Nella lotta contro la leucemia irrompe una nuova arma: la polpa di avocado

Un ricercatore dell’Università di Waterloo di chiare origini italiane ha scoperto una molecola che sembrerebbe in grado di intervenire sui meccanismi che si attuano nelle fasi iniziali della malattia. Presto la sperimentazione di Fase 1 per un nuovo farmaco, Avocatin B, in fase di elaborazione pre-industriale

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Bruxelles – Nuovi scenari nella lotta alla leucemia mieloide acuta (AML) arrivano da una ricerca condotta all’Università di Waterloo, in Belgio, da un ricercatore di chiare origini italiane, Paul Spagnuolo, che è riuscito 20150616-Paul.Spagnuolo-320x213a individuare una molecola presente nella polpa di avocado in grado di agire nelle fasi iniziali della malattia, intervenendo all’interno delle cellule staminali leucemiche.

I risultati della ricerca, pubblicati sulla Cancer Research, mostrano la capacità di un farmaco denominato Avocatin B di agire proprio sulla cellula staminale, che “è davvero la cellula che guida la malattia”, ha dichiarato il professor Spagnuolo.

“Le cellule staminali sono in gran parte responsabili della malattia in via di sviluppo e sono il motivo per cui molti pazienti affetti da leucemia sviluppano recidiva. Abbiamo eseguito molti cicli di test per determinare come funziona questo nuovo farmaco a livello molecolare – ha aggiunto – e abbiamo avuto conferma che si rivolge in modo selettivo verso le cellule staminali, lasciando illese le cellule sane“.

Il farmaco sviluppato da Spagnuolo al momento è in fase di elaborazione pre-industriale e fra qualche tempo sarà avviato verso la Fase 1 della sperimentazione, da cui i ricercatori belgi contano di trarre le indicazioni per l’industrializzazione definitiva del prodotto e per l’elaborazione del relativo protocollo di cura, destinato alla battaglia che porti presto alla definitiva sconfitta di questa malattia.

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