Pensioni & Consulta, la Cgia di Mestre tira le orecchie a Renzi: “con 500 euro rimborsato solo 11% del dovuto”

La percentuale è calcolata sulla base dei 18 miliardi del blocco dell’indicizzazione imposto dal Governo Monti e dichiarato incostituzionale dalla Consulta. Ieri Renzi aveva dichiarato a ‘L’Arena di Giletti’ su Rai Uno che i pensionati riceveranno dal 1° agosto 500 euro. I Sindacati: una mancia

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Roma – “Se i dati illustrati ieri pomeriggio dal Premier Renzi dovessero essere confermati, il rimborso erogato sarà pari a circa l’11 per cento dell’importo effettivamente spettante ai pensionati”. Lo ha dichiarato il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi.  “Secondo le affermazioni rilasciate dal nostro Presidente del Consiglio, a fronte di 18 miliardi di euro a cui ammonterebbe l’importo economico derivante dal blocco dell’indicizzazione delle pensioni superiori di tre volte il minimo bocciato dalla Corte Costituzionale, il rimborso interesserà 4 milioni di pensionati che riceveranno, in un’unica tranche ad agosto, un importo complessivo pari a 2 miliardi di euro. Pertanto – ha precisato il segretario generale della Cgia – il rimborso promesso dal Governo equivale all’11,1 per cento dell’impatto complessivo della sentenza della Consulta (18 miliardi di euro)”.

Il numero di pensionati esclusi da questa operazione, ha spiegato ancora la Cgia, ammonterebbe a circa un milione. Così, come annunciato da alcuni sindacati nei giorni scorsi, si potrebbe verificare una valanga di ricorsi, con ulteriore aggravio per l’erario. E con il pericolo che tra qualche anno ci ritroveremo nella stessa situazione di oggi, conclude la Cgia.

I Sindacati hanno bollato ieri la quantificazione di Renzi come ‘una mancia’, mentre le opposizioni chiedono che venga data esecuzione integrale alla sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il blocco delle indicizzazioni delle pensioni superiori a tre volte la minima. 

Pesa, senza ombra di dubbio, la campagna elettorale per le imminenti amministrative, ma di fondo la classe dirigente italiana si sta connotando per superficialità, incompetenza e irresponsabilità.

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