Hollande e Merkel direttori senza legittimità: Tsipras faccia proposte. In Grecia banche chiuse fino a mercoledì

Bilaterale informale Francia-Germania all’Eliseo ieri sera, mentre oggi si riunisce il Consiglio Europeo straordinario. Istituzioni europee in preda a una crisi di legittimità: a che titolo Hollande e Merkel si incontrano prima del ‘direttorio’ comunitario monetario a 19? Le preoccupazioni della Casa Bianca

20150706-bilaterale-hollande-merkel


Parigi – Con la faccia di bronzo che si ritrovano, François Hollande e, soprattutto, Angela Merkel dettano le condizioni strettissime alla Grecia per chiudere un negoziato da cui non si esclude a priori la ‘cacciata’ della Grecia dall’Eurozona, mentre Putin è seduto sulla sdraio in un porto del Mar Nero, pronto ad approfittarne (dallo stratega che è).

E così il vertice di ieri sera – un bilaterale informale – tra Hollande e Merkel si trasforma in un grottesco appello alla serietà, da personalità che stanno mettendo sotto stress le istituzioni confederali dell’Unione Europea, che unita non è, se non per le misure delle banane e per i formaggi senza latte da imporre a chi con il latte realizza opere d’arte.

Tuttavia il meeting franco-tedesco non può che partire da un formale rispetto per democrazia. “Prendiamo atto del risultato e rispettiamo il voto dei greci”, ha esordito Hollande, ma evidentemente non troppo duro per la cancelliera germanica, che – quando le tocca di parlare – affina il tiro: “rispettiamo l’esito del referendum greco, ma dobbiamo tenere conto anche di ciò che pensano gli altri 18 Paesi dell’Eurogruppo”. Poi Merkel ammonisce: le proposte di Tsipras devono arrivare “entro questa settimana”. L’urgenza di trovare un nuovo accordo è affermata anche dal presidente francese Hollande, che sottolinea: “Tocca a Tsipras fare proposte serie e credibili”.

“Aspettiamo le proposte precise del primo ministro greco Alexis Tsipras”, ha detto ancora la cancelliera. Per risolvere la crisi greca servono “solidarietà e responsabilità” è stato ribadito, perché permanga “equilibrio fra solidarietà e responsabilità”, la “linea di condotta per i prossimi giorni” che nei prossimi giorni i leader di Francia e Germania manterranno.

Angela Merkel ha detto anche che è stata già data prova di molta solidarietà. “Bisogna – ha aggiunto – che ogni Paese si assuma le sue responsabilità e faccia prova di solidarietà“. Insomma, “la porta rimane sempre aperta” per discutere con la Grecia, ma ci si attende serietà.

Al di là della fondatezza della posizione franco-tedesca espressa da Hollande e Merkel, il vertice di Parigi di ieri sera – doveva essere un dopocena, si è trasformato in un aperitivo con cena (il fascino della Ville Lumiere…) – mostra le istituzioni europee alle corde: a quale titolo il presidente francese e la cancelliera tedesca si pongono alla guida delle contrattazioni con la Grecia? Non è una delegittimazione bella e buona del presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, e del presidente stabile del Consiglio Europeo, Donald Tusk?

Insomma, confusione mentale da eccesso di autostima e di senso egemonico.

Ma la partita con la Grecia non è solo comunitaria, finanziaria ed economica: è geopolitica, politica (sia a favore che contro i greci), religiosa, è essenziale per la sicurezza e la difesa dell’area Nato, ma può diventare con le stesse probabilità il passe-partout per sbloccare le relazioni NATO-Russia o per complicarle ulteriormente.

Non a caso Putin – essendo un tecnico delle ‘relazioni internazionali’, sezione intelligence (Cnf, avrebbe detto Totò: Cca’ Nisciun è Fess) –  ha chiesto di incontrare Tsipras subito, per cercare di aprirgli tutte le porte possibili, che farebbero scivolare la Grecia verso la ortodossa Russia e verso un ruolo più attivo nella lotta anche contro il sedicente Stato Islamico.

Tanto è vero che dalla Casa Bianca è arrivato il monito: l’obiettivo è far rimanere la Grecia nell’Eurozona e trovare un’intesa sul debito “nell’interesse di tutti, sia europeo sia statunitense”. Il che dimostra che al Dipartimento di Stato e a Pennsylvania Avenue non ci sono deficienti, ma solo apprendisti stregoni che si sono messi in testa di umiliare la Russia in ogni modo, quando a tutti – all’Europa, agli Stati Uniti e alla stessa Russia (e forse anche al Medio Oriente e all’Ucraina) – sarebbe più utile un rapporto più fecondo e stabile tra i Paesi NATO e la Russia. 

Ma forse è pretendere troppo.

Così come è pretendere troppo che il vicecancelliere tedesco, Sigmar Gabriel (socialdemocratico della Spd), comprenda di aver parlato a vanvera, sostenendo la necessità di inviare ad Atene – nonostante rifiuti le “regole dell’Eurozona” – “aiuti umanitari”, perché la Grecia “non può essere lasciata sola”. Ma chi ve le fornisce le informazioni, il servizio segreto di Paperopoli?

Intanto le banche greche rimarranno chiuse fino a mercoledì, come ha riferito l’agenzia stampa greca Ana, mentre dalla BCE ieri sera hanno fatto sapere che la liquidità d’emergenza a favore delle banche greche è ferma a 89 mld, il livello del 26 Giugno,

La decisione del Consiglio della Banca Centrale Europea è arrivata al termine di una valutazione della richiesta avanzata dalla Banca Centrale Greca. La liquidità (Ela), ricorda Francoforte, “può essere concessa solo a fronte di collaterale sufficiente”.

Domani è un altro giorno e si vedrà…

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Se hai gradito questo articolo, clicca per favoreMi piacesulla pagina Facebook di The Horsemoon Post (raggiungibile qui), dove potrai commentare e suggerirci ulteriori approfondimenti. Puoi seguirci anche su Twitter (qui) Grazie.


Save the Children Italia Onlus