Guerra al jihad. Sventato attacco dello Stato Islamico a Londra. Ordigno durante sfilata per l’Armed Force Day

Oggi, durante la tradizionale parata militare per la Giornata delle Forze Armate avrebbe dovuto scoppiare un ordigno rudimentale preparato con una pentola a pressione. Un giornalista del ‘The Sun’ reclutato sul web dal capo dell’unità di hacker dell’Isis operante in Siria. L’unità antiterrorismo di Scotland Yard ha seguito l’intera operazione

Junaid Hussain si è trasferito in Siria nel 2013, assumendo il nome islamico di Abu Hussain al-Britani. Comanda l'unità hacker dell'Isis in Siria, ma ha reclutato la persona sbagliata al momento giusto: giusto per evitare un attacco a Londra programmato per oggi, Armed Forces Day (foto da 'The Sun')
Junaid Hussain si è trasferito in Siria nel 2013, assumendo il nome islamico di Abu Hussain al-Britani. Comanda l’unità hacker dell’Isis in Siria, ma ha reclutato la persona sbagliata al momento giusto: giusto per evitare un attacco a Londra programmato per oggi, Armed Forces Day (foto da ‘The Sun’)

Londra – L’unità anti-terrorismo di Scotland Yard ha sventato un attentato terroristico contro una parata militare in programma oggi, giornata dedicata alle Forze Armate britanniche, a Merton, quartiere sud-occidentale di Londra.

Il piano è stato rivelato dal tabloid britannico ‘The Sun’, che ha giocato un ruolo attivo nello smascherare il complotto, che prevedeva l’esplosione di un ordigno rudimentale ma letale costruito con una pentola a pressione imbottita di esplosivo, chiodi e cuscinetti a sfera, che si sarebbero trasformati in proiettili letali con la deflagrazione. Unamodalità già usata nell’attentato jihadista alla maratona di Boston del 15 aprile 2013, per cui Džochar Carnaev è stato condannato a morte il 15 Maggio scorso.

L’obiettivo era uccidere il numero più alto possibile di militari e civili presenti alla parata per la ricorrenza dui oggi. In particolare era previsto che l’ordigno esplodesse il più possibile vicino all’esatto punto di Londra in cui il 22 Maggio 2013 fu decapitato Lee Rigby, caporale del Royal Regiment of Fusiliers, da due nigeriani fondamentalisti islamici. I militari del Royal Regiment of Fusiliers parteciperanno oggi alla parata. 

Il tabloid del gruppo di Rupert Murdoch, testata più venduta nel Regno Unito, sostiene di aver giocato un ruolo attivo nello sventare l’attentato, perché il capo dell’unità di hacker di Isis in Siria, Junaid Hussain, inconsapevolmente reclutò sul web uno dei giornalisti esperti in esteri, operante sotto copertura, che si spacciò per vicino alle tesi fondamentaliste e interessato a effettuare l’attentato.

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Junaid Hussain, scappato dal Regno Unito in Siria, “ha addestrato il nostro uomo a costruire la bomba ma noi abbiamo avvertito la polizia”, scrive ‘The Sun’ nell’edizione online e tra qualche ora in edicola. Hussain è una personalità nota agli investigatori britannici, che lo arrestarono nel 2012 per aver violato le mail dell’ex premier Tony Blair.

Nel 2013, Junaid Hussain ha lasciato Birmingham, dove viveva per unirsi all’Isis, proclamatasi ‘Stato Islamico’ il 29 Giugno 2014. Ora si fa chiamare Abu Hussain al-Britani (un suffisso molto comune tra i foreign fighters provenienti dalla Gran Bretagna).

Hussain, prosegue il tabloid, “ha contattato il nostro uomo il 1° Giugno, chiedendogli cripticamente attraverso il servizio ‘Kik messaging’ di ‘fare qualcosa lì (a Londra)’ promettendogli un ‘facile biglietto d’ingresso’ al jannah (paradiso)”. “Quattro giorni dopo abbiamo risposto vagamente che ‘avremmo fatto il lavoro per Allah’ e lui ha ordinato di spostare le comunicazioni su un altro sistema di messaggi criptati, ‘surespot’, usato da Isis”. A quel punto ‘The Sun’ ricostruisce come Hussain abbia istruito progressivamente l’uomo per acquisire le sostanze necessarie a costruire la bomba per colpire la parata in programma a Londra, definita “il cuore dell’esercito crociato“.

Così il giornalista del ‘Sun? ha continuato a ricevere istruzioni, tra cui un diagramma in nove pagine in inglese per costruire l’ordigno, che avrebbe poi dovuto essere nascosto in uno zaino. Solo alla fine gli ha indicato di colpire “il 27 giugno alla parata delle forze armate a Wollwich (a Merton)”, inviando anche la mappa del percorso della parata.

A quel punto è intervenuta l’unità speciale di Scotland Yard, che ha operato in parallelo ai giornalisti del ‘Sun’, anche per verificare che non vi fossero analoghe operazioni parallele in corso.

Un fatto che dimostra come non si possa abbassare la guardia contro il jihadismo (chiamarlo ‘terrorismo’ è riduttivo e non coglie la reale portata imperialista del progetto geopolitico e religioso del sedicente Stato Islamico). Necessita, al contrario, una risposta integrale dell’Occidente e del mondo musulmano che rifiuta questa interpretazione dell’islam e che con questi macellai non desidera avere nulla a che fare.

(Credit: AGI) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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