Crocetta all’Ars: “Non mi dimetto, irricevibile richiesta voto perché strumentale”

A ‘La Zanzara’ (Radio24): “Volevo suicidarmi. Dilaniato così perché gay” (Audio). Caracolici (PD): “questo è solo il primo tempo”

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Palermo – “I falsi scoop non possono decidere le sorti del governo“. Così il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, intervenendo in aula all’Ars. “Mi sono rifiutato di offrire le carni in pasto a carnefici famelici – ha detto ancora – tutto questo passerà alla storia come una storia infame”.

“Ho vissuto in questi giorni i momenti più terribili della mia vita, sono stati giorni di dolore e di pianto e so che anche molti di voi hanno condiviso questa sofferenza. È come se avessi rivisto un film diverse volte proiettato attraverso il cui attacco al presidente è diventato l’attacco alle istituzioni e all’intero popolo“, ha aggiunto sottolineando che “l’orrore di quella montagna di fango mi urlava nella testa paralizzando la mia voce, contribuendo ad aumentare gli attacchi nei miei confronti. Sono felice che le procure siciliane abbiano smentito quelle accuse, ripristinando la verità”.

Non posso dimettermi“, ancora Crocetta, che ha affermato: “Non sono interessato a poltrone o carriere politiche. Due anni e mezzo di martirio e attacchi sono sufficienti a togliermi la voglia di governare”. “La richiesta di andare al voto per me è irricevibile perché strumentale e interessata – ha sottolineato – Non posso che respingere lo sciacallaggio, per tutelare non me stesso ma tutti voi”.

Sulla supposta intercettazione citata dal settimanale ‘l’Espresso’ ha poi detto: “Non ci sono. È una vicenda di poteri occulti che minacciano la democrazia, che non riesce a difendere gli uomini delle istituzioni, anche laddove non siano responsabili. L’opportunismo mediatico sembra prevalere rispetto alla cautela istituzionale che contraddistingueva la politica un tempo”. Questa vicenda “è stato un attacco al presidente della Regione e un attacco e un attentato alle istituzioni e alla democrazia”.

Crocetta a un certo punta ha citato in aula l’ex ‘governatore’ Cuffaro ed scoppiata la bagarre. Ad attaccare, con grida, il presidente della Regione sono i deputati da sempre vicini a Cuffaro, a partire da Totò Cordaro. A fare scoppiare la polemica la frase “anche Cuffaro era amico di tutti e non è stato accusato perché amico di Matteo Tutino”. A riportare la calma in aula è stato l’intervento del presidente Ars Giovanni Ardizzone, che riferendosi ai deputati ha detto: “Potrete intervenire tra poco, dicendo quello che pensate.

Intanto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha avviato accertamenti preliminari sulla presunta intercettazione della conversazione telefonica tra il governatore Crocetta e il suo medico Matteo Tutino, diffusa dall”Espresso’. ”Avviamo sempre accertamenti preliminari di questo tipo quando c’è una diffusione impropria di informazioni processuali – ha spiegato Orlando a margine di un convegno alla Camera – si tratta quasi di un automatismo”.

Crocetta a ‘La Zanzara’: “Volevo suicidarmi” – “Non mi sono suicidato perché è intervenuto un procuratore perbene, Lo Voi, uno che si batte per la verità, uno apolitico. Lo ringrazio”. Lo ha detto Rosario Crocetta, presidente della Regione Sicilia, a ‘La Zanzara’ su Radio 24 in merito al caso della presunta intercettazione con Matteo Tutino su Lucia Borsellino. “Oggi – dice Crocetta – sarei un uomo morto, infangato e forse tra qualche anno si sarebbe scoperto che avevano assassinato un uomo innocente”.

Ho pensato davvero di ammazzarmi – racconta Crocetta alla Zanzara – e lo avrei fatto subito dopo l’uscita della notizia. Ma è arrivato il mio avvocato che mi ha preso in albergo, mi ha portato nel suo studio e mi ha detto che il procuratore stava verificando la notizia. Altrimenti sarei già un uomo morto. Piangevo, non mangiavo, non dormivo, non mi affacciavo alla finestra perché pensavo che qualcuno mi potesse guardare e mi insultasse, ho avuto paura di uscire di casa. Qualcosa di ignobile. Senza quel giudice sarei una larva umana, è moralmente possibile tutto questo? Possiamo vivere in un Paese così?”.

Avevo trovato su internet – ha detto Crocetta a Radio 24 – un modo veloce, sicuro, in modo che nessuno mi potesse salvare. Visto che non possiedo armi, mi sono chiesto: come mi ammazzo in modo che nessuno mi salvi? Pensavo alle tecniche che dovevo adottare per evitare l’arrivo di qualcuno, ho anche i militari sotto casa e un collaboratore vicino a me. Ma ho trovato un metodo facile, semplice. Lo avevo trovato ma non lo dico per paura delle emulazioni”.  Parole incredibili che dalla bocca di un rappresentante delle istituzioni sollevano qualche perplessità e lanciano qualche interrogativo.

“Tutino? Non è il mio tipo, non mi piacciono i borghesi” – “Tutino? Non è il mio tipo, non mi piacciono i borghesi”, dice ancora Crocetta aggiungendo: “Ma si può dire questo di un presidente? Lo dicono perché sono omosessuale, se ero etero non mi avrebbero dilaniato in questo modo. Hanno detto che ero l’amante di Tutino, il mio medico. Ma gli uomini così non mi piacciono. Tutino è macho, borghese, mentre io sono pasoliniano e non c’entro nulla con l’estetica borghese. Quando ero ragazzo mi piaceva molto Pierre Clementi, un amore simbolico. E poi mi appassionava Ninetto Davoli. Io coi borghesi non c’entro niente”.

(Credit: Adnkronos) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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