Tsipras contro Eurogruppo e Bce. Banche chiuse fino al 6 luglio. Lew telefona al premier greco

Il segretario Usa al Tesoro ha parlato con il premier greco della necessità di evitare contraccolpi all’economia globale, non tralasciando la possibilità di chiedere un alleggerimento del debito di Atene.  Lew due giorni fa aveva evocato la possibilità di una ristrutturazione del debito greco a fronte di qualche sacrificio ulteriore. Ieri sera telefonata tra il presidente Obama e la cancelliera Merkel. Per Usa “cruciale” evitare default. Moscovici: le porte del negoziato sono ancora aperte, Atene deve rimanere nell’Eurozona

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Atene – Il governo greco ha deciso di chiudere le banche e la Borsa di Atene da oggi fino a lunedi’ 6 luglio, all’indomani alla celebrazione del referendum sul piano di aiuti indetto dal governo per domenica prossima 5 luglio, sulla ultima proposta dei creditori: 15,5 miliardi di ulteriori aiuti fino a novembre.

I bancomat riapriranno invece domani pomeriggio con il limite di ritiro massimo fissato a 60 euro per i greci, eccettuato per chi intende prelevare la pensione. Nessun limite per i cittadini non greci e per i possessori di carte di credito di Paesi stranieri.

In serata nuovo intervento del ministro del Tesoro statunitense, Jack Lew, in un vicenda interna all’Eurozona. Lew ha reso noto di aver chiamato in serata il premier ellenico Alexis Tsipras per dirgli che è nell’interesse della Grecia, dell’Europa e dell’economia globale trovare una soluzione che riporti Atene sulla strada delle riforme e della ripresa. Il ministro del Tesoro americano ha aggiunto che Washington segue da vicino la situazione greca, sottolineando l’importanza dell’impegno alle riforme greche e la discussione sul potenziale alleggerimento del debito. Il portavoce di Lew ha concluso ricordando la necessità che la Grecia compia i passi necessari per mantenere la stabilità finanziaria prima del referendum del 5 luglio.

“I tentativi di cancellare il processo democratico sono un insulto e una vergogna per le tradizione democratiche in Europa”, aveva ribadito per l’ennesima volta ieri sera il premier greco che ha invitato la popolazione alla calma sottolineando che “i depositi dei greci sono al sicuro”.

La Banca Centrale Ellenica, aveva detto ancora Tsipras, ha suggerito di chiudere Banche e Borsa nella giornata di domani. Tsipras ha accusato però di questo effetto la Bce, aggiungendo però che né l’Eurotower né altri “fermeranno il processo del referendum“. Se i partner dell’Eurozona vogliono, afferma ancora, “possono dare alla Bce la libertà di ripristinare la liquidità delle banche anche stanotte stessa”. La decisione di respingere la richiesta greca “per una breve estensione del programma”, rileva, “è un atto senza precedenti per gli standard europei e mette in questione il diritto di un popolo sovrano di decidere“.

“Le recenti decisioni di Bce ed Eurogruppo hanno un solo obiettivo: tentare di soffocare la volontà del popolo greco”, ha poi scritto Tsipras su Twitter sottolineando che “non ci riusciranno: accadrà l’esatto opposto. Il popolo greco resisterà con ancor più caparbietà“.

Dobbiamo utilizzare questi giorni per trovare una soluzione positiva“, ha invece dichiarato al Tg1 il ministro dell’Economia italiano, Pier Carlo Padoan, che ha ribadito il fatto che sia stata “la Grecia ad abbandonare unilateralmente il tavolo“. Per Padoan l’uscita della Grecia dall’Eurozona “non è auspicabile”. “Se ci saranno shock sul mercato finanziario, cosa da non escludere, questi shock saranno limitati e, in ogni caso, la Bce dispone di strumenti potentissimi per contrastare questi shock. I fondamentali dell’economia italiana, sia in termini di crescita sia di finanza pubblica, sono molto più solidi”, ha poi spiegato Padoan.

Inoltre, il ministro dell’Econonia ha aggiunto che “se ci sarà una evoluzione negativa, non auspicabile, verso una Grexit, allora sarà il momento per l’Europa e l’euro di accelerare il processo di integrazione: diventare più robusti, magari prendendo spunto dal rapporto dei quattro Presidenti”.

Alla domanda se vi sia un piano del Tesoro per fronteggiare un’eventuale Grexit, Padoan ha spiegato che “al Tesoro abbiamo adottato un atteggiamento molto prudente. Nel Def abbiamo fatto stime molto prudenziali per quanto riguarda il fabbisogno di interessi. In questi mesi di tassi bassi abbiamo anche portato fieno in cascina, così che il costo del debito è in ogni caso estremamente protetto“.

La decisione greca sulla chiusura degli sportelli è stata studiata dal Consiglio per la stabilità finanziaria di Atene e sarà raccomandata dal ministro delle Finanze, Yanis Varofais all’esecutivo. Nel Consiglio, oltre a Varoufakis, siedono il suo vice Dimitris Mardas, il governatore della Banca Centrale greca Yiannis Stournaras, il presidente dell’associazione bancaria, quello del fondo di salvataggio delle banche e quello della commissione di controllo sul mercato dei capitali.

Moscovici, la porta del negoziato è ancora aperta – Secondo il Commissario per gli Affari Economici della Commissione Europea, Pierre Moscovici, la Grecia può ancora ricominciare il negoziato con i suoi creditori e il Paese dovrebbe rimanere nella zona euro. Moscovici ha scritto su Twitter: “Per coloro che vogliono sapere quale sarà il prossimo passo, primo la Grecia dovrebbe rimanere nell’euro. Secondo, la porta è ancora aperta al negoziato sulle ultime proposte della Commissione“.

Colloquio Obama-Merkel – Seguendo il colloquio telefonico tra il segretario al Tesoro Jacob Lew e il primo ministro greco Alexis Tsipras, anche il presidente statunitense, Barack Obama, ha avuto un colloquio telefonico con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, sugli sviluppi della situazione in Grecia.

I due leader – secondo quanto divulgato dalla Casa Bianca – hanno concordato che è “di cruciale importanza riprendere un cammino che consenta alla Grecia riforme e crescita all’interno dell’Eurozona. I team economici dei due capi di Stato resteranno in “stretto contatto” per “monitorare la situazione”.

Due giorni fa, il segretario del Tesoro Usa Jacob Lew aveva affermato la posizione ufficiale dell’Amministrazione Obama sulla crisi della Grecia. Secondo Lew, i creditori ufficiali della Grecia dovrebbero mostrare ua flessibilità maggiore e prendere in considerazione una ristrutturazione del debito di Atene nell’ambito delle discussioni su un possibile accordo, una svolta che sullo scenario internazionale perché per la prima volta veniva citata l’ipotesi della ristrutturazione. “Spero che prendano sul serio questo weekend. I tre creditori (Bce, Fmi e Commissione Europea) dovranno mostrare flessibilità su quali siano gli obiettivi e come debbano essere raggiunti”, aveva dichiarato Lew in un’intervista a Yahoo News, sottolineando che ci dovrebbe essere una valutazione su “una qualche forma di ristrutturazione di una parte del debito greco”.

A fronte di questo passaggio, Atene dovrebbe “fare aggiustamenti molto dolorosi”, aveva però precisato Lew, secondo il quale l’aspetto più preoccupante sulla crisi greca “sono le numerose scadenze e il numero di volte in cui si è arrivati al limite”. “L’economia europea e l’economia globale non hanno bisogno di shock in questo momento”, aveva spiegato il segretario al Tesoro Lews.

(Credit: AGI) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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