Pomeriggio di ordinaria follia a Napoli: uccide cognata, fratello, ufficiale dei vigili urbani e passante, poi 6 feriti

Giulio Murolo, infermiere di 45 anni all’ospedale Cardarelli, si è arreso dopo aversparato con un fucile a pompa verso la strada. La lite sarebbe nata per futili motivi tra parenti. Tra le vittime anche la cognata e il fratello che ha tentato di fermarlo intimandogli di smettere di sparare. De Magistris annulla l’inaugurazione della stazione metro con Renzi proclama il lutto cittadino da sabato al giorno dei funerali delle vittime


Napoli – Giornata di ordinaria follia ieri pomeriggio a Capodimonte, nel quartiere di Secondigliano, dove un uomo di 45 anni, Giulio Murolo, infermiere presso il ‘Cardarelli’ del capoluogo partenopeo, ha ucciso quattro persone e ne ha ferite sei, di cui una grave, in 90 minuti di un pomeriggio che avrebbe potuto contare alla fine molti più morti e feriti.

Tutto è iniziato un quarto d’ora dopo le 15, quando – secondo i racconti dei testimoni oculari, soprattutto commercianti della zona, terrorizzati dagli spari – da un appartamento di via Napoli si sono uditi spari secchi. Murolo ha sparato prima alla cognata Concetta Uliano (51), poi al fratello Luigi (52), uccidendoli nel ballatoio del palazzo. Non domo, ha cominciato a sparare con un fucile a pompa, uccidendo il tenente della Polizia Municipale di Napoli, Francesco Brunel (60), suo vicino di casa, e Luigi Cantone (59), un fioraio che si trovava a passare per la strada trasformata a estemporaneo poligono di tiro.

Nel frattempo, anche un altro agente della Polizia Municipale di Napoli restava gravemente ferito alla gola ed è ricoverato in gravi condizioni in ospedale: era intervenuto per bloccare il traffico ed evitare che i passanti venissero coinvolti dall’assurdo tiro al bersaglio fortuito di Murolo, che ha tirato anche contro abitazioni e attività commerciali di fronte casa propria.

Il bilancio finale, a parte l’agente della polizia municipale, conta altri cinque feriti (non gravi): due poliziotti, un carabiniere, due passanti.

A scatenare la furia futili motivi, il filo di uno stenditoio per la biancheria, ma sembra che il fatto detonante sia stato l’ultimo episodio di una lunga serie di dissapori familiari per motivi di interesse.

Di eroi la scena del crimine probabilmente – a un’analisi più fredda – ne conterà parecchi. Di certo un ruolo chiave lo ha giocato l’agente di polizia di servizio al centralino del 113, chiamato da Murolo dopo aver ucciso le quattro persone. “Sono quello che sta facendo un macello”, ha detto l’infermiere 45enne all’agente, che è stato bravo a impegnarlo per oltre 40 minuti in una discussione, al termine della quale lo ha convinto ad arrendersi e a consegnarsi a petto nudo (per evitare che i colleghi, nella concitazione, potessero scambiare una protuberanza per arma).

Alla fine, gli agenti del Commissariato di Scampia sono riusciti ad arrestare Murolo, dopo essere entrati in casa dell’estemporaneo cecchino, trovando una specie di arsenale (regolarmente detenuto), se si tiene conto che la cognata e il fratello sono stati uccisi con un fucile da caccia, mentre gli altri due con un fucile a pompa e i negozianti vicini sono stati bersagliati da colpi di pistola.

L’uomo ha anche rischiato il linciaggio quando è stato portato fuori dalla sua abitazione per essere condotto in Questura, dove – esperite le formalità di rito – Murolo avrebbe solo bofocchiato agli agenti “ho fatto una cazzata”, chiudendosi poi in un ostinato silenzio.

Tuttavia, fin dalle prime battute dell’indagine è emerso che l’infermiere non sarebbe stato in cura per problemi psichici o malattie pregresse. lo ha confermato il questore di Napoli, Guido Marino. Il sindaco di Napoli, Gianni de Magistris, ha proclamato il lutto cittadino. “Si tratta di una tragedia immane che colpisce la città e il Comune di Napoli. Siamo sconvolti” ha detto de Magistris, che poi ha espresso la propria “vicinanza e la massima solidarietà ai familiari delle vittime e a chi ogni giorno opera in condizioni complicate per strada ed ha cercato di intervenire per salvare altre vite umane” .

Da fonti del Governo è trapelato che Matteo Renzi ha chiamato il sindaco di Napoli per avere notizie sulla sparatoria di Napoli ed esprimergli il suo cordoglio e la sua solidarietà. La programmata cerimonia di inaugurazione di una stazione della metropolitana nel capoluogo partenopeo è stata cancellata, così come Stefano Caldoro e Vincenzo De Luca, i principali competitors per le regionali di fine mese, hanno deciso in modo autonomo – ma concordante – di sospendere la campagna elettorale in loco. Il ministro dell’interno, Angelino Alfano, ha postato su Twitter il proprio cordoglio.

(Credit: agenzie) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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