Ventimiglia, migranti sgomberati, in 100 ancora sugli scogli. Alfano se la prende con l’UE

Il ministro dell’Interno in Lussemburgo: ‘scena Ventimiglia pugno in faccia a Europa’, ma è solo tattica diversiva per coprire la vergognosa inadeguatezza del Governo nell’attuare una seria politica immigratoria e il tentativo di ribaltare sugli altri Stati europei la responsabilità della propria incapacità

Un gruppo di migranti, in prevalenza provenienti da Eritrea e Sudan, fronteggiano agenti della Polizia di Stato costretti a sgomberarli dalla zona prospiciente il confine tra Italia e Francia a Ventimiglia (Foto REUTERS/Eric Gaillard via AGI)
Un gruppo di migranti, in prevalenza provenienti da Eritrea e Sudan, fronteggiano agenti della Polizia di Stato costretti a sgomberarli dalla zona prospiciente il confine tra Italia e Francia a Ventimiglia (Foto REUTERS/Eric Gaillard via AGI)

Ventimiglia – La situazione nella zona di Ponte San Ludovico, a Ventimiglia, al confine tra Italia e Francia (confine fittizio ormai per i cittadini europei, in ossequio alla libera circolazione delle persone garantita dalle norme europee), dove questa mattina sono intervenute le Forze dell’Ordine per sgomberare i migranti che sostavano da giorni nei giardini a pochi metri dalla frontiera con la Francia, senza riuscire a passare perché non in regola con le norme sull’immigrazione italiane e francesi e presenti in Italia grazie al lassismo del Governo italiano che ammette sul proprio territorio i migranti, senza distinguere tra profughi/perseguitati e migranti economici (e prolungando all’inverosimile le procedure amministrative per il riconoscimento dello ‘status’ che consente l’attribuzione dell’asilo e della protezione umanitaria).

Le persone allontanate sono state fatte salire su pulmann della Croce Rossa che, secondo quanto si apprende, li ha portati alla stazione ferroviaria della cittadina di confine. Sugli scogli dei Balzi Rossi, davanti ai giardini, è rimasto oltre un centinaio di migranti illegali dall’incerto status, soprattutto giovani, sfuggiti allo sgombero e rifiutantisi di allontanarsi: chiedono di poter attraversare il confine, un’evoluzione impedita dalla fermezza francese del tutto comprensibile.

Molte di queste persone (perché al di là del profilo ‘giuridico’ sono per-so-ne) sono esauste e disidratate, perché da due giorni sono in sciopero della fame come forma di ricatto psicologico esercitato sull’opinione pubblica e sul Governo Valls – che mostra fermezza esemplare – e sul Governo Renzi, che mostra al contrario un’incompetenza stupefacente.

Il personale della Croce Rossa è presente sul posto e pronto a intervenire in caso di necessità: lo ha già fatto assistendo un giovane colto dal malore durante le fasi dello sgombero, in cui si è potuto assistere a scene non edificanti, di cui il Governo nella sua interezza e i ministri dell’Interno, della Difesa e degli Esteri  in particolare dovrebbero assumersi la responsabilità, avendo costretto la Polizia di Stato a compiere un atto di ordine pubblico per aver consentito l’ingresso non filtrato in Italia di chiunque.

Dopo l’intervento della Croce Rossa, i suoi ‘compagni di viaggio’ lo hanno accompagnato di nuovo sugli scogli, dove i migranti si sentono al sicuro da eventuali interventi delle forze dell’ordine: a dimostrazione del fatto che l’Italia ha abdicato a fare rispettare le leggi ai cittadini stranieri, mentre opprime con ogni sorta di regola i cittadini italiani: assurdo.

Nella notte intanto erano arrivati alla stazione di Ventimiglia altri 60 profughi, aggiuntisi a quelli presenti sul posto da giorni e in attesa di poter superare il confine: ad assisterli sempre i volontari della Croce Rossa e di altre associazioni umanitarie, col sostegno e la solidarietà di molti cittadini che portano cibo e vestiti, giocattoli per i più piccoli.

Trenitalia ha messo a disposizione alcuni locali all’interno dello scalo, in cui sono state allestite brandine per i bambini e le donne in gravidanza.

Alfano, scena Ventimiglia pugno in faccia a Europa – Sulla situazione creatasi a Ventimiglia, non solo la Francia ma anche l’Italia ha “una posizione molto chiara“. Il ministro degli Interni Angelino Alfano prima dell’incontro con i colleghi europei a Lussemburgo, “la scena di Ventimiglia è un pugno in faccia all’Europa ed è la prova che i migranti non vengono in Italia per stare in Italia, ma per andare in Europa ed è dalla scena di Ventimiglia che tutti devono trarre insegnamento: io credo che quella scena sia stata un pugno negli occhi a chi non vuol vedere“.

La gestione dell’emergenza immigrazione, ha aggiunto Alfano, “è il tema su cui l’Europa vince o perde: non c’è pareggio“. “In ballo – ha detto – c’è il diritto di libera circolazione, la politica comune di asilo europea, il principio di responsabilità e il principio di solidarietà“.

Parole pesanti come macigni che però costituiscono un effetto diversivo del Governo italiano, che maschera la propria incapacità a gestire un fenomeno ancora governabile, ma su cui si stanno strumentalizzando le normative europee, esercitando sugli altri Paesi dell’UE una pressione scandalosa.

Il principio della libera circolazione nell’Unione Europeo non viene messo in discussione da alcuno Stato europeo nei riguardi dei cittadini europei e dei cittadini stranieri dotati di documenti e in regola con le norme di residenza dettate dalle leggi statali sull’immigrazione.

Tentare il giochetto di trasferire sugli altri Stati un problema che non si sa affrontare, mostra l’inadeguatezza complessiva di questo esecutivo, che ha un’incapacità genetica ad affrontare i problemi reali del Paese. Da Renzi a Gentiloni – passando per Alfano e Pinotti – la sicurezza nazionale italiana ed europea è in mano a incoscienti. Non nel nostro nome!

(Credit: AGI) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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