Ungheria, italiano fermato con 23 siriani a bordo di un furgone. La Farnesina ha chiesto il massimo riserbo: perché?

Austria chiude le autostrade dall’Ungheria. L’Onu vaneggia: l’Europa apra i confini


Roma – Un italiano di 52 anni è stato fermato nei pressi del lago di Balaton, vicino a Budapest, mentre era alla guida di un furgone diretto in Germania con 33 migranti siriani a bordo.

Lo ha riferito ieri in tarda serata SkyTg24, citando fonti della polizia ungherese. L’uomo è accusato di traffico di esseri umani e avrebbe adotto come giustificazione il fatto di aver dato ospitalità ai ‘profughi’ perché infreddoliti.

La Farnesina ha confermato il fermo di un cittadino italiano in Ungheria, ma sul caso è stato chiesto il massimo riserbo per ragioni che si ignorano. La vicenda viene seguita dall’ambasciata d’Italia a Budapest, che sta prestando tutta l’assistenza possibile in collaborazione con le autorità locali. Quel che è difficile capire il riserbo chiesto dal ministero degli Esteri.

POLIZIA AUSTRIACA BLOCCA TRAFFICO SU AUTOSTRADA DA UNGHERIA – La polizia austriaca ha bloccato il traffico sull’autostrada A4, nei pressi della frontiera con l’Ungheria, dopo che centinaia di migranti sono stati trovati a percorrerla a piedi per raggiungere Vienna. Solo ieri 8.000 persone hanno passato la frontiera austriaca con l’Ungheria. Dalla mezzanotte, sono entrate in Austria altre 3.600 persone, ha spiegato un portavoce della polizia.

ONU, BAN KI-MOON: LEADER EUROPEI FACCIANO PIÙ – Secondo il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon l’Europa dovrebbe fare di più per accogliere i profughi.

In un’intervista rilasciata a Radio Vaticana, in prossimità della visita del Santo Padre all’Onu prevista per il 25 settembre prossimo, Ban Ki-moon ha affermato di approvare “l’iniziativa e la solidarietà globale che stanno dimostrando i capi di Stato e di governo europei“,  ma contestualmente “in considerazione della gravità e della proporzione di questa crisi” il segretario generale dell’Onu si aspetterebbe “che i leader europei facessero di più“. “Le persone stanno fuggendo dalle guerre e dalle persecuzioni – ha aggiunto – e per questo devono essere adeguatamente e velocemente protette. Questa è una sfida senza precedenti per il mondo intero, in particolare per l’Europa”.

Che l’Onu fosse parte del problema dei conflitti internazionali – e non sempre parte delle soluzioni – alcuni di noi lo hanno sempre pensato. Oggi le parole di Ban Ki-moon ce lo rendono intellegibile in modo chiaro.

(Credit: AdnKronos) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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