Pensioni, Grillo: “Rimborsi? Dal governo ennesima presa per il culo agli italiani”

Così il leader del Movimento 5 Stelle ha definito la mossa dell’esecutivo, anticipata in una discutibile intervista a ‘L’Arena di Giletti’ (ultima puntata stagionale), con modalità che definire pre-elettoralistiche sarebbe il minimo sindacale, ma che Grillo definisce “un altro voto di scambio elettorale tra il presidente del Consiglio e i cittadini”. Difficile dargli torto…

Beppe Grillo (foto di repertorio)
Beppe Grillo (foto di repertorio)

“La presa per il culo ai pensionati da parte del governo”: Beppe Grillo spara a zero contro il governo di Matteo Renzi all’indomani delle anticipazioni del premier sul decreto, approvato oggi dal Cdm, che affronta il nodo delle pensioni e della sentenza della Consulta sul mancato adeguamento dei trattamenti previdenziali al costo della vita deciso dalla riforma Fornero.

“A L’Arena di Giletti si è consumato un altro voto di scambio elettorale tra il presidente del Consiglio e i cittadini – esordisce sul suo blog il leader M5S – Questa volta anche più subdolo degli 80 euro“. “A pochi giorni dalle elezioni regionali arriva l’annuncio a sorpresa: ‘Il 1° agosto rimborso di 500 euro per 4 milioni di pensionati’. Facendo un’operazione di marketing comunicativo vergognosa – accusa Grillo – Perché utilizza uno slogan che sa di finire in prima pagina e che dà la percezione che questo governo dia dei soldi ai pensionati. Mentre qui si tratta di soldi che sono stati presi illecitamente ai pensionati e ora si è obbligati a restituire il maltolto dopo la sentenza della Corte Costituzionale. Invece di restituire tutto se ne ritorna solo una piccola parte spacciata come una concessione del governo”.

“Qui si tratta unicamente di rispettare una sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato la legge Fornero – rimarca Grillo – Dopo gli 80 euro pre-europee è il momento dei 500 euro pre-regionali! Peccato però che i soldi ai pensionati siano un diritto costituzionalmente garantito, e il Governo sia obbligato a tirarli fuori. È meschino quindi che il premier li presenti come una gentile concessione“.

“Il pensionato medio ha diritto a ben più di 500 euro – ricorda il leader M5S – dato che la Corte ordina di restituire il mancato adeguamento delle pensioni al costo della vita, che ha colpito 5,2 milioni di italiani nel biennio 2012-2013. A questi si aggiungono i soldi persi anche nel 2014 per effetto indiretto della stessa norma Fornero. Il pensionato-tipo con assegno 3,5 volte più alto del minimo (1.600 euro circa) dovrebbe ricevere un rimborso totale di 3.007 euro, mentre i pensionati con assegni compresi tra le 4,5 volte e 6 volte il minimo avrebbero diritto ad un rimborso che va dai 3.789 ai 4.501 euro”.

“Per rispettare fino all’ultimo centesimo la sentenza il governo dovrebbe stanziare quindi 15 miliardi, mentre ne impiega solo 2 – rimarca Grillo – E anche qui utilizza un altro trucchetto perché dice di aver così bruciato il ‘tesoretto’ e di dover rimandare ad un futuro non precisato le misure contro la povertà. Falso! Innanzitutto abbiamo già dimostrato che il ‘tesoretto’ non esisteva ed era un’invenzione“.

“È l’ennesima fregatura di Stato a cui i cittadini stanno andando incontro – accusa ancora Grillo – oggi i pensionati, ieri gli incapienti e gli autonomi esclusi dal bonus 80 euro, e domani tutti gli italiani in difficoltà, dato che il reddito di cittadinanza proposto dal M5S ristagna in Parlamento rallentato proprio dal governo. I 500 euro sono la merce di scambio ‘inventata’ per tenere buoni gli italiani che si recheranno alle urne per le elezioni regionali, mentre non è dato sapere se arriveranno altre rate o i pensionati dovranno accontentarsi dell’ennesima presa in giro”.

“Va ricordato che la riforma Fornero fu votata con ‘senso di responsabilità da quel Pd che oggi si nasconde dietro agli ‘errori dei Governi precedenti’. La realtà – secondo il leader M5S – è che da Monti in avanti la musica è sempre la stessa: sacrifici per i cittadini, tagli lineari ai servizi primari ed esplosione di disoccupazione, povertà e diseguaglianza sociale”.

“Per garantire dignità a tutti i pensionati è necessario approvare al più presto la proposta di legge M5S sul Reddito di Cittadinanza che aumenta la pensione minima a 780 euro, soglia di povertà stabilita dall’Istat. Un governo non eletto va mandato a casa. La politica economica è una cosa seria e non può essere lasciata nelle mani di questi incapaci”, conclude.

(Adnkronos)

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