India, orrore senza fine: 15enne bruciata viva per aver resistito all’ennesimo stupro dello zio

L’uomo l’aveva violentata più volte insieme ad altri due con la complicità di sua moglie. La vittima, cosparsa di kerosene e data alle fiamme viva, è morta poco dopo in ospedale, perché nella zona in cui sono accaduti i fatti non c’è un reparto per la cura delle ustioni. Prima di morire ha però raccontato il suo calvario e denunciare gli aguzzini, che si difendono

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Una nuova storia di stupro e violenze su una minorenne scuote l’India. Una ragazzina di 15 anni è stata arsa viva dallo zio nello Stato dell’Uttar Pradesh, dopo che la giovane ha resistito all’ennesimo tentativo di stupro da parte dello zio, che l’aveva violentata più volte negli ultimi otto mesi, ricattandola poi con un video, che poi è risultato taroccato. Lo riporta il quotidiano Hindustan Times, citando fonti della polizia locale.

Lo zio è stato arrestato insieme alla moglie e a due uomini, suoi vicini, che avevano partecipato agli abusi sulla ragazzina. Il gruppo aveva realizzato un video con un telefono cellulare, ritoccando però delle foto scattate alla ragazza in occasione di un matrimonio.Successivamente l’avevano minacciata di mostrare le immagini ai genitori per imporle il silenzio sugli abusi sessuali. I tre uomini così avevano abusato della ragazzina più volte e la zia aveva partecipato all’incredibile associazione criminale ricattando la ragazzina, facendosi consegnare una somma di denaro – 5.000 rupie (circa 80 euro) – per mantenere il turpe silenzio.

Sabato mattina, secondo quanto dichiarato da un funzionario della locale polizia, Arvind Kumar, lo zio e la moglie si sono nuovamente recati dalla giovane e l’uomo ha cercato di violentarla. Questa volta però la ragazzina ha resistito, decretando la sua fine. Secondo le accuse mosse dagli investigatori, a seguito della denuncia presentata dai familiari, la coppia di zii avrebbe allora gettato del kerosene contro la povera ragazza e avrebbe poi appiccato il fuoco. 

I vicini, richiamati dalle urla strazianti della quindicenne, sono accorsi, prestandole i primi soccorsi e trasportandola in ospedale. Tuttavia, nell’area urbana della zona industriale di Noida – dove si sono svolti i fatti – alcun nosocomio ha un reparto specializzato per la cura delle ustioni.

La povera ragazza ha però raccontato il suo calvario prima di morire, denunciando i suoi aguzzini e assassini. Gli accusati affermano invece che sarebbe stata lei a volersi suicidare. La foto con cui gli zii avrebbero ricattato la giovane non è stato ritrovato dagli investigatori, ma gli inquirenti sospettano che gli zii abbiano provveduto a cancellarlo dalla memoria del telefono. Così saranno necessarie delicate perizie tecniche per ritrovare l’immagine.

Resta il fatto che le violenze sessuali contro le donne – perfino bambine – sono un problema endemico in India, cui il governo federale di Narendra Modi sembra essere incapace di porre un argine.