Scandalo Volkswagen: verifiche sui motori 6 cilindri montati su Audi, Porsche e VW

‘Air Resources Board’, l’agenzia californiana per la protezione ambientale, condurrà una nuova serie di valutazioni tecniche sui motori adottati da VW-Audi, ma non si limiterà al modello “EA189” – al centro dello scandalo – ma verificherà anche la correttezza del funzionamento della centralina dei motori 3 litri montati su vari modelli di Porsche (tipo Cayenne) e Audi.

Porsche Panamera: monta anche un 6 cilindri V di 3.0 litri diesel, che ora sarà sottoposto alle nuove verifiche tecniche, dopo lo scoppio dello scandalo DieselGate
Porsche Panamera: monta anche un 6 cilindri V di 3.0 litri diesel, che ora sarà sottoposto alle nuove verifiche tecniche, dopo lo scoppio dello scandalo DieselGate

Francoforte – Rischia di allargarsi ulteriormente lo scandalo dei motori diesel ‘truccati’ Volkswagen montati su 11 milioni di auto in giro per il globo scoperto negli Usa. L’agguerrita agenzia californiana per la protezione ambientale, ‘Air Resources Board’, ha annunciato che intende effettuare nuovi test sui motori diesel della casa di Wolfsburg.

Stavolta non si limiterà al diffusissimo 4 cilindri due litri turbodiesel “EA189”, il propulsore al centro dello scandalo, ma verificherà se Volkswagen ha adottato gli stessi trucchi sul più potente motore diesel 6 cilindri a V da 3 litri montato sui modelli di lusso come la Porsche PAnamera o Cayenne e le Audi A4 e A6. Lo ha reso noto Stanley Young, capo della comunicazione dell’Air Resources Board.

Porsche e Audi non hanno voluto per il momento commentare la notizia.

L’affaire intanto ha trascinato al ribasso le borse europee, mentre il titolo lascia sul terreno il 19%, che dopo il -18% di ieri significa che in due giorni la compagnia tedesca ha bruciato oltre 25 miliardi di euro di capitalizzazione di mercato. Per provare a fronteggiare lo scandalo, Volkswagen ha annunciato l’accantonamento di 6,5 miliardi: le risorse accantonate serviranno a finanziare le misure necessarie per recuperare la fiducia dei clienti, ma questo comporterà una revisione al ribasso dell’obiettivo di utile per l’esercizio in corso dello stesso ammontare.

Intanto gli Usa hanno avviato anche un’indagine penale. L’Italia invece starebbe valutando lo stop alle vendite. “Stiamo lavorando intensamente per eliminare” le discrepanze di emissione fra i risultati dei test condotti in fabbrica e le misurazioni effettive su strada per i veicoli con motori del tipo EA 189, afferma la società. “Volkswagen non tollera alcun tipo di violazione delle leggi sotto qualunque forma” e la prima priorità del board aziendale, sottolinea il comunicato, è riguadagnare la fiducia perduta presso i suoi clienti.

“Il Gruppo terrà informato il pubblico sull’ulteriore progresso delle indagini in maniera costante e trasparente”. Bruxelles ha reso noto di essere in contatto con Volkswagen e con le autorità statunitensi e di voler “andare fino in fondo” e ha invitato i governi a essere “particolarmente vigili sulle compagnie nazionali”.

Il portavoce della commissione Ue, Lucia Caudet, ha fatto sapere che le indagini sono in corso ed è prematuro dire se anche in Europa siano necessarie “immediate misure di controllo”. “Ma voglio essere chiara – ha aggiunto – occorre andare fino in fondo. Per la sicurezza dei nostri consumatori e dell’ambiente occorre essere certi che le aziende rispettino scrupolosamente i limiti delle emissioni“.

(AGI)

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