Test Invalsi drammatica fotografia dell’Italia a due velocità in italiano e matematica. Sud arretra, Nord avanza

Il divario di conoscenza tra gli studenti del Nord e quelli del Sud è minimo all’inizio della scuola primaria, ma si incrementa con il proseguire del corso di studi. I figli di cittadini non italiani che hanno frequentato l’intero corso di studi in Italia riducono il gap con gli italiani (e superano certi italiani del Meridione e non solo)

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Roma – Le prove Invalsi hanno lo scopo di misurare i livelli di apprendimento raggiunti nell’anno scolastico dagli studenti in relazione alla comprensione della lettura e alla matematica. Nel 2015 hanno coinvolto circa 13mila scuole, tra statali e paritarie, ossia 115.826 classi, 2,254 milioni di alunni. La fotografia che se ne trae dai risultati è quella di un’Italia a due velocità, con il Nord e il Sud separati e sempre più lontani.

I risultati dei test – contenuti nel ‘Rapporto sulle Rilevazioni nazionali degli apprendimenti 2014-2015 – sono stati presentati ieri al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) e hanno la chiarezza dei numeri.

Nella scuola primaria non si osservano scarti di rilievo. Nella seconda classe, il divario è limitato a un massimo di 7 punti in italiano e di 6 punti in matematica, fra la macro-area con il punteggio più alto, il Nord-Ovest, e quella con il punteggio più basso, l’area Sud. Ne’ in un caso ne’ nell’altro, si legge nel Rapporto, le differenze sono statisticamente significative.

Ma la questione cambia passando alla quinta classe: in questo caso le due macro aree (in tutto sono cinque) si situano ancora in testa e in coda nella graduatoria, ma con un distacco di 10 punti, mentre in matematica lo scarto più ampio – 11 punti – si registra fra il Nord-Est e, ancora una volta, il Sud.

Al più basso risultato conseguito dal Sud, viene osservato, contribuisce in particolare la Campania, il cui punteggio è sempre al di sotto di circa una decina di punti in confronto a quello delle altre regioni della stessa area, specialmente se si considerano come termine di paragone l’Abruzzo e il Molise.

Le differenze di risultati fra macro-aree si confermano e si consolidano nella II classe della scuola secondaria di secondo grado, in cui in italiano si arriva a uno scarto di 18 punti per il Sud e di 20 punti per il Sud e le isole. In matematica si raggiungono addirittura 21 e 26 punti.

Passando ai risultati particolarmente positivi, nella scuola secondaria (le ex scuole medie), la competizione è tutta tra regioni del Nord, in particolare fra la Provincia Autonoma di Trento, la Lombardia e il Veneto, dove sono stati registrati risultati significativamente superiori alla media nazionale, sia in italiano che in matematica, e sia III secondaria di primo grado che in II secondaria di secondo grado.

La Lombardia e la Provincia Autonoma di Trento ottengono risultati superiori alla media nazionale anche nella scuola primaria. Da sottolineare poi che anche le Marche raggiungono punteggi significativamente al di sopra della media in entrambe le prove, sia nella scuola primaria che in quella secondaria di secondo grado.

In generale, nella prova d’italiano gli allievi hanno mostrato difficoltà ad affrontare testi espositivi, argomentativi e discontinui, ossia meno praticati nella quotidianità dell’attività scolastica.

In matematica, le domande che hanno messo più in difficoltà gli alunni sono state quelle legate all’argomentazione e alla rappresentazione di strategie risolutive.

Infine, si riduce il gap tra italiani e immigrati di seconda generazione. Infatti, mentre gli esiti delle prove Invalsi degli allievi stranieri rimangono distanti da quelli degli studenti autoctoni, emerge una considerevole riduzione del divario per gli stranieri di seconda generazione, cioè quelli nati in Italia e che, solitamente, hanno frequentato l’intero ciclo scolastico in Italia.

(AGI) .

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