Strage di Charleston, arrestato il pluriassassino: Dylann Roof, 21enne suprematista, ma solo di imbecillità

Il giovane fermato in North Carolina dopo la gigantesca caccia all’uomo guidata dall’FBI. Aveva precedenti penali e per il compleanno aveva avuto in regalo una pistola. Rischia la pena di morte

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Charleston – Dopo una lunga caccia all’uomo tra South Carolina e North Carolina – che ha coinvolto le polizie delle contee attraversato, le polizie dei due Stati e gli agenti federali dell’FBI – è stato arrestato il presunto autore della strage razzista in una chiesa della comunità afroamericana di Charleston. Lo stragista è Dylann Roof, 21 anni, suprematista bianco, che ha ucciso sei donne e tre uomini, tra cui il pastore della chiesa, il senatore democratico del South Carolina, Clementa Pinckney, 41 anni, padre di due figli.

La superiorità professata da questo idiota è appunto quella della imbecillità sulla umanità.

Il reverendo Pinckney era stato uno dei simboli della veglia per Walter Scott, il giovane nero disarmato ucciso da un agente bianco a Charleston lo scorso aprile, caso che suscitò dure proteste contro la polizia.

Sulla strage in chiesa indaga l’Fbi, perché reato federale, e la polizia l’ha definita un “crimine di odio” razziale. Nelle foto diffuse dagli investigatori, si vedeva un giovane con i capelli castano chiari a caschetto, sul metro e 80 di altezza, una felpa grigia a maniche lunghe, pantaloni neri e scarpe marroni. L’assassino era fuggito a bordo di un’automobile nera e la polizia aveva diffuso subito le foto e i dati del giovane.

A riconoscere per primo il killer è stato lo zio. Il ragazzo era già stato arrestato a marzo per accuse di droga e, secondo la testimonianza dello zio, gli era stata regalata una pistola calibro 45 per il suo compleanno, nell’aprile scorso. Quindi, imbecille con una tradizione familiare, interrotta solo da uno scatto di lucidità dello zio.

In una foto sul suo profilo Facebook – che riportiamo in apertura – il giovane indossa una giacca con le bandiere del Sudafrica dell’apartheid e della Rhodesia. Imbecillità ignorante esibita, purtroppo, e non sapremmo come definirla altrimenti: questo è il razzismo, chiunque lo professi e a chiunque sia rivolto. Vale per il settarismo religioso e per queste infondate teorie di superiorità bianca, che vanno girare il voltastomaco a ogni persona dotata di intelligenza in quantità minima.

Teatro del massacro, la Chiesa episcopale metodista Emmanuel African Methodist Episcopal, che si autodefinisce sul proprio sito web come una delle congregazioni nere più grandi e antiche a sud di Baltimora. L’aggressore, prima di fare fuoco all’impazzata, è rimasto circa un’ora nella chiesa durante una lettura della Bibbia: è riuscito a sparare perché nessuno ha sospettato fosse un razzista, paradosso del terrore.

Dylann Roof rischia la pena di morte, ma la sua azione ha rinfocolato la polemica sul possesso di armi, un diritto costituzionale che però viene strumentalizzato da chi – come Obama – ha messo già da tempo nell’obiettivo la restrizione dei diritti delle persone perbene: questo 21enne non avrebbe dovuto detenere una pistola, perché con precedenti penali. Ergo, non è il diritto di difendersi che andrebbe messo in discussione, quanto l’efficacia dei meccanismi legali volti a impedire che pazzi o delinquenti possano impadronirsi legalmente di armi.

(Credit: AGI) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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