Tumore al pancreas, ricerca accende timide speranze per neoplasia tra le più difficili da diagnosticare e curare

Ogni anno in Italia ne vengono scoperti oltre 12mila casi. Una sperimentazione arrivata alla Fase III apre nuovi scenari nella lotta contra questa coriacea forma di cancro

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Chicago – Dal 51° Congresso dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO), in via di chiusura in queste ore nella città più grande del l’Illinois, arrivano nuove timide speranze nella lotta al cancro al pancreas, una delle forme di neoplasia più difficile da diagnosticare e curare.

Una nuova era per i pazienti colpiti da questo tipo di tumore, che ha ancora elevati tassi di mortalità, grazie alle scoperte dei ricercatori attivati alla Fase III dello studio MPACT (Metastatic Pancreatic Adenocarcinoma Clinical Trial), condotto sulla base dell’applicazione combinata di nab-paclitaxel e gemcitabina.

A Chicago per l’annuale congresso di oncologi americani sono convenuti in realtà oltre 25.000 specialisti provenienti da tutto il mondo.

20150603-prof-michele-reni-san-raffaele-320x213Il tumore al pancreas nel “nel 2014 ha colpito 12.700 italiani“, ha affermato Michele Reni, del reparto di Oncologia Medica IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano. “Fino a poco tempo – ricorda Reni – era una patologia orfana e gli oncologi avevano a disposizione pochi farmaci. La ricerca ha portato alla scoperta di nuove molecole che attualmente sono in fase di studio“. “Lo studio MPACT ha catalizzato l’entusiasmo dei ricercatori anche in altri stadi della malattia“, spiega ancora Reni, mentre “lo studio APACT, che impiega lo stesso schema dopo l’intervento chirurgico, ha quasi raggiunto la metà del numero di pazienti arruolati in poco più di un anno. L’Italia è stata capofila per il maggior numero di malati arruolati. Un segno che conferma la validità della ricerca in campo oncologico nel nostro Paese“, conclude il professor Reni.

(Fonte: askanews) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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