Expo e barriere architettoniche, la voce dei disabili. “Chissà cosa c’era al secondo piano”. Indagine Eurisko

La ricerca, condotta da Eurisko nell’ambito del laboratorio ‘Smart cities e sclerosi multipla‘ promosso da Biogen, è stata presentata ieri a Milano in vista della ‘Giornata mondiale contro la Sclerosi Multipla’. Il sito dell’Esposizione Universale 2015 ‘rimandato’ per disservizi e troppi padiglioni visitabili solo a piano terra per le persone affette da disabilità e costrette a utilizzare ausili per la locomozione

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Milano – “Ho visitato il piano terra di un sacco di Paesi del mondo. Chissà cosa c’era al secondo piano“. Capita di chiederselo alle persone con disabilità che visitano l’Expo di Milano, secondo un’indagine condotta nel capoluogo lombardo attraverso 38 interviste telefoniche di cui 25 a pazienti con sclerosi multipla e 13 a caregiver.

La ricerca, firmata da Eurisko nell’ambito del laboratorio ‘Smart cities e sclerosi multipla‘ promosso da Biogen, è stata presentata oggi nella città meneghina in vista della ‘Giornata mondiale contro la Sclerosi Multipla’, che si celebra giovedì 28 maggio. “Expo 2015 rischia di essere un’occasione persa”, è il timore che emerge dalle risposte degli interpellati.

Sono stato all’Expo. Tutto modernissimo, bellissimo, studiatissimo. Peccato che in certi padiglioni, in molti anzi, non ci fossero ascensori per salire al secondo piano, ma solo rampe di scale“. Una testimonianza diretta che fotografa un sito espositivo promosso ‘con riserva’.Sebbene il sito sia per molti versi all’avanguardia in termini di accessibilità – si rileva nella sintesi dell’indagine – emergono alcune 20140513-expo-corruzione-antitrust-660x440note critiche. Per chi è andato all’Expo, emerge la conferma che serve ancora investire su una cultura dell’accessibilità“.

Lo spazio che ospita l’Esposizione Universale Milano 2015 è “tendenzialmente privo di barriere, ma comunque vulnerabile in tema di accessibilità: alcuni padiglioni non sono visitabili al secondo piano“, si afferma nel rapporto, in cui inoltre si segnalano “qualche disservizio (la navetta attrezzata fuori uso, il sito per le prenotazioni riservate ai disabili bloccato)” e casi di “impreparazione del personale (incapace nel dare info precise in tema di accessibilità)”.

In generale, “le speranze per un miglioramento dell’accessibilità in tutta la città in occasione dell’Expo sono risultate un po’ deluse: non si è notato un significativo miglioramento della qualità degli spazi pubblici in città“.

A Milano, insomma, dal punto di vista di chi convive con una disabilità e di chi se ne prende cura “molte delle classiche barriere sono rimaste“.

Un figurone nazionale che dovrebbe farci vergognare, ma il condizionale è davvero d’obbligo, vista la sensibilità media italiana in tema di accessibilità e di gestione degli spazi destinati ai disabili. Possiamo farci caso in qualsiasi centro commerciale o parcheggio di grandi comunità: gli spazi destinati ai disabili sono spesso occupati da auto di normodotati, spesso anziani che riscontrano difficoltà di cui non si tiene conto.

Ci vorrebbe una campagna di informazione e sensibilizzazione fin dalle scuole, ma anche rivolta alle famiglie, perché spesso basta un piccolo incidente che causi una momentanea inabilità per far cambiare prospettiva a chi in genere guarda alle difficoltà altrui con troppa superficialità.

Ma non si può dire che la presenza di troppe barriere architettoniche non fosse stato denunziato da tempo. Nel luglio 2013 la Ledha – la Lega per i diritti delle persone con disabilità – aveva denunziato come ci fosse ancora molto da fare in tema di accessibilità per i portatori di handicap.

Il presidente pro tempore di Ledha – il giornalista e scrittore Franco Bomprezzi, scomparso poi nel dicembre 2014 – aveva posto l’accento sull’accessibilità nelle strutture alberghiere per le persone disabili, oltre che per il complesso dell’EXPO. E fin da allora fu chiaro che fosse troppo tardi per porvi rimedio.

Ennesima storia di approssimazione politica e amministrativa.

(Credit: Adnkronos) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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