Dossier Nucleare Iran. Il direttore dell’Aiea ha visitato il controverso sito di Parchin

Yukiya Amano ha varcato ieri i cancelli del sito militare, sospettato in passato di ospitare esperimenti volti alla produzione della bomba atomica. Una vista svolta nel contesto degli sforzi in atto per dirimere “ambiguità” relative al “carattere militare” del programma nucleare di Teheran. Per il presidente Hassan Rouhani il popolo è favorevole all’accordo

Yukiya Amano, direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea), con il presidente della Repubblica Islamica dell'iran, Hassan Rouhani (foto AsiaNews)
Yukiya Amano, direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea), con il presidente della Repubblica Islamica dell’iran, Hassan Rouhani (foto AsiaNews)

Teheran  – Il direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea/IAEA International Atomic Energy Agency), Yukiya Amano, ha varcato i cancelli del controverso sito militare iraniano di Parchin, situato a circa 30 km a sud-est di Teheran.Il centro – sottoposto a lavori di ristrutturazione – è stato a più riprese oggetto di controversia, perché sospettato di ospitare test missilistici, esperimenti e ricerche finalizzate alla produzione della bomba atomica.

La visita del massimo esponente dell’Agenzia Onu sull’energia nucleare si inserisce nel contesto degli sforzi messi in atto per risolvere, entro fine anno, alcune “ambiguità” circa un “carattere militare” perseguito dall’Iran in tema di nucleare

Per il Gruppo 3+3 (Cina, Russia e Usa + Francia, Germania e Gran Bretagna, ossia i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite + la Germania) l’accesso degli ispettori dell’Aiea al sito – limitato a più riprese dalle autorità di Teheran in passato – è un elemento essenziale dell’accordo sul nucleare iraniano. L’obiettivo è infatti monitorare in modo costante i siti produttivi di energia atomica per verificare che non siano attuati trasporti occulti di materiale fissile utile alla costruzione di ordigni atomici.

Behrouz Kamalvandi, capo dell’Agenzia atomica iraniana ha confermato la visita di Amano alle “aree contestate” del sito di Parchin, più volte negata in passato dalle autorità iraniane. Ali Akbar Salehi, capo negoziatore iraniano per il nucleare, ha aggiunto che “è andata bene e si è lavorato nel contesto delle linee guida tracciate dall’accordo”. Teheran ha quindi respinto ancora una volta le voci di attività nucleari al sito finalizzate alla costruzione della bomba atomica, parlando di accuse basate su rapporti errati da parte dell’intelligence israeliana e statunitense.

Va però rilevato che la visita del direttore generale dell’Aiea è avvenuta in assenza degli ispettori internazionali, in grado di verificare sotto il profilo tecnico e scientifico la fondatezza delle dichiarazioni iraniane.

A metà luglio Teheran e i Paesi del 3 + 3 hanno raggiunto uno prologo di accordo sul progetto nucleare iraniano che prevede una limitazione alla produzione nucleare iraniana, con la possibilità di ispezioni da parte dell’Aiea – anche a sorpresa – in cambio della revoca delle sanzioni che colpiscono l’Iran.

Rimane in vigore per cinque anni l’embargo sulla vendita di armi a Teheran.

L’intesa è stata accolta in modo positivo dalla maggioranza della comunità internazionale – soprattutto da chi intravede i possibili affari da concludere con l’Iran – mentre tra le voci dissonanti vi è quella di Israele e del Congresso degli Stati Uniti – a maggioranza repubblicana – che non nasconde i pericoli ancora derivanti dalla ricerca nucleare iraniana, soprattutto per le ripetute minacce alla sopravvivenza dello Stato ebraico e dei semplici cittadini israeliani.

In questi giorni anche il presidente iraniano Hassan Rouhani è tornato sul tema dell’accordo nucleare, sottolineando che la grande maggioranza dei cittadini è favorevole, anche se resta una frangia estremista minoritaria ostile alla firma.

In un’intervista all’emittente americana Cbs, il presidente della Repubblica iraniana – che però non esercita le funzioni sostanziali di vertice dello Stato, un ruolo che appartiene ad Ali Kamenei, Guida Suprema dell’Iran – ha affermato che i principali organismi politici e istituzionali (fra cui il Majlis e il Consiglio di sicurezza) concordano con l’opinione pubblica circa la bontà dell’accordo

Il presidente Rouhani non ha però nascosto le difficoltà che hanno preceduto la firma, ma ha sottolineato che si è trattato di un “giusto accordo”, costituente il “primo passo” verso un allentamento dell’inimicizia e della sfiducia storica fra Iran e Stati Uniti.

(AsiaNews)

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