Assalto della gang sudamericana, Roberto Maroni: “Militari e polizia sui treni, se necessario si spari”

Il presidente della Lombardia ha osservato: “Non è concepibile che un macchinista che chiede i biglietti venga preso a colpi di machete”. Berlusconi: “siamo invasi, ma il governo dov’è”

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Milano – “Abbiamo chiesto di mettere i militari e la polizia per contrastare questi fenomeni. Voglio qualcuno che impedisca questi episodi: se necessario sparare, si spari“. Così Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia, risponde a chi gli chiede se si pensa all’uso della polizia per impedire episodi come l’aggressione a colpi di machete subita ieri sera da alcuni ferrovieri a Milano.

Maroni ha poi partecipato al Comitato provinciale di sicurezza convocato ieri pomeriggio d’urgenza.

Cui, aveva anticipato Maroni, sarebbero saranno chieste “misure per garantire la sicurezza dei macchinisti. Non è concepibile che un macchinista che chiede i biglietti venga preso a colpi di machete”, dice il presidente della Regione. Per questo, “abbiamo chiesto di mettere militari e polizia che possa intervenire per contrastare questi fenomeni”.

Le forze dell’ordine sarebbero così pronte a sparare “per legittima difesa: se uno mi aggredisce a colpi di machete cosa faccio, porgo l’altra guancia? L’altro braccio? Voglio qualcuno che impedisca questo e se è necessario sparare, deve sparare. Non c’è dubbio”, ha concluso Maroni.

Anche per Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, è opportuno schierare l’Esercito sulle strade per prevenire gli atti di criminalità e dare più sicurezza ai cittadini. “sotto shock per quanto successo. Polizia comunale e forze dell’ordine devono lavorare con l’esercito. Siamo invasi, ma il governo dov’è?”

(Adnkronos) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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