Europol, colossale operazione contro la criminalità organizzata. Con ‘Blue Amber’ 500 arresti in tutto il mondo

Sotto sequestro droga, auto e rame. L’anno scorso si era svolta un’analoga operazione denominata “Archimedes”. Rob Wainwright, direttore di Europol: “cooperazione internazionale può avere un grandissimo impatto nella lotta contro la criminalità organizzata” – VIDEO

La sede di Europol (immagine tratta dal video dell'operazione 'Blue Amber')
La sede di Europol (immagine tratta dal video dell’operazione ‘Blue Amber’)

L’Aja – Dal 4 maggio al 24 Giugno scorso, in 260 località in tutto il mondo, l’Europol ha condotto l’operazione ‘Blue Amber’ contro la criminalità organizzata, i trafficanti di armi, droga, immigrati clandestini e autori di altre azioni criminali.

Gli ufficiali di polizia dei 28 Paesi membri dell’UE e di altri Stati partners internazionali hanno coordinato una maxi operazione nel corso della quale sono stati sequestrati 390 autoveicoli, 1.300 tonnellate di rame illecitamente sottratto, 2,8 tonnellate di cocaina occultata in mille modi, anche nelle suole delle scarpe o diluita nei medicinali.

Con “Blue Amber”, l’European Police Office con sede all’Aja ha portato a compimento una delle più straordinarie azioni di contrasto contro la criminalità organizzata e le fonti di finanziamento del terrorismo internazionale mai condotte.

L’azione coordinata condotta in numerose città, aeroporti, porti e posti di frontiera è stata finalizzata al contrasto internazionale di droga, armi, esseri umani e di altre azioni criminali. Intaccate in particolare le rotte di cocaina dal Sud America all’Europa e quelle di eroina dall’Afghanistan-Pakistan verso l’Occidente, traffici che hanno cadenza giornaliera.

Scoperte vari modi per trasportare gli stupefacenti in modo che fosse più difficile la loro individuazione. Droga diluita negli abiti, nascosta nelle suole delle scarpe o, ancora, celata o disciolta nei medicinali. Nel contrasto del traffico di esseri umani, grazie ad una sempre più stretta collaborazione con i Paesi dei Balcani occidentali, sono stati arrestati molti “facilitatori” ed è stato individuato un canale privilegiato che prevedeva anche una “casa sicura” in Ungheria.

“È stato dimostrato ancora una volta – ha detto Rob Wainwright, direttore di Europol – che la cooperazione internazionale può avere un grandissimo impatto nella lotta contro la criminalità organizzata. Gli oltre 500 arresti dimostrano ai criminali che non si possono sentire sicuri da nessuna parte. Europol continuerà a supportare le Forze di Polizia degli stati membri con le capacità tecniche e di intelligence proprie dell’agenzia stessa”.

Europol agisce come poderoso centro di coordinamento di intelligence, in parte con le modalità del Federal Bureau of Investigation (FBI) statunitense, che però risponde del proprio operato a una autorità politica legittima (in quanto designata con il voto popolare, democratico e a suffraggio universale), mentre Europel non ha un contraltare istituzionale analogo perché l’Unione Europea non è uno Stato federale.

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