Venezia 2015, ‘Non essere cattivo’ e la Mostra si commuove con l’ultimo film di Claudio Caligari

È stata proiettata Fuori concorso l’ultima pellicola del regista, scomparso nel maggio di quest’anno

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Venezia – La commozione è stata la vera protagonista della sesta giornata della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, grazie a Non essere cattivo, l’ultimo film (che uscirà postumo) di Claudio Caligari; da sempre ai margini del mondo dello spettacolo, Caligari ha avuto modo di girare tre film nell’arco di trent’anni di carriera e, al contempo, descrivere la lenta discesa agli inferi di una città simbolo come Roma.

Al passo coi tempi, ma fuori dal mondo, quello di Caligari è un ritratto doloroso e sofferto, che, però, non disdegna una certa speranza per il futuro del proprio Paese. La storia è quella di due ragazzi, poco più che ventenni, che sprofondano in un vortice di criminalità, droghe e altri eccessi, nell’atmosfera cupa e decadente della Capitale; la situazione cambierà, quando uno dei due amici fraterni inizierà a sognare una vita diversa, per così dire “normale”.

Interpretato da Luca Marinelli e Alessandro Borghi, lo stesso Caligari descrisse Non essere cattivo con queste parole:  “Non è un semplice spaccato fenomenologico del nuovo mondo tossico, ma, più ambiziosamente, la fotografia dell’esito finale del mondo pasoliniano: oggi Accattone va in discoteca, consuma e spaccia cocaina e pastiglie… La ricerca sul campo è stata fondamentale e ha portato alla luce una miniera di fatti e racconti di vita: un quadro antropologico impressionante per quantità e verità, da cui, più che un nuovo Accattone o un nuovo Amore tossico, potrebbe forse uscirne un nuovo Mean Streets”.

Alla Mostra erano presenti il cast e Valerio Mastandrea, amico stretto di Caligari e co-produttore della pellicola:

“Non essere cattivo è un film sull’amicizia di due uomini realizzato grazie all’amicizia tra due uomini, ma è anche molto di più; intanto perché non è solo grazie a me e a Claudio che si è realizzato questo film, ma grazie anche a tantissimi altri amici comuni, molti dei quali saranno qui stasera per festeggiare: maestranze, lavoratori della postproduzione, persone che normalmente non vengono ai festival, ma che invece sono state fondamentali per portare a termine il film. E poi quello che lega questi ragazzi non è solo un rapporto di amicizia, di fratellanza: il film è una storia di amore puro”.

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Visibilmente commosso, Mastandrea ha continuato a ricordare l’amico regista, soffermandosi sui piccoli particolari, che rendevano il loro rapporto veramente unico.

“Una volta, stavamo all’Idroscalo di Fiumicino, Claudio si avvicina al monitor e mi dice ‘la vedi questa inquadratura? È da Giungla d’asfalto, lo conosci?… No, non l’hai visto’, facendomi sentire un completo ignorante. Era un continuo fare, parlare, pensare e muoversi fatto di cinema e basta. E questo è quello che mi mancherà di più di Claudio, non il fatto di non poter più recitare nei suoi film, ma non poter parlare di cinema e fare cinema con lui”.

Distribuito dalla Good Films, Non essere cattivo sarà nelle sale italiane da domani.

Parlando brevemente del Concorso, oggi è stato il giorno di una triade di film a produzione francese: Amos Gitai ha presentato il suo ultimo Rabin, the Last Day, sull’uccisione del premier laburista Yitzhak Rabin da parte di un giovane colono della destra nazionalista ebraica; The Endless River (particolarmente disprezzato dalla critica, durante la presentazione stampa di ieri) di Oliver Hermanus, drammatica storia di riscatto sociale; infine, L’hermine, con quello che da più parti indicano come la più probabile Coppa Volpi maschile di questa edizione, Fabrice Luchini.

Nella sezione Orizzonti è andato in scena Man Down di Dito Montiel, mentre tra le proiezioni speciali è stato visionato uno dei capolavori di Dino Risi completamente restaurato, I mostri (1963).

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Il trailer ufficiale di Non essere cattivo: