Venezia 2015, arriva Johnny Depp per il gangster movie ‘Black Mass’

Nel giorno dell’attore più trasformista di Hollywood vanno in scena anche Francofonia e Marguerite

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Venezia – Sul Lido è il giorno più atteso dalle migliaia di fan di uno dei divi hollywoodiani più amati, che già dalla notte scorsa hanno invaso i centimetri di spazio transennato del red carpet per dare il loro saluto e strappare qualche autografo: stiamo parlando di Johnny Depp, che è giunto oggi alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica per presentare Black Mass, gangster movie diretto da Scott Cooper.

Ad accompagnare il divo, c’erano anche il regista e due membri del cast, ovvero Joel Edgerton e Dakota Johnson, quest’ultima bagnata dalle luci della ribalta dopo il successo planetario di 50 sfumature di grigio. La pellicola di Cooper, presentata nella sezione Fuori concorso, è un onesto gangster movie, genere a cui lo stesso Depp non è affatto estraneo: si pensi alle sue celebri performance in Donnie Brasco o nel più recente Nemico pubblico.

Il film si rifà alla vita di James “Whitey” Bulger, spietato boss della malavita di Boston che sfruttò i suoi rapporti con l’FBI per compiere una serie di delitti rimanendo impunito per molto tempo, incrementando così il suo giro d’affari.

Durante la conferenza stampa, Depp conferma ancora una volta la sua simpatia verso i fan e il pubblico accorso in massa al Festival: “Sono molto grato alle persone di avermi accolto con così tanto calore e di avermi aspettato per ore. Non mi piace definirli fan, sono i nostri capi, spendono soldi al cinema, è la loro via di fuga dalla realtà quotidiana e ogni volta che presento un film mi trasmettono un calore enorme”.

Parlando più specificamente della pellicola presentata, Depp commenta l’aver dovuto impersonare un personaggio così negativo, come gli era capitato poche volte, e racconta di aver attinto anche a un lato di sé che ormai non rimpiange più:

“Ho fatto pace col mio lato malvagio parecchio tempo fa. Quindi, ho cercato di restituire a Jimmy Bulger l’umanità. Anche i criminali hanno un lato umano. Il crimine era il suo business e l’uso della violenza faceva parte del gioco”.

Detto questo, il parallelo con John Dillinger, personaggio interpretato nel Nemico pubblico di Michael Mann nel lontano 2009, appare inevitabile anche per l’attore: “L’interpretare esseri umani comporta un’enorme responsabilità, siano essi buoni o cattivi. Molti non saranno d’accordo, ma per me Dillinger era una sorta di Robin Hood; ho parlato con una sua parente e mi ha detto che era dolce e divertente. Jimmy Bulger è un po’ diverso; esistono dei filmati dell’FBI, ma su di lui il materiale non è molto. Da un lato era un criminale freddo, dall’altro una persona devota alla famiglia d’origine, un padre, figlio e fratello leale. A prescindere da quanto qualcuno si consideri malvagio, una persona non è mai del tutto cattiva. Non percepisce le proprie azioni come sbagliate.

Johnny Depp
Da sinistra: Joel Edgerton, Dakota Johnson, Johnny Depp e Scott Cooper

“C’è qualcosa di poetico in quello che Bulger è riuscito a fare, pur venendo da questa generazione di migranti irlandesi. A South Boston molti ancora lo amano perché a fatto molto per la sua gente; era molto complesso: prima aiutava una signora a portare a casa la spesa e subito dopo era capace di uccidere a sangue freddo. Anche se sapevo sarebbe stato impossibile, ho chiesto di incontrare il vero Bulger in carcere. Lui ha rifiutato, non credo fosse un grande fan di Black Mass e degli altri libri scritti su di lui. Però Scott mi ha aiutato a trovare la chiave giusta per il personaggio”.

Parlando del Concorso, oggi è stata la volta di Aleksandr Sokurov, già vincitore del Leone d’Oro con Faust nel 2011, che ha presentato ieri sera alla stampa la sua ultima fatica: Francofonia.

La pellicola racconta del rapporto di amicizia/ostilità tra il direttore del Louvre Jacques Jaujard e il conte Franziskus Wolff-Metternich, ufficiale nazista durante l’occupazione tedesca in Francia e della loro collaborazione al fine di salvare dalla distruzione numerose opere d’arte del celebre museo parigino. Un esempio concreto di come l’arte trascenda i rapporti umani e possa dare ampio fiato a episodi di civiltà.

La seconda opera nella competizione ufficiale è Marguerite di Xavier Giannoli; quest’ultima tratta della singolare figura di Marguerite Dumont, ricca proprietaria di un castello a Parigi, appassionata di canto ma irrimediabilmente stonata.

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Save the Children Italia Onlus

Il trailer italiano ufficiale di Black Mass: