Operazione ‘Columbus’, USA-Calabria andata/ritorno: molti arresti colpiscono la ‘ndrangheta con base a New York (Video)

Operazione della Polizia di Stato e dell’Fbi contro un clan specializzato nel traffico internazionale di droga. Indagine coordinata dalla Procura Antimafia del capoluogo calabrese insieme a quella della Grande Mela. Broker del traffico sarebbe stato un emigrato calabrese incensurato, titolare di una pizzeria nel Queens

Il ristorante della famiglia Gigliotti 'Cucino a modo mio'. Nei siti specializzati risulta già 'Chiuso' (foto tratta da Google Map)
Il ristorante della famiglia Gigliotti ‘Cucino a modo mio’. Nei siti specializzati risulta già ‘Chiuso’ (foto tratta da Google Map)

Reggio Calabria – Nome in codice ‘Columbus’. Il 12 ottobre scorso, giorno del Columbus Day, investigatori della Polizia di Stato e dell’Fbi hanno atteso in un porto degli Stati Uniti un carico di cocaina proveniente da un porto del Centro-America. La droga era destinata sia al ‘mercato di New York che a quello delle città europee.

20150507-Gregorio_Gigliotti_Eleonora_Gigliotti-cbs-340x243A gestire il narcotraffico sarebbe stato un incensurato di origine calabrese, emigrato negli Stati Uniti dove era titolare di una pizzeria nel quartiere Queens. L’uomo è stato arrestato nei giorni scorsi, oggi altri due arresti sono stati eseguiti nella Grande Mela. Per tutti l’accusa è di traffico internazionale di droga.

Nel corso delle perquisizioni è stato sequestrato un ingente quantitativo di stupefacenti, sia cocaina che marijuana, oltre 100.000 dollari in contanti, sei pistole e un fucile.

Le persone arrestate fanno parte della stessa famiglia – una coppia di calabresi, marito e moglie, con il figlio – proprietari del ristorante ‘Cucino a modo mio’ nel Queens a New York. Nel corso delle indagini, grazie a intercettazioni ambientali audio e video, la Polizia ha scoperto che il ristorante della famiglia era la base di copertura per il traffico di coca diretta a New York e in Calabria. In contatto con narcos sudamericani, i tre avevano una sponda in Calabria nel cartello controllato dalla famiglia Alvaro. Gli arrestati sono Gregorio Gigliotti, della moglie Eleonora e del figlio Angelo e al fermo di 13 persone appartenenti all’organizzazione criminale.

L’indagine, coordinata dalla Procura Antimafia di Reggio Calabria insieme all’Ufficio del Procuratore di New York, ha ricostruito vecchie e nuove alleanze criminali–mafiose. “L’inchiesta stronca uno dei rami del traffico di cocaina della ‘Ndrangheta nell’asse Calabria-Stati Uniti“, ha dichiarato il capo della Squadra Mobile di Reggio Calabria, Francesco Rattà.

I tre avevano contatti con i fratelli Francesco e Carmine Violi, esponenti della cosca Alvaro in Calabria. Si tratta della seconda operazione, dopo quella denominata New Bridge, che evidenzia la leadership della ‘Ndrangheta nel traffico di droga internazionale“, ha precisato Rattà.

Soddisfazione ha espresso il capo della Polizia, Alessandro Pansa. “Ancora una volta gli splendidi investigatori della Polizia di Stato, lavorando insieme ai loro colleghi dell’Fbi, hanno saputo colpire la ‘ndrangheta nella sua dimensione internazionale, caratteristica che fa di essa una delle più potenti organizzazioni criminali del mondo“, ha detto Pansa, commentando l’operarzione ‘Columbus’. “Le mie congratulazioni e i miei complimenti alle donne e agli uomini della Polizia di Stato che continuano con il loro lavoro a garantire i più elevati standard di lotta al crimine organizzato“, ha concluso.

Dalle indagini, ha poi affermato il procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, è emerso che la ‘ndrangheta resta ilreferente principale delle organizzazioni che operano a New York e il suo ruolo è importante nel traffico di droga internazionale“.

Per il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, si tratta di “un’operazione di eccezionale importanza” con cui “è stato inferto un duro colpo al narcotraffico internazionale. Lo Stato ha riportato un altro importante successo, smantellando un’organizzazione criminale che faceva capo alla ‘ndrangheta calabrese e che aveva le sue ramificazioni anche negli Stati Uniti d’America“.

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