Migranti/Libia, en attendant Ban Ki-moon: Consiglio UE finge di decidere missione navale contro trafficanti

Federica Mogherini ha annunciato una missione navale, che forse potrebbe partire a giugno, se il Consiglio dei capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea lo deciderà e se il Consiglio di Sicurezza dell’ONU approverà una risoluzione che autorizzi l’uso della forza ai sensi del Capitolo VII della Carta di San Francisco. Se partirà, la missione sarà comandata dall’Italia, con centro di comando e controllo a Roma. Ma c’è disaccordo sulle ‘quote’ di rifugiati da dividere tra i 28. Troppi se, alcune certezze: siamo governati da inadeguati al ruolo, l’UE non ha una visione di sé veramente federale, l’Italia vuole imporre un umanitarismo velleitario a tutta l’Unione

Da sinistra, Dimitris Avramopoulos (Commissario europeo per le migrazioni, gli affari interni e la cittadinanza),  Frans Timmermans (Primo vicepresidente della Commissione europea e Commissario europeo per la migliore legislazione, le relazioni interistituzionali, lo stato di diritto e la carta dei diritti fondamentali) e Federica Mogherini ('Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza) - Foto EU Commission, European External Action Service
Da sinistra, Dimitris Avramopoulos (Commissario europeo per le migrazioni, gli affari interni e la cittadinanza), Frans Timmermans (Primo vicepresidente della Commissione europea e Commissario europeo per la migliore legislazione, le relazioni interistituzionali, lo stato di diritto e la carta dei diritti fondamentali) e Federica Mogherini (‘Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza) – Foto EU Commission, European External Action Service

Bruxelles – Il Consiglio dei Ministri degli Esteri e della Difesa dell’Unione Europea, riunitosi lunedì a Bruxelles, ha deciso di dare avvio a un’operazione militare navale europea, Eunavfor Med, con l’obiettivo di mettere fine all’attività dei trafficanti di migranti nel Mediterraneo. La decisione, uno degli elementi della più generale risposta Ue all’emergenza immigrazione, consente l’avvio formale della pianificazione operativa della missione navale.  

La missione avrà quartier generale a Roma e il comandante sarà Enrico Credendino, Ammiraglio di Divisione della Marina Militare Italiana, che utilizzerà un budget di 11,82 milioni di euro per i primi due mesi 20150519-adm_credendino-320x372dall’avvio e un mandato iniziale fissato a 12 mesi. Credendino, 52 anni, è a capo del Terzo Reparto Pianificazione Generale dello Stato Maggiore della Marina Militare ed è stato comandante della task force della forza navale dell’Unione Europea, Eunavfor, durante la missione Atalanta anti-pirateria nel Corno d’Africa/Oceano Indiano.

In realtà tutto questo è solamente pura teoria, quindi tutti i verbi finora utilizzati andranno coniugati al condizionale e non al futuro, perché i ministri degli Esteri e della Difesa oggi hanno deciso che sarebbe opportuno fare quanto dianzi citato, ma la decisione vera è stata demandata al Consiglio Europeo che si riunirà il 25 e 26 Giugno a livello di capi di Stato e di Governo dei 28.

Quindi nessuna decisione, come in effetti ha ammesso – tra le righe – Federica Mogherini, Lady Pesc, ossia Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune della Commissione Europea, nella conferenza stampa finale.

E sempre nella speranza che nel frattempo anche il Consiglio di Sicurezza dell’ONU adotti una risoluzione ad hoc che autorizzi l’uso della forza, in ossequio al Capitolo VII (“AZIONE RISPETTO ALLE MINACCE ALLA PACE, ALLE VIOLAZIONI DELLA PACE ED AGLI ATTI DI AGGRESSIONE” qui) e quindi con la prospettiva che le operazioni possano partire a fine giugno, ovvero a luglio, nella migliore delle ipotesi. I lavori di preparazione continueranno nei prossimi giorni, ha spiegato Mogherini, che però deve fare i conti con la mutata posizione di Francia e Spagna in ordine alla suddivisione dei rifugiati da accogliere.A dimostrazione che il tanto sbandierato successo del Vertice Straordinario seguito alla tragedia dei 900 morti nel Mediterraneo del mese scorso si è rivelata pura propaganda di Renzi e un fallimento, dal punto di vista italiano.

Non ci dobbiamo nascondere infatti che dietro questa apparente impasse ci sono due modi di vedere il mondo e la realtà contemporanea.

Da una parte la visione italiana teorica, costruita con i mattoncini artificiali di un umanitarismo omnicomprensivo e velleitario, perché non si può pensare di far trasferire l’Africa e il Medio Oriente in Europa.

Dall’altra la visione prevalente in Europa, forse apparentemente più cinica, ma adeguata a distinguere perseguitati e rifugiati dai migranti economici, nonché a considerare la realtà per quella che è, non per quella che vorremmo fosse. Ossia che il mondo contemporaneo ha bisogno di governi nazionali che si distinguano per saldezza di comando e visione lucida. E non è il caso dell’Italia.

Tutto il resto è propaganda per nascondere l’inadeguatezza della posizione italiana e l’inconsistenza dell’Unione Europea rispetto a un problema comune, che però non è perseguibile se qualcuno (Italia) vuole imporre agli altri la propria visione. Un cane che si morde la coda. 

E a proposito di cani che si mordono la coda, en attendant Ban Ki-moon, il Consiglio di Sicurezza dovrà tenere conto della posizione del governo legittimo della Libia (quello detto ‘di Tobruq’) su questa operazione navale-prossima-ventura-forse-se-verrà. E nelle ultime ore il Governo di Tobruq (espressione dell’unico Parlamento libico eletto, ndr) ha reso pubblica la propria avversione a questa soluzione.

“Ogni azione militare deve svolgersi con la collaborazione delle autorità libiche” ha detto all’Afp il portavoce dell’esecutivo del governo presieduto da Abdullah al-Thani, Hatem al-Ouraybi. “L’opzione militare – ha spiegato – non è umana perché si tratta di affrontare imbarcazioni che si trovano dentro o fuori acque libiche” ha aggiunto. “Il governo non accetterà alcuna violazione della sovranità libica” e “non accetterà questo piano a meno che non venga attuato in collaborazione con esso” ha detto ancora  al-Ouraybi, che infine ha chiarito: “il governo rifiuta qualunque ipotesi di prendere di mira le imbarcazioni, per ragioni umanitarie, ma anche perché questo potrebbe mettere in pericolo i pescatori libici” ha sottolineato.

Come si distinguerà una barca di pescatori da un barchino che porta migranti? Ce lo spiegherà Federica Mogherini in corso di operazioni?

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