Confcommercio fa il contropelo al Governo: “Consumi in crescita, ma solo tra 15 anni si tornerà a valori pre crisi”

Sangalli: “Senza riforma fiscale non si riparte”. Federica Guidi fischiata dalla platea su gestione della crisi e 80 euro

Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, durante l'intervento all'Assemblea annuale in corso a Rho (foto Infophoto/Adnkronos)
Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, durante l’intervento all’Assemblea annuale in corso a Rho (foto Infophoto/Adnkronos)

Rho – L’Indicatore dei Consumi Confcommercio (Icc) registra ad aprile 2015 una crescita pari a +0,5% rispetto a marzo e un incremento dello 0,8% tendenziale. In termini di media mobile a tre mesi l’indicatore consolida la tendenza al progressivo miglioramento in atto dall’estate del 2014. Il dato dell’ultimo mese sembra indicare la possibilità di una ripresa dei consumi più accentuata rispetto a quanto rilevato fino ad oggi e avvalora, unitamente alle indicazioni positive provenienti da altri indicatori congiunturali, l’ipotesi di una crescita superiore all’1% già nel 2015.

Tuttavia, Confcommercio stima che solo tra 15 anni circa l’Italia tornerà ai valori del 2007. Le dinamiche attese per il biennio, si legge nell’analisi, “favoriranno solo un moderato recupero di quanto perso negli anni della recessione in termini di produzione di ricchezza, di reddito disponibile e di consumi delle famiglie. In valori pro capite, tra il 2007 e il 2014 gli italiani in media hanno patito una riduzione in termini reali del 12,5% per il Pil, del 14,1% per il reddito disponibile e dell’11,3% per i consumi”.

E sono sempre più poveri. Secondo l’Ufficio studi di Confcommercio “la durezza della crisi potrebbe avere effetti irreversibili o, almeno, di eccezionale durata, sulla dimensione dell’area della povertà assoluta (che caratterizza l’impossibilità di un nucleo familiare di avere accesso a un paniere di sussistenza di beni e servizi). Le persone assolutamente povere crescono del 163% nel 2013 rispetto al minimo del 2006, da meno di 2,3 milioni della metà degli anni 2000 a oltre 6 milioni, circa il 10% dell’attuale popolazione italiana. Più della metà dei poveri assoluti risiede nel Mezzogiorno”.

Per il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, senza la riforma fiscale, “non si può ripartire“. In occasione dell’assemblea annuale in corso a Rho, Sangalli ha ricordato: La aspettiamo da 40 anni: abbiamo bisogno di un fisco semplice, affidabile ed equo. Senza paura cioè di continui aggiornamenti al rialzo, come speriamo non accada con la riforma del catasto“.

(Adnkronos)

Se hai gradito questo articolo, clicca per favoreMi piacesulla pagina Facebook di The Horsemoon Post (raggiungibile qui), dove potrai commentare e suggerirci ulteriori approfondimenti. Puoi seguirci anche su Twitter (qui) Grazie.