Renzi e Orfini, ossia ‘De stulti homini politici’: senza pensieri si posson dedicare alla play station (mah…)

In attesa del risultato della tornata di amministrative, il presidente e il segretario del Partito Democratico si rilassano giocando con un videogioco. Filippo Sensi,  capo ufficio stampa del PD e portavoce di Renzi, pubblica le foto su Istagram. Per dimostrare che camminando con gli stolti si diventa tali… Un follower di Nofump posta un commento corrosivo

20150501-nomfup-renzi-orfini-1_2_655x460


Roma – La tornata delle ‘Elezioni Amministrative’ è quasi conclusa (rimane la mezza giornata supplementare in Sicilia, dove questa notte passerà con le linee telefoniche roventi e le reti cellulari intasate: una circostanza su cui si dovrebbe discutere più lucidamente nel prossimo futuro…), fervono i conteggi, l’attesa diventa frenetica, i dati arrivano a volte in ritardo, come in Campania.

Risultati in bilico si accompagnano alle vittorie certe: Rossi in Toscana, Zaia che doppia Moretti come Hamilton su Alonso oggi (o stacca di ‘4 giri’ Tosi), Toti che vince su Paita, che reagisce con compostezza (si fa per dire).

E il presidente del Consiglio dei ministri te lo immagini diviso tra l’analisi dei risultati in divenire e la lettura dell’ultimo rapporto dell’intelligence – facciamo un esempio a caso – magari sullo scenario che si presenta dopo la conquista dell’aeroporto di Sirte da parte delle milizie jihadiste legate al cosiddetto, autoproclamato e sedicente ‘Stato Islamico’.

Al contrario, il popolo suddito apprende dai social media che il suddetto PdCM (Presidente del Consiglio dei Ministri) nella qualità di segretario politico del Partito Democratico ha trovato il tempo di distendere i nervi, lo stress, di allentare il patema d’animo giocando alla play station con il presidente del PD, Matteo Orfini (archeologo de facto, mai laureato).

20150501-nomfup-renzi-orfini-2

Embe’, direte voi, che c’è di male? Non si può giocare con i videogiochi? C’è una legge che lo vieta?

Almeno due circostanze depongono male per il duo al vertice del PD.

Anzitutto, le foto pubblicate su Istagram da Filippo Sensi – portavoce di Renzi e capo ufficio stampa del Partito Democratico – riprendono i due bambinoni giocare presso la sede del partito: il che dovrebbe indurre a pensare che si sta facendo un uso non proprio ortodosso di beni acquistati con il denaro del contribuente, visto che i partiti sono costati all’Italia quanto due portaerei nucleari (o quasi) negli ultimi anni. E mentre le portaerei avrebbero rafforzato la difesa nazionale – con una notevole capacità di proiezione di potenza – la politica ha provocato danni da incompetenza radicata, diffusa e conclamata.

In secundis, vi è una prevalente ragione di opportunità. È innegabile che ciascuno di noi scarichi la tensione nei modi più diversi e che i giochi elettronici siano oggi – a ogni età – un mezzo diffuso a tal fine. Ma di certo era opportuno che la gente sapesse i modi in cui la leadership del partito di maggioranza relativa distende i nervi in attesa dei risultati elettorali?

Osserva un follower di Sensi (nofump sui social), lucianog93 (Luciano Grasso, studente di legge):

Padri di famiglia senza lavoro, 10 milioni di italiani in povertà, migliaia di giovani emigrano in cerca di lavoro, disoccupazione tra le più alte d’Europa. Anziché lavorare giorno e notte, QUESTO BUGIARDO GIOCA ALLA PLAYSTATION. #schifo“.

Come dare torto a questo 22enne dalla logica matura e senza paura? Non si può…

20150501-nomfup-renzi-orfini-1

In materia quindi rileviamo l’originale outing proveniente dal PD. Sarebbe stato meglio se i tre soggetti in campo (Orfini, Renzi e Sensi) si fossero attenuti al paradigma “don’t ask, don’t tell” in auge tra i militari americani in ben altre materie, ma tant’è, c’è una confessione piena in aderenza all’aforisma “È meglio rimanere in silenzio ed essere considerati imbecilli, piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio“. Da oggi però sappiamo che vale anche per le arti figurativa e, nella fattispecie, per la fotografia.

Se la gente si incazza e la sfiducia verso la politica avanza – perché i politici sono considerati a buon ragione inetti – è anche grazie a queste foto.

Che non lo capiscano Orfini e Renzi non meraviglia. Meraviglia invece lo scivolone di Filippo Sensi, che dovrebbe essere competente in certe materie e capire che “nomina sunt consequentia rerum” (“i nomi sono conseguenza delle cose”). E che una imbecillità non può essere chiamata altrimenti.

PS.

Per passare il tempo, a parte lo studio delle relazioni internazionali (di testi è piena la bibliografia di qualunque numero di ‘Limes’), che farebbe tanto bene, potremmo suggerire al presidente Matteo Renzi:

A) la lettura (e la comprensione) del Trattato di Montego Bay del 10 Dicembre 1982 (UNCLOS: United Nations Convention on the Law of the Sea), ossia il diritto internazionale marittimo sotto il cui vigore si è svolta la nota storia che coinvolge i due fucilieri della Brigata San Marco Massimiliano Latorre e Salvatore Girone (sequestrati in India a causa dell’idiozia delle scelte degli ultimi tre governi della Repubblica Italiana);

B) lo studio delle carte processuali che riguardano l’ambasciatore Daniele Bosio, anch’egli ‘sequestrato’ dalla magistratura di un Paese straniero (per quanto amico) come le Filippine, con accuse tanto gravi e infamanti quanto infondate;

C) il report dell’Unità di Crisi della Farnesina sulla situazione del nostro concittadino di San Benedetto del Tronto, Massimo Liberati, sequestrato dai militari del Gambia per motivi non intellegibili alla stessa magistratura di quel Paese.

Insomma, di temi da approfondire ce ne sarebbero a bizzeffe. Visto che le tre questioni su esposte non sono state risolte, è legittimo chiedere che Renzi e Orfini – rigorosamente nel tempo libero – se ne occupino?

E altrettanto legittimamente, si può chiedere a Filippo Sensi di non pubblicare foto che fanno incazzare la gente e che mostrano una spocchia e una mancanza di rispetto fuori dal comune?

Nel caso non fosse chiaro, ora lo è: la vicinanza al potere ha mandato in tilt i vostri cervelli, vi sentite onnipotenti. Attenzione al proverbio: chi troppo in alto sal cade sovente precipitevolissimevolmente (non a caso citato nell’opera burlesca del 1734 La Celidora di Ardano Ascetti). Amen.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Se hai gradito questo articolo, clicca per favoreMi piacesulla pagina Facebook di The Horsemoon Post (raggiungibile qui), dove potrai commentare e suggerirci ulteriori approfondimenti. Puoi seguirci anche su Twitter (qui) Grazie.