morte in montagna – ha aggiunto – ieri abbiamo messo in salvo 205 persone“.

Un portavoce dell’ufficio del turismo ha detto che si ritiene che almeno 20 persone siano rimaste uccise sulla vetta dell’Everest, mentre l’esercito indiano parla di 22 persone. Almeno mille persone che si trovavano al campo base sabato ora sono state messe in salvo, secondo quanto hanno postato sui social media.

Le Nazioni Unite stimano che nel solo Nepal siano almeno 8 milioni le persone colpite dal devastante terremoto. Cifre inevitabilmente destinate a salire mano a mano che i soccorsi riescono a raggiungere le aree piu’ remote del piccolo Paese che si stende sulla catena dell’Himalaya tra India e Cina. Il piccolo Nepal non riesce da solo a rispondere alle migliaia di richieste di aiuto di quanti sono sopravvissuti al devastante terremoto di sabato.

Già partita la macchina delle organizzazioni umanitarie. Oggi un primo aereo dell’Onu carico di alimenti arriverà in Nepal.

L’Oms ha distribuito forniture mediche agli ospedali, ormai al collasso e con i medici che hanno approntato le emergenze in strada: si temono epidemie.

Gli Stati Uniti hanno risposto all’emergenza stanziando dieci milioni di dollari per i primi aiuti, le operazioni di ricerca e di soccorso.

La Cooperazione Italiana ha disposto l’invio di un volo umanitario, che partirà dalla base delle Nazioni Unite a Dubai, contenente beni di soccorso e generi di prima necessità. Una disposizione che si aggiunge al misero stanziamento di 300 mila euro disposto dal ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, già da domenica, come primo intervento a favore della Croce Rossa nepalese, attraverso il Comitato Internazionale di Ginevra.

Intanto è stata registrata una nuova scossa di assestamento di magnitudo 5,1 Richter: da sabato sono state almeno 45 quelle superiori a 4,5 (il sisma era stato di 7,8). Gli esperti dell’USGS (United States Geological Survey), il servizio idrogeologico federale statunitense, stimano che nelle prossime settimane in Nepal si potrebbero verificare tra i 3 e 14 terremoti di magnitudo uguale o superiore a 5 e che nel corso della prossima settimana potrebbero registrarsi scosse di magnitudo uguale o superiore a 6 con una probabilità del 54% e di magnitudo  per cento di avere terremoti di magnitudo uguale o superiore a 6 e del 7 per cento che si verifichi un terremoto di magnitudo uguale o superiore a 7 con una probabilità del 7%.

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