Padre Samir Khalil Samir a Verona per parlare di islam e dialogo. Su audio diffuso da ISIS: “messaggio molto astuto”

“RIPARTIRE DALLA CULTURA DELL’INCONTRO OCCIDENTE E ISLAM A CONFRONTO”. Se ne parlerà oggi all’Università di Verona, dove padre Samir Khalil Samir è stato invitato per parlare nell’ambito della conferenza Ripartire dalla cultura dell’incontro. Occidente e Islam a confronto”, organizzata dal Centro di Cultura Europea Sant’Adalberto e dall’Associazione Universitaria ‘Il Portico‘, con il sostegno della Fondazione Giorgio Zanotto e il contributo dell’Ateneo scaligero. Un tema ancor più importante, dopo l’ultimo messaggio del sedicente ‘califfo’ dell’autoproclamato ‘Stato Islamico’

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Roma – Ieri il sedicente Stato Islamico ha diffuso un messaggio audio del suo capo, Abu Bakr al-Baghdadi, in cui chiede a tutti i musulmani di “emigrareverso il califfato e di attuare il jihad, la guerra santa, perchél’islam non è mai stata una religione della pace. L’islam è una religione della lotta”. Sul tema è intervenuto Padre Samir Khalil Samir, gesuita, islamologo, che oggi pomeriggio sarà a Verona, invitato dal Centro di Cultura Europea Sant’Adalberto e dall’Associazione Universitaria ‘Il Portico‘, che – con il sostegno della Fondazione Giorgio Zanotto e il contributo dell’Università degli Studi di Verona – hanno promosso la conferenza “Ripartire dalla cultura dell’incontro. Occidente e Islam a confronto”.

Inevitabilmente il dibattito ruoterà anche attorno ai temi lanciati dall’ultimo messaggio del sedicente califfo, ma il sacerdote gesuita, islamologo, già docente all’Università St. Joseph di Beirut e attuale rettore del Pontificio Istituto Orientale di Roma, da sempre è un lucido ‘lettore’ dei fatti del Medio Oriente.

Per padre Samir, lo scopo dei cristiani “non è quello di far vincere una religione sulle altre, ma di rendere il mondo più pacifico, più fraterno“. Questo perché “qualunque forma di odio va contro questo progetto. Per questo, noi cristiani dovremmo sostenere i tentativi di dialogo e di convivenza pacifica fra sunniti e sciiti, e naturalmente tra musulmani e non musulmani“. 

I lavori della odierna conferenza saranno aperti dal saluto della professoressa Luigina Mortari, direttrice del Dipartimento di Filosofia, Pedagogia e Psicologia dell’Università di Verona, e saranno coordinati da Mattia Fusina, membro del Centro di Cultura Europea Sant’Adalberto, e Matteo De Carli, responsabile del Gruppo Studentesco ‘Il Portico’. La conferenza si svolgerà presso l’aula T4 dell’Università di Verona, in via San Francesco, 22.

Tornando al messaggio audio diffuso ieri, della durata di circa 33 minuti, il sedicente ‘califfo’ chiede nel suo ‘appello’ a “ogni musulmano di ogni luogo di attuare la hijrah (emigrazione) verso lo Stato islamico o di combattere nel proprio Paese, ovunque esso sia”. “L’islam – aggiungenon è mai stata una religione di pace. L’islam è una religione della lotta. Nessuno dovrebbe credere che la guerra che stiamo combattendo sia la guerra dello Stato islamico. È la guerra di tutti i musulmani, che lo Stato islamico sta guidando. È la guerra dei musulmani contro gli infedeli”.

Gli analisti non hanno certezza che la voce del messaggio audio sia quella di Abu Bakr al-Baghdadi, che altre fonti autorevoli sostengono essere stato gravemente ferito il 18 marzo scorso, in un bombardamento a nord della Siria. In ogni caso, il messaggio – che sarebbe il primo dopo sei mesi – ha un valore importante perché chiama alle armi tutti i musulmani di ogni parte del mondo. Anche per questo è stato diffuso con la trascrizione in diverse lingue (inglese, francese, russo, tedesco e turco).

Il sedicente califfo è apparso finora solo in un video, in cui era svolgeva il sermone nella grande moschea di Mosul, nel corso della proclamazione del cosiddetto ‘califfato’ nel giugno del 2014.

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